giovedì 12 agosto 2010

Pericolosità dell'incrocio di Via Galilei (Ciarnin)

Sono lieto di pubblicare la lettera aperta che Andrea Scaloni ha spedito all'Assessore alla Mobilità, all'Assessore ai LL.PP. e per conoscenza al Comandante dei VV.UU., sulla situazione dell'incrocio del Ciarnin (Via Galilei - S.S. Adriatica Sud), in prossimità del sottopassaggio verso il Lungomare.
Altre lettere simili potrebbero e dovrebbero essere scritte in relazione ad altrettanti punti pericolosi della viabilità cittadina. Questo è un buon inizio.

Egregi Assessori,
è passato più d'un anno da quando Riccardo Principi, in sella alla sua moto, si schiantò contro un'auto che gli sbarrò la strada uscendo dal sottopassaggio di Via Galilei, al Ciarnin.
Quali che siano state le responsabilità di quel tragico incidente, una cosa è certa: le condizioni di sicurezza di quell'incrocio non sono cambiate e restano assai precarie. E se è vero che i "se" e i "ma" servono a poco, è difficile negare che le "condizioni al contorno" abbiano un qualche effetto sulle responsabilità dei singoli in un incidente stradale.

Le foto parlano chiaro: quell'incrocio a raso, per com'è stato progettato, è pericoloso in sé. Durante la stagione estiva, poi, il pericolo aumenta a causa della fila di auto parcheggiate lungo la Statale lato mare.
Per chi percorre la S.S. 16 in direzione nord, i veicoli in uscita dal sottopassaggio in procinto di impegnare l'incrocio, già difficilmente visibili attraverso i parapetti delle rampe, diventano completamente invisibili a causa della fila di auto parcheggiate.
Discorso speculare per chi sbuca dal sottopassaggio sulla Statale e si appresta a svoltare verso sud: le auto parcheggiate ostruiscono la visuale, sicché egli dovrà avanzare di qualche metro sulla carreggiata ben oltre la linea di stop, per vedere chi sta arrivando da sud.

La soluzione definitiva sarebbe quella di chiudere il sottopassaggio e riprogettarlo eliminando gli incroci a raso.
Nel frattempo, con un costo irrisorio, la visibilità reciproca tra i veicoli in transito sulla Statale e quelli in uscita dal sottopassaggio potrebbe essere migliorata sostituendo il parapetto e istituendo un divieto di sosta con rimozione forzata lungo la Statale, almeno negli ultimi 50 metri prima del segnale di stop.

Ritenete che simili provvedimenti abbiano una qualche utilità?
Sono allo studio altre soluzioni (infrastrutture, viabilità, ecc.) che evitino di lasciare tutto com'è in attesa del prossimo incidente mortale?

Sperando in una Vs. risposta, ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti.

mercoledì 11 agosto 2010

Polemiche estive sulla sanità senigalliese

Il dibattito degli ultimi giorni mi incuriosisce. Alcuni politici locali vorrebbero addirittura le dimissioni del nuovo Direttore di Zona... Cosa è successo? Quali sono le accuse?
Tutto ha avuto inizio nei primi giorni del mese di agosto; durante la Conferenza dei Sindaci il nuovo Direttore di Zona, Persaresi, ha relazionato sul piano di rientro della nostra Zona Territoriale.
Riporto in ordine cronologico le notizie apparse su Vivere Senigallia, i titoli parlano da soli e chiariscono rapidamente l'accaduto:

- Ostra Vetere e Ostra: barricate dei sindaci contro il buco da 6 milioni dell'Asur

- Buco nella sanità: Mangialardi, 'Vigileremo sulla qualità dei servizi'

- Volpini sul buco da 6 milioni nella sanità: 'Sì a un fronte comune, no a demagogia'

- Pesaresi: 'Il deficit sanitario è di 3.4 milioni, sulla stampa cifre fantasiose'

