sabato 13 settembre 2008

Ultimate Frisbee a Senigallia: Sì, lo voglio!


SPES è un blog che vuole impegnarsi nella promozione dell’attività fisica a Senigallia. L’attività fisica, sia essa svolta in forma agonistica o non-agonistica, è cosa dai molteplici benefici per chi la pratica.
Per questo SPES sosterrà sempre qualsiasi situazione che consenta ad una proporzione sempre più ampia di popolazione di svolgere attività fisica di qualsiasi tipo.
Come non parlare, dunque, dell’Ultimate Frisbee?

In questi giorni alcuni ragazzi stanno cercando di stimolare l'interesse e la curiosità verso questo sport ponendosi come obiettivo quello di creare una squadra a Senigallia.
Invito a fare quello che ho fatto io: sono andato su YouTube e ho digitato “Ultimate Frisbee”… potrete vedere voi stessi di cosa si tratta… uno sport spettacolare!
Ecco qualche particolare tecnico: come chiaro dal nome, in questo gioco si usa un frisbee, che viene lanciato tra i componenti della stessa squadra, tentando di fare meta nell'area della squadra avversaria; per giocare a Ultimate è quindi necessario avere un Frisbee, essere in quattordici (due squadre da 7 giocatori), poter giocare su un campo di erba lungo quasi come un campo da calcio e largo la metà con due aree di metà rettangolari alle estremità; caratteristiche fondamentali sono la corsa e il lancio del frisbee e durante gli allenamenti si cerca di sviluppare tanto la qualità di corsa quanto le tecniche di lancio del frisbee; ma la cosa che lo contraddistingue da ogni altro sport esistente è l'assenza dell'arbitro, anche nelle competizioni a livello mondiale: ogni contesa viene risolta dagli stessi giocatori e per questo c'è un fortissimo fair play, in gergo Ultimate si dice “Spirito di gioco” (Spirit of the Game), ed è talmente importante, approvato e riconosciuto da ogni squadra, che in ogni torneo viene anche premiata la squadra che ha avuto il miglior spirito di gioco durante tutte la gare, ovviamente i votanti sono i giocatori stessi.

L'obiettivo che ci si pone a Senigallia è sicuramente ambizioso ed il percorso è tutto in salita.
Prima cosa: fare conoscere questo sport sfruttando sopratutto le risorse presenti nel web, un obiettivo su cui si sta lavorando alacremente e SPES non può che appoggiare l’iniziativa
Quindi ecco i link e gli indirizzi utili per supportare questa bellissima iniziativa e facilitare l’incontro di tutti gli interessati e gli incuriositi (come me) per formare, successivamente, un primo nucleo di giocatori, Chissà se Senigallia dopo il Rugby riuscirà ad ospitare anche l’Ultimate Frisbee?

Per chi vuole approfondire l'argomento:

Ma questo è il link più importante:
Senogallika (Gruppo Yahoo). Qui tutti gli interessati sono invitati a registrarsi per cercare di trovare il primo nucleo (l'albo d'oro) di giocatori che daranno il via alle danze, gruppo dove ci si accorderà per allenamenti e altro.
Per ulteriori informazioni scrivi a Raffaele: gamby1980@libero.it

domenica 7 settembre 2008

E le altalene di Senigallia?


Quante altalene ci sono a Senigallia?
E chi non è caduto da un'altalena?
A me è capitato e mi è andata benissimo. Il "volo" è stato spettacolare e (non chiedetemi come è successo perchè non ricordo) l'altalena, un'altalena completamente in ferro, dopo la caduta mi è tornata addosso e ho preso un colpo in faccia, all'altezza della bocca. A distanza di anni mi chiedo ancora come mai io non abbia perso almeno un dente in quell'occasione!
Non capisco perchè le aziende produttrici di altalene parlino della necessità che nelle zone di installazione delle altalene siano previste "idonee zone di caduta", quando per evitare le cadute le altalene potrebbero essere semplicemente costruite come quella nella foto (Jensen Swing).
Talvolta per rendere l'ambiente di vita più sicuro basta veramente poco!

lunedì 1 settembre 2008

Complanare basata sulle evidenze!


Da parecchi mesi a Senigallia infuria il dibattito politico-popolare. Complanare sì o complanare no? L’amministrazione di Senigallia sembra aver già deciso e molte sono le voci di protesta che si alzano in cori distinti e talvolta dissonanti.
La medicina è molto diversa dalla politica. Specie negli ultimi anni si è sviluppata una nuova medicina, la medicina basata sulle prove di efficacia (o evidenze), meglio conosciuta con l’acronimo EBM (Evidence Based Medicine). David L. Sackett, uno dei padri fondatori della Medicina Basata sulle Evidenze, l'ha definita come segue: "L'utilizzo coscienzioso, esplicito e giudizioso delle migliori evidenze nel prendere decisioni per le cure individuali di un paziente. La pratica dell'EBM significa integrare l'esperienza clinica individuale con le migliori evidenze cliniche provenienti da ricerche sistematiche".
Le logiche della EBM sono talmente chiare e l’intento della stessa è talmente nobile che il processo di valutazione delle evidenze scientifiche è stato applicato a tutti i campi della salute: esiste una Prevenzione Basata sulle Evidenze (EBP), così come una Salute Pubblica Basata sulle Evidenze (EBPH).
E la politica?
Possibile che l’efficacia delle azioni politiche non debba essere attentamente valutata prima che le azioni politiche, e le conseguenze delle stesse, ricadano sulla pelle dei cittadini? Possibile che nel 2008 si debba essere in balia di una politica basata su… (e qui non so cosa scrivere perché spesso faccio ancora fatica a capire su cosa la politica sia basata).
Nel lontano diciassettesimo secolo William Petty coniava l’espressione “aritmetica politica”, a indicare il coordinamento di indagini politiche, economiche, sociali e sanitarie per dare supporto alle decisioni pubbliche e alle azioni collettive. Forse a qualcuno la citazione di William Petty potrà risultare fuori luogo, ma nella prefazione all’opera “Politica aritmetica” l’autore esprime un concetto che calza a pennello con il contenuto del mio post:
“Invece di usare i soli comparativi, superlativi e gli argomenti intellettuali, io ho intrapreso la strada dell’espressione in termini di numeri, pesi o misure, dell’utilizzo di soli argomenti sensati e dell’unica considerazione di quelle cause che hanno visibile fondamento nella natura, lasciando che altri si occupino di quelle che dipendono dalle menti mutabili, dalle opinioni, dagli appetiti e dalle passioni di uomini particolari.”
Nell’articolo firmato dal Comitato Versus Complanare “Complanare: il comitato attacca i Verdi”, pubblicato qualche settimana fa su Vivere Senigallia, leggo quanto segue…
“...e qualunque dato non taroccato non potrebbe che dimostrare il valore distruttivo di quest'opera dal punto di vista ambientale, urbanistico e della viabilità. Vi consigliamo un serio approfondimento del progetto in merito alla legislazione attuale in tema di ambiente, trasporti e mobilità, impatti delle emissioni di polveri sottili e accesso alla popolazione nelle fasi decisionali.”
Non mi sembra che i politici abbiano mostrato alcun dato. E il Comitato Versus Complanare? Quali dati ha prodotto? Se non sono i politici a produrre dati ben venga che siano i cittadini a farlo. Senigallia ha bisogno di dati affidabili, “non taroccati”, trasparenti. Un saggio epidemiologo ha detto: “In Dio credo… tutti gli altri mi mostrino i dati!”.
In assenza di dati io non ho le basi per schierarmi da una parte o dall’altra, nessun Comitato potrà risolvere nulla e nessun politico potrà compiere scelte giuste e inattaccabili. Ecco quello che vorrei… una complanare basata sulle evidenze!
Ovviamente, se complanare dovrà essere, spero vivamente che un grave danno per pochi si traduca in un grande beneficio per molti, perchè se al grande danno per pochi seguisse un gran beneficio per pochi allora è come se si decidesse consapevolmente di combattere le malattie del ventunesimo secolo con i rimedi del ventesimo… una letterale follia!