mercoledì 31 marzo 2010

Emergenze e Protezione Civile - Intervista a Susanna Balducci


Ingegnere Susanna Balducci, una breve premessa a beneficio di chi legge: che lavoro fai, qual è il tuo ruolo nella Protezione Civile?
Sono il funzionario del Dipartimento regionale della Protezione Civile responsabile dei cosiddetti piani speciali di emergenza: per esempio aeroporto, porto, rischio sanitario e industriale. In particolare, come altri miei colleghi, posso intervenire in emergenze di protezione civile locali, nazionali od internazionali.

Il 12 gennaio 2010 un violento terremoto di magnitudo 7 seguito da numerose repliche di intensità superiore a 5 ha colpito l'entroterra di Haiti in prossimità della capitale. L’impatto sulla popolazione di Haiti è sembrato sin da subito devastante. Come ha reagito alla notizia la Protezione Civile della Regione Marche e quando sono partiti i primi soccorsi verso Haiti?
Dunque... bisogna sottolineare che per interventi in emergenze di questa portata è il Dipartimento nazionale della protezione civile (DPC) che attua il coordinamento delle attivazioni necessarie. Come sempre la Regione Marche si è resa disponibile per quanto potesse essere utile, in particolare alla mobilitazione del proprio ospedale da campo. Però, proprio in quei giorni, era in atto uno sciame sismico che interessava alcune province della nostra regione, così, nonostante il DPC avesse richiesto la nostra immediata attivazione, la Regione Marche ha dato, come ovvio, la priorità al proprio territorio. Questo ha significato la partenza immediata per Haiti del GCU di Pisa, l’associazione di chirurghi volontari che hanno prestato il primo intervento sanitario con la struttura di missione della protezione civile italiana, appoggiatasi, come noto, presso l’area dell’ospedale pediatrico della Fondazione Rava a Port-au Prince.

Anche tu sei stata ad Haiti. Quando sei partita? Dove sei stata precisamente? Dov’eravate collocati? Chi c’era con te?
All’inizio di febbraio, poi, il DPC ha richiesto l’intervento della Regione Marche in termini di logisti, anche volontari, e di medici e infermieri che potessero dare il cambio all’associazione di Pisa per la prosecuzione degli interventi sanitari. La nostra regione ha stipulato una convenzione con l’associazione di volontariato ARES, composta da professionisti sanitari esperti di medicina delle catastrofi ed io sono il funzionario referente per queste attivazioni, di tipo sanitario, in emergenza.

Qual è stato, nello specifico, il tuo compito?
I compiti dei funzionari di protezione civile in emergenza riguardano il coordinamento degli interventi, il raccordo del volontariato con le istituzioni competenti, ma soprattutto spaziano anche sulla base delle specifiche competenze del funzionario e della sua esperienza. Io sono un ingegnere. Noi operatori di protezione civile diciamo, scherzando, che sappiamo spesso per cosa siamo chiamati ad intervenire ma non sappiamo che cosa precisamente dovremo fare. Questo per sottolineare la flessibilità e disponibilità con cui ci viene richiesto di intervenire, naturalmente sulla base di una metodologia di lavoro che contraddistingue il nostro mestiere. In questa emergenza, oltre ad essere l’unico funzionario partito con il team di volontari della Regione Marche per la missione ad Haiti, ho affiancato i vigili del fuoco nella verifica di agibilità di alcuni edifici, ho coordinato il parco mezzi della struttura di missione italiana, ho esercitato il mio francese scolastico quando servivano traduzioni con la gente del posto, ma soprattutto ho studiato una “casetta tipo”, rispondente alle modalità costruttive locali, per aiutare una suora missionaria francescana a migliorare le condizioni di vita degli abitanti della bidonville, ove opera da anni.

Come hai trovato Haiti, come era la situazione dopo il terremoto?
La situazione di Haiti era già grave prima del terremoto. Stavano cercando di insediare un governo, anche con l’aiuto di componenti dell’ONU, ma la situazione economica credo fosse disastrosa. Inoltre il sisma ha distrutto edifici governativi ed amministrativi. La sensazione è quella di avere a che fare con l’anarchia.

Il morale della popolazione? Quali prospettive di ripresa?
La popolazione chiede aiuto ed ha consapevolezza della propria debolezza e miseria, e certo la cultura, la religione, anni di colonialismo e dittatura non li aiutano. La sensazione è di smarrimento.

Tu sei stata in Bangladesh dopo lo tsunami del 26 dicembre 2004, nel 2009 hai partecipato alle attività di soccorso a seguito del terremoto dell’Aquila e sei da poco rientrata da Haiti. Uno dei problemi cronici nella risposta alle catastrofi è il coordinamento degli aiuti e degli interventi. Un problema che si è palesato anche negli USA dopo l’uragano Katrina del 2005. Mi confermi il problema? E se sì come pensi possa risolversi?
Assolutamente sì. Già a seguito dello tsunami del 2004 Bertolaso ed altri esperti avevano sottolineato la necessità di creare un coordinamento a livello internazionale per la risposta alle catastrofi di tale portata. Ad Haiti la mancanza di detto coordinamento, denunciata da Bertolaso nella prima fase dell’emergenza, si è riproposta. Non che sia semplice attuare il coordinamento di tutti gli organismi internazionali in campo, ma non abbiamo altra scelta che creare i presupposti per arrivare a costruirlo. Per Katrina, credo che il problema sia però anche di altra natura. Lì non parlavamo di paesi del terzo o quarto mondo, come definiscono Haiti. Piuttosto ritengo che non ci sia stata un’adeguata preparazione preventiva per un rischio prevedibile, che, però, non era di semplice attuazione. E questo riguarda anche il nostro Paese: l’antropizzazione diffusa e l’uso dei suoli in modo indebito attanaglia anche la nostra nazione, come pure la insufficiente prevenzione sismica... Sarebbe molto lungo il discorso.
Riguardo alla risoluzione del mancato coordinamento, credo che i paesi industrializzati non possano esimersi dall'organizzarsi per intervenire in aiuto degli altri. Ma anche qui entriamo in un ambito molto spinoso. Su questo la politica deve fare la sua parte. I tecnici ci sono già. Soprattutto in Italia. A l’Aquila si deve fare ancora molto, c’è da ricostruirla, ma l’esperienza maturata in molti anni di intervento ha permesso di mettere in atto, nella primissima fase dell’emergenza, quel coordinamento di cui parlavo, che è poi il carattere distintivo e valido del nostro servizio nazionale della protezione civile.

Specificando, come ovvio, che le tue opinioni non rispecchiano quelle dell’istituzione in cui lavori, una domanda su Bertolaso è d’obbligo. Bertolaso, in riferimento agli interventi ad Haiti ha rilasciato dichiarazioni molto forti, sfociate in una sorta di crisi diplomatica tra Italia e USA… tu stai con Bertolaso? E se sì perché?
Stimo Bertolaso, mi è capitato di lavorarci fianco a fianco in molte occasioni e lo considero una persona valida e competente. L’analisi che fece dell’emergenza Haiti, secondo me, era assolutamente pertinente. Certo la diplomazia conosce ragioni che lui non ha, forse, tenuto in debito conto nell’intervista rilasciata all’Annunziata.
Dico solo che quando lascerà il ruolo che riveste nel Dipartimento della protezione civile, si sentirà la sua mancanza. Io la sentirò.

Mangialardi è il nuovo Sindaco di Senigallia


Maurizio Mangialardi è il nuovo Sindaco di Senigallia.
Il programma elettorale, in elegante formato tascabile, è stato inviato anche a casa mia. Non l'ho buttato perchè sapevo che Mangialardi avrebbe vinto (ma, francamente, non pensavo al primo turno!) e sapevo, quindi, che quel programma sarebbe stato utile testimonianza per la valutazione degli impegni presi in campagna elettorale.
Di seguito riporto gli impegni presi da Mangialardi in relazione a tutto quanto interessa la sfera della salute pubblica di Senigallia:
1 - Diritto alla salute e al benessere con un'efficace attività di prevenzione
2 - Riduzione delle liste d'attesa
3 - Tecnologie avanzate e servizi di eccellenza per elevare la qualità dei servizi sanitari e ospedalieri
4 - Apertura di una Residenza Sanitaria Assistitenziale (RSA)
5 - Apertura di un nuovo centro diurno per l'assistenza ai malati di Alzheimer
6 - Adeguamento dell'attuale Comunità Alloggio ed eliminazione delle barriere architettoniche per le famiglie con persone diversamente abili
7 - Garantire il diritto alla casa con politiche volte ad accrescere l'offerta di alloggi
8 - Il lavoro di mediatori culturali, con iniziative di condivisione e reale integrazione
9 - Facilitare l'apprendimento della lingua italiana ai bambini immigrati per una piena integrazione
10 - Conclusione del processo di formazione dei parchi di Saline, Cesanella e parco fluviale, sviluppo del "Percorri Misa"
11 - Completamento dei censimenti dei materiali contenenti amianto su tutto il territorio comunale
12 - Uso coerente e continuo degli strumenti di tutela già adottati: il piano di risanamento acustico comunale, il piano generale del traffico urbano, il piano di tutela della popolazione dell'inquinamento elettromagnetico
13 - Piste ciclabili estese a tutto il territorio, migliorate e completate
14 - Isole pedonali estese a parti di quartieri residenziali e ai lungomari
NB: Nel programma "tascabile" non compare ciò che più ha attratto la mia attenzione dalla lettura del programma completo e che riporto come 15esimo punto...
15 - Istituzione dell’Osservatorio per l’attuazione dei diritti umani sul territorio del Comune
di Senigallia, con lo scopo di avere un centro di ricerca, di informazione, di analisi e di
proposta che favorisca il costante rispetto dei diritti fondamentali sollecitando in tal senso
tutte le istituzioni che ne sono corresponsabili.

Dando una rapida occhiata ai suddetti 15 punti programmatici quello che mi sembra di vedere è la coesistenza di obiettivi generici e di difficile raggiungimento per un Sindaco (vedi punti 2 e 3) e di obiettivi che sulla carta appaiono seri, importanti e raggiungibili (punti 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12). Considero particolarmente importante l'istituzione dell'Osservatorio per l'attuazione dei diritti umani: me lo immagino una sorta di osservatorio epidemiologico, in grado di raccogliere dati sociali utili e organizzarli in un "profilo di salute" della popolazione senigalliese. Penso che solo da una seria attività di valutazione del contesto sociale possa essere fatta la Politica con la "P" maiuscola, quella che parte dalla lettura dei bisogni reali per trovare le soluzioni e migliorare lo stato di benessere della popolazione.
L'impegno di SpeS nei prossimi 5 anni sarà quello di monitorare l'operato di Mangialardi e la sua squadra di governo, in relazione a tutto quanto scritto nero su bianco e riportato in questo post.
Buon lavoro Sindaco!

domenica 28 marzo 2010

Bevilacqua su Marcantoni e Paradisi


Bevilacqua, Direttore della Zona territoriale 4 di Senigallia, ha risposto alle critiche mosse da Marcantoni e Paradisi.
Quindi, per conoscenza di chi è stato incuriosito, infastidito o allarmato dalle parole di Marcantoni e Paradisi ripropongo qui la risposta di Bevilacqua. Sulla stessa vicenza si è recentemente espresso anche Attilio Casagrande, ex Direttore del Pronto Soccorso di Senigallia, definendo le accuse mosse da Marcantoni e Paradisi "stupidaggini elettorali".
Qualche giorno fa anche su SpeS avevamo accennato qualcosa.
Condivido in pieno le parole di Bevilacqua:

"La salute è una cosa importante su cui non si deve speculare"

venerdì 26 marzo 2010

Seaside decay - Immagine simbolo di SpeS



La foto è di Mauro Taraborelli e si chiama Seaside decay.
Quella che si vede è una ciminiera. Non una qualsiasi ciminiera, ma quella dell'ex stabilimento Sacelit-Italcementi di Senigallia, industria che per anni ha prodotto manufatti in cemento-amianto.
La ciminiera si erge altissima, caratterizza la zona portuale ed è un segno architettonico che distingue Senigallia da altre città.
Racconta la storia di un’industria che diede occupazione a tante persone e sul lavoro, sull'indipendenza e sulla capacità di reddito si fonda parte del benessere psicologico e sociale di un individuo e quindi la sua salute.
Racconta le numerose vittime dell'amianto e non c'è un cittadino senigalliese che non abbia fatto esperienza di un familiare o di un conoscente colpito dai danni dell'asbesto.
Racconta anche la stagione delle lotte dei lavoratori per affermare il proprio diritto ad un lavoro dignitoso e la sanità pubblica è sforzo collettivo, dove i cittadini possono e devono contribuire ad un ambiente di vita e di lavoro più sicuro, meno dannoso, meno pericoloso.
Racconta infine dei danni alla salute provocati dall'amianto e degli sforzi che sono stati messi in campo per comprenderne la pericolosità e determinarne il bando industriale; è una ciminiera che ha offeso in passato e che ora appare spenta, innocua e pertanto è il simbolo della vittoria della protezione e della prevenzione sul vile interesse economico.
E poi ci sono loro, i gabbiani, eleganti, bellissimi. Riesco a contarne 14, forse 15. Volano insieme, sembrano circondare la ciminiera. Sono loro i veri protagonisti di questa foto. Simboleggano i cittadini di Senigallia, liberi di "alzarsi in volo" per insorgere contro i fattori che pongono a rischio lo stato di salute della popolazione, in fondo è questo il significato del termine tecnico "Salute pubblica" (dall'anglosassone "Public health").

mercoledì 24 marzo 2010

Amianto a Senigallia: il confronto fra i candidati a Sindaco

Avere la possibilità di confrontare rapidamente le opinioni, le intenzioni e le strategie politiche dei cinque candidati a Sindaco per Senigallia non è stato mai così facile. Ecco l'importanza del lavoro prodotto da alcuni blogger e cittadini politicamente indipendenti, che recentemente hanno intervistato i 5 candidati e che successivamente hanno pubblicato sul web, sul canale YouTube di Popinga, le oltre 10 ore di riprese che dai confronti sono derivate.
La visualizzazione dei filmati raggruppati per argomento consente, in certi casi, il confronto dei candidati sulla stessa area tematica. È il caso della questione amianto, che è stata posta a tutti i candidati più o meno in questi termini:
"Lei sa che lo smaltimento di amianto, anche in minime quantità, per il
privato è un problema ed un onere gravoso. Che soluzioni ha da proporre per
aiutare concretamente chi si trova a dover compiere questa operazione?"

A tale proposito Gazzetti ritiene indispensabile il censimento approfondito delle strutture in amianto e considera necessaria la sensibilizzazione della popolazione al problema; il censimento potrebbe essere utile a prevedere azioni di carattere sanzionatorio nei confronti di chi smaltisce in maniera fraudolenta mentre il Comune potrebbe adottare convenzioni con ditte specializzate per facilitare le attività di smaltimento. Mancini ha presentato in passato una mozione (accolta ma poi inattuata) che prevedeva il censimento dell'amianto nelle strutture private e ritiene che il censimento debba essere attuato; successivamente prevede che si potrebbero stipulare convenzioni con ditte specializzate per facilitare l'intervento del privato. Mangialardi, con l'allora assessorato all'ambiente da lui stesso diretto, ha promosso il primo censimento dell'amianto nelle strutture pubbliche di Senigallia e ha iniziato le conseguenti operazioni di bonifica. Mangialardi richiama alla necessità del censimento dell'amianto nelle strutture private e ritiene sia possibile tentare la via di una convenzione eccezionale per ottenere condizioni agevolanti, una strada che tuttavia ritiene complicata. Per Marcantoni il problema dello smaltimento dell'amianto è dipendente dall'attuale sistema di smaltimento dei rifiuti gestito, a suo dire, in maniera scorretta. Sarebbe per Marcantoni necessaria una "piccola task force" che permetta lo smaltimento immediato di rifiuti pericolosi. Marcellini si è adoperato in passato per facilitare l'istituzione dell'Associazione Lotta all'Amianto, che tanto ha fatto per la sensibilizzazione al problema negli ultimi anni; Marcellini prevede un contributo al privato per promuovere il corretto smaltimento da parte del privato che abbia esigenza di disfarsi di manufatti di amianto.
Ed ecco i video con le risposte complete: tutto registrato e archiviato sul web, dove le parole non possono volatilizzarsi e sono destinate a rimanere... (in rigoroso ordine alfabetico)

Il video di Gazzetti
Il video di Mancini
Il video di Mangialardi
Il video di Marcantoni
Il video di Marcellini

martedì 23 marzo 2010

Geometrie sanitarie


Un fenomeno noto, che si ripete periodicamente, per l'esattezza si ripete in prossimità di ogni elezione regionale: si tratta delle grandi scelte riguardanti la sanità marchigiana. Anni fa sul tavolo dei decisori c'era la partita ASUR. Il centrodestra avversava l'azienda unica regionale a favore di quattro ASL provinciali. Il centrosinistra ha scommesso sull'ASUR e a suo tempo l'ha spuntata.
A distanza di qualche anno si torna al confronto sulla questione. Questa volta sembra non esserci partita: la rielezione dell'attuale governatore, Gian Mario Spacca, è cosa certa. Ed ora, paradossalmente, è lo stesso centrosinistra che sembra rinnegare se stesso: voci insistenti tra gli addetti ai lavori parlano di un ASUR agli ultimi giorni, prossima alla scomparsa e questo per decisione dello stesso centrosinistra che ha fortemente voluto l'ASUR e che governerà le Marche nel prossimo futuro decretandone la scomparsa.
Personalmente non sono messo nella condizione di capire cosa accadrà realmente.
L'ASUR scomparirà e saranno create cinque ASL provinciali? L'ASUR rimarrà in piedi e le attuali 13 Zone Territoriali saranno variamente accorpate per dare luogo a 4-5 aree vaste? Nessuno può saperlo, tuttavia una cosa è certa: in entrambi i casi le attuali Zone Territoriali ASUR sembrano destinate a scomparire ben presto.
E in tutto questo cosa accadrà alla Zona Territoriale 4 di Senigallia?
Per Roberto Paradisi e Fabrizio Marcantoni il futuro della Sanità senigalliese è già decretato: chiusura, disservizi, criticità e malasanità renderebbero Senigallia, secondo i due, una "pedina sacrificabile nello scacchiere politico" (http://www.60019.it/ - Senigallia, lo spettro della chiusura sull'ospedale civico).

Non concordo con Paradisi e Marcantoni, per diversi motivi. Ma non voglio soffermarmi su questo. Voglio tuttavia delineare un problema vero, che i due configurano e che si prospetta reale per il futuro della nostra sanità. Dalle ultime indiscrezioni le "geometrie sanitarie" future potrebbero prevedere la creazione di una ASL (o Area Vasta) comprendente le Zone Territoriali 5 (Jesi), 6 (Fabriano) e 10 (Camerino). Altra ASL/Area Vasta dovrebbe essere quella "Nord" comprendente le Zone Territoriali della Provincia di Pesaro e Urbino (Pesaro, Urbino e Fano - ZZ.TT 1, 2 e 3). In questo ipotetico scenario Senigallia rimarrebbe sola e si potrebbe pensare all'unificazione con la Zona Territoriale 7 di Ancona. Se così fosse è evidente che il nosocomio senigalliese potrebbe non essere in grado di competere con la realtà anconetana.
Ripeto: è ancora presto per capire cosa accadrà e al momento possiamo fare solo delle ipotesi che, per esperienza, sono destinate ad essere smentite. Anche per questo credo sia fuori luogo parlare, oggi, della chiusura dell'ospedale civico di Senigallia, allarmando inutilmente i concittadini.

lunedì 22 marzo 2010

USA: via libera alla riforma sanitaria di Obama


Oggi è un giorno importantAggiungi immaginee per gli USA. La maggiore potenza economica mondiale, la patria della democrazia e della libertà, il Paese dove il sogno diventa realtà... aveva uno dei peggiori sistemi sanitari al mondo tra i Paesi cosiddetti "sviluppati".
Un sistema sanitario capace di generare questi numeri (dati aggiornati al 2008) non può che essere considerato "mostruoso":
- 18% degli ultra-sessantacinquenni senza assicurazione sanitaria;
- 20% di adulti tra i 19 e i 64 anni senza assicurazione sanitaria;
- 8,9% di bambini e ragazzi tra 0 e 18 anni senza assicurazione sanitaria.
Fonte: CDC factstats. Health Insurance Coverage, 2008.
Nella notte americana Obama è riuscito nell'impresa di estendere i servizi sanitari a 32 milioni di statunitensi, il 95% degli oltre 300 milioni di cittadini americani disporrà ora di una copertura sanitaria. La Camera dei Rappresentanti Usa ha infatti dato il via libera al testo, nella versione approvata dal Senato alla vigilia di Natale, con una maggioranza di 219 voti contro 212, tre voti in più dei 216 necessari. Per la cronaca i repubblicani hanno espresso compatti il loro voto contrario. Una vittoria importante ottenuta attraverso importanti compromessi.
Per approfondire la notizia leggi qui, qui e qui.
Ecco un esempio di ottima amministrazione della cosa pubblica. Ecco la differenza tra un semplice politico e un grande statista. Ecco la differenza tra chi dice di voler tutelare la salute pubblica e chi tutela la salute pubblica con azioni concrete. Ci sarà tempo per comprendere il reale impatto della riforma sanitaria, ci sarà tempo per capire se gli ingenti costi della riforma faranno capitolare Obama agli occhi degli americani. Oggi è tempo di gioire per i milioni di persone precedentemente privi di assistenza sanitaria che d'ora in avanti potranno permettersi di affrontare la malattia con il conforto di una cura.
"Questa notte abbiamo dimostrato al mondo che siamo ancora un popolo capace di grandi cose" (Obama, 22 marzo 2010)

venerdì 19 marzo 2010

Tribuna politica senigalliese: le domande relative alle politiche socio-sanitarie

E’ giunto al risultato finale il progetto di “tribuna politica” lanciato il mese scorso da un gruppo di blogger e cittadini politicamente indipendenti, che hanno intervistato i 5 candidati a Sindaco di Senigallia. Oggi le “tribune” sono pubblicate su internet in formato video su YouTube.com.
Le 131 domande (in media 26 a candidato, alcune personalizzate, altre uguali per tutti) hanno toccato i vari temi della campagna elettorale, e sono il frutto di un lavoro di approfondimento sui programmi e sulle dichiarazioni dei politici. Un lavoro corale, che ha visto coinvolte circa 20 persone nell’elaborazione dei temi e delle domande, e che ha sfruttato la rete come strumento di lavoro di gruppo.
Il prodotto finale sono oltre 10 ore di registrazione pubblicate interamente sul web, sul canale YouTube di Popinga. I brevi filmati sono facilmente raggruppabili per candidato, oppure per argomento.
Di seguito riporto l'elenco dei filmati relativi alle domande e risposte su argomenti di carattere socio-sanitario:

Grazie a Marco Scaloni (di Popinga) per aver ideato e coordinato l'iniziativa; grazie anche per avermi coinvolto nel progetto. Grazie a tutti i blogger che hanno partecipato all'iniziativa: ottima occasione per conoscersi meglio lavorando su un interessante progetto comune.

mercoledì 17 marzo 2010

Cinema: okkio agli occhi se porti gli occhiali (3D)


Il Ministero della Salute ha diffuso oggi il parere del Consiglio Superiore di Sanità in merito alle richieste avanzate dal Codacons e relative agli occhiali per la visione dei film in 3D. Il Codacons aveva sollevato poche settimane fa il problema degli effetti collaterali legati alla visione con occhiali 3D nelle sale cinematografiche, e aveva denunciato ai Nas l'assenza del marchio CE sugli occhialini, così come la circostanza che in numerosissime sale gli occhiali fossero riciclati e passassero da uno spettatore all'altro, con i rischi igienici connessi.
Il parere del Consiglio Superiore di Sanità è stato pubblicato con la Circolare ministeriale odierna. Per le ragioni riportate nel testo della circolare, e che per brevità non riporto, il Ministero della Salute stabilisce che per la visione di spettacoli cinematografici, l'utilizzo di Occhiali 3D sia:
- controindicato per i bambini al di sotto dei 6 anni di età;
- limitato nel tempo per gli adulti;
- garantito con fornitura del tipo monouso agli spettatori.
Spero che questo non diventi l'ennesimo motivo per far aumentare il prezzo del biglietto!

martedì 16 marzo 2010

Screening dei tumori del colon retto a Senigallia

Per combattere i tumori esistono due strategie principali: prevenirne la comparsa, adottando uno stile di vita sano (prevenzione primaria), oppure diagnosticare la malattia il più precocemente possibile, prima che si manifesti a livello clinico (prevenzione secondaria). Un test di screening è un esame che consente di individuare in fase iniziale una certa malattia, nello specifico un tumore, in persone asintomatiche. Quando una persona è a rischio di sviluppare un certo tipo di tumore, è dovere del medico consigliarle i test raccomandati per la diagnosi precoce della malattia. Rispetto all’incontro tra il medico e il suo assistito, però, è stato dimostrato che si possono ottenere risultati più generalizzati grazie allo screening di popolazione. In un programma di screening organizzato l’azienda sanitaria invita direttamente l’intera fascia di popolazione ritenuta a rischio di sviluppare una certa malattia, offrendo gratuitamente il test ed eventuali approfondimenti.
Dunque la chiave di volta per garantire i migliori risultati in termini di salute è l'organizzazione di un programma di screening rivolto ad un'intera popolazione target.
Ed ora, dopo questa lunga introduzione, ecco la notizia: dal 25 Marzo, e nel corso del biennio 2010-2011, anche nelle Zone Territoriali di Senigallia, Jesi e Fabriano, i cittadini di età compresa tra i 50 ed i 69 anni saranno invitati ad effettuare un test per la ricerca del sangue occulto delle feci, semplice, gratuito ed indolore. In caso di risultato negativo, il soggetto verrà invitato a ripetere il test con cadenza biennale, se positivo sarà chiamato ad eseguire degli approfondimenti diagnostici (colonscopia) presso i centri di endoscopia identificati.
Dunque anche a Senigallia si parte con lo screening dei tumori del colon retto.
Questa campagna preventiva completa il percorso degli screening oncologici, già attivato con gli screening per i tumori della mammella e del collo dell'utero.
Uno sforzo organizzativo immane, di cui sono stato solo testimone oculare: il mio capo servizio è la responsabile del percorso clinico dello screening del colon retto e la responsabile della segreteria organizzativa screening di Fabriano e negli ultimi 3-4 mesi il lavoro compiuto è stato estenuante. Del resto stiamo parlando di un programma di sanità pubblica complesso, che richiede un sistema informatico di supporto importante, una segretaria organizzativa efficiente, la collaborazione da parte dei tanti operatori sanitari coinvolti nel programma, ovvero i medici di medicina generale, i farmacisti, i laboratoristi, i gastroenterologi, i chirurghi, i radiologi, i radioterapisti, gli oncologi e gli anatomopatologi.
Qualcuno farà notare che gli Screening sono un LEA, ovvero un Livello Essenziale di Assistenza (obbligo di erogazione da parte del Servizio Sanitario, diritto di accesso da parte della popolazione), perchè dovrebbero esserci problemi nel coinvolgimento degli operatori sanitari? Eppure, vi assicuro, di problemi ce ne sono stati e anche parecchi.
Chi gestisce questo complesso programma? Chi coordina un sistema così complesso?
Sono operatori di sanità pubblica, con nome e cognome, che tutti i giorni, da tre-quattro mesi a questa parte, si occupano di risolvere gli innumerevoli problemi insorti nel percorso organizzativo. I loro nomi sono, tra gli altri, Daniela Cimini, Giorgia Capezzone, Silviana Chiavini (Zona territoriale 6 di Fabriano), Sabina Paci (Zona territoriale 5 di Jesi) e per la nostra Zona Territoriale Franco Temellini. Ci sarebbero altri nomi da citare, nomi di operatori sanitari, tecnici e amministrativi che in varia misura si sono adoperati per l'attuazione del programma di screening nel nostro territorio. Mi dispiace non poter presentare una lista esaustiva di persone (non lo faccio perchè temo di dimenticare qualcuno). Mi dispiace anche perchè tra qualche mese, forse qualche anno, cominceremo ad avere i dati, cominceremo a contare il numero delle persone salvate dal programma di screening e in quel momento nessuno ringrazierà Daniela Cimini, Giorgia Capezzone, Silviana Chiavini etc...
Si ringrazierà piuttosto il gastroenterologo che nel corso dell'attività diagnostica avrà scoperto il cancro e si ringrazierà il chirurgo di turno che avrà asportato la neoplasia, di sicuro si sarà riconoscenti nei confronti dell'oncologo che avrà preso in cura il paziente. Ma nessuno si ricorderà i nomi delle persone grazie alle quali quel tumore è stato scoperto giusto in tempo, prima che fosse troppo tardi. È il destino degli operatori sanitari che come me lavorano nel campo della prevenzione, bisogna farci il callo.
In un recente articolo il New York Times riporta le amare parole del Dott. Frieden, Direttore dei CDC: "Una delle lezioni che ho imparato a New York (n.d.r. è stato Direttore del Dipartimento della Salute dello Stato di New York) è che gran parte dei programmi che hanno il maggiore impatto sulla salute pubblica ottengono poca attenzione. Nel corso degli otto anni passati a New York la percentuale dei fumatori tra i giovani è scesa e gli sforzi per l'attuazione dello screening dei tumori del colon retto sono aumentati. Nulla di tutto ciò ha ottenuto la giusta risonanza".

Ed ora qualche utile informazione per chi vuole saperne di più.
La Segreteria Organizzativa Screening per le Zone Territoriali 4, 5 e 6 è aperta ogni martedì, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17 e ogni giovedì, dalle 9 alle 12 e risponde ai seguenti recapiti telefonici:
per la Zona Territoriale 4 di Senigallia: 071-79092352 (Via Campo Boario, c/o Distretto sanitario);
per la Zona Territoriale 5 di Jesi: 0731-534692 (Via Guerri 9/11 c/o Distretto sanitario);
per la Zona Territoriale 6 di Fabriano: 0732-707725 (Via Brodolini 117, c/o Servizio Igiene e Sanità Pubblica).

Il sito internet dell'Osservatorio Nazionale Screening.

giovedì 4 marzo 2010

Quesiti che meritano risposte

Certi quesiti meritano risposte.
E quando qualcuno rimane in silenzio di fronte a quesiti che meritano risposte... beh, c'è da criticare il silenzio, perchè è silenzio che infastidisce.
Così, segnalo "L'intervista che non c'è", per le interessanti domande poste da Gianluigi Mazzufferi al nostro Direttore di Zona, Maurizio Bevilacqua.
Queste domande non hanno ancora una risposta perchè... "in prossimità delle consultazioni regionali potrebbero essere strumentalizzate e nuocere al nostro ospedale".
Ognuno interpreti come crede.
Io penso che le risposte ad alcune domande potrebbero aver generato qualche imbarazzo di troppo e la volontà di fuggire ad un confronto nel quale si dovrebbero ammettere le lacune del sistema sanitario zonale (per molti aspetti trasversali a tutte le Zone Territoriali): ad esempio l'indifferenza agli strumenti che permettono di migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria, come, ad esempio, i questionari di gradimento dell'utenza che consentono di indagare la qualità percepita dai pazienti e consentono quindi, di migliorare i servizi erogati.
Rimaniamo in paziente attesa di risposte.

Faccia a faccia pre-elettorale

Siamo prossimi alle elezioni amministrative del 28-29 marzo. I 5 candidati a Sindaco di Senigallia sono nel pieno della loro campagna elettorale.
In questi giorni i blogger di Senigallia sono ancora in azione, con una nuova interessante iniziativa coordinata da Marco Scaloni.
La formula scelta è quella del dialogo-confronto, una libera chiacchierata, senza domande pre-impostate, con il candidato da una parte e un piccolo gruppo di intervistatori (5 o 6 persone) dall’altra. Le parole saranno registrate allo scopo di rendere poi pubblico, sul web, il contenuto del confronto.
La serie di incontri è già cominciata e io sto avendo il piacere di prendere parte all'iniziativa.
Il mio minimo contributo si concretizzerà con alcune domande sulle politiche socio-sanitarie presentate dai candidati attraverso il loro programma elettorale.
Appuntamento al 15 marzo. Per quel giorno è programmato l'ultimo incontro e dopo quel giorno i podcast degli incontri saranno accessibili on-line.