- Sanità, Olivetti e Bello: Pesaresi si dimetta

- Paradisi: ecco come la Asur 4 ha buttato via i soldi dei senigalliesi

- Sanità, Rsu: lavorare insieme per salvaguardare le nostre eccellenze

- Casagrande: la Regione dica quale deve essere il modello organizzativo della sanità

- Sanità, Bello e Olivetti: sbagliato trascinare il dibattito sul piano politico

- Asur, Paradisi: spariscono 46 mila euro e nessuno paga

A me sembra che ci si stia perdendo nei discorsi quando ciò che accade è ben più grave e sotto gli occhi di tutti. Alcune settimane fa ad un medico operante nella UO Medicina del nostro Ospedale è scaduto il contratto a tempo determinato. Il contratto non è stato rinnovato. Mi sembra che sia opportuno ragionare di cose concrete e questo episodio lo è.
Le accuse di Paradisi sono concrete ma hanno una tempistica discutibile e non portano a nulla.
Le accuse di Bello e Olivetti sembrano "preventive" ed eccessive quando arriverebbero addirittura a chiedere le dimissioni di Pesaresi.
Io, da cittadino senigalliese, chiedo ai politici che vi sia vigilanza su quanto viene fatto dalla Direzione di Zona, perchè in questo periodo di crisi, che accomuna tutti, si lavori per il bene comune, si tagli ciò che deve essere tagliato, si annullino gli sprechi, si sotterrino le logiche clientelari... tutto questo va bene perchè tutti i cambiamenti che saranno fatti non sposteranno di un centimetro la capacità di offrire un'assistenza sanitaria di qualità... ma quando si manda a casa il personale sanitario... qualche dubbio comincio ad averlo.

lunedì 2 agosto 2010

Estate, baldoria estiva, parcheggi selvaggi e poca sicurezza per i ciclisti

L'estate senigalliese ripropone ogni anno il medesimo ritornello: traffico intenso, incidenti stradali, parcheggi selvaggi. Ovviamente questo ritornello "suona più forte" in concomitanza di eventi ad alta attrattività turistica e il Summer Jamboree, giunto alla sua undicesima edizione, è la punta di diamante degli appuntamenti estivi a Senigallia.
In un recente articolo scientifico si dimostra che nelle città con il maggior numero di ciclisti si registra il minor numero di incidenti stradali. Nella figura sottostante si riportano i dati relativi a New York City, dove negli ultimi anni il numero giornaliero dei ciclisti è raddoppiato e al contempo è sceso il numero annuale degli incidenti.



Le motivazioni sono diverse e tutte concorrono al verificarsi di questo fenomeno: più ciclisti in strada significa più attenzione alle biciclette da parte delle amministrazioni e quindi più servizi dedicati (piste ciclabili, segnaletica, etc.), maggiore attenzione ai ciclisti da parte degli automobilisti (che spesso e volentieri sono anch'essi ciclisti, nutrono più rispetto per chi si muove in bici e forse ne comprendono meglio i movimenti) ma anche maggiori capacità di movimento sulle strade da parte dei ciclisti. Questi stessi determinanti sono spesso disattesi nel periodo estivo: maggior numero di ciclisti e alto numero di ciclisti inesperti, elevato traffico veicolare e alto numero di guidatori non attenti ai ciclisti. E poi il fenomeno dei parcheggi selvaggi e delle piste ciclabili che vengono invase da chi, per una serata di divertimento, si disiteressa della sicurezza stradale dei ciclisti.
Così accade che i ciclisti deviano dalle piste ciclabili e tornano in strada, luogo dove macchine e biciclette possono scontrarsi a danno del ciclista nella maggioranza dei casi.
Queste sono foto scattate nel tratto di pista ciclabile di via Piave e quello che spinge la bici (con figlio in sella) sono io, durante la prima serata del Summer Jamboree. Per la cronaca: in prossimità del foro annonario le Forze dell'ordine pullulavano. Ma nessuno a interessarsi delle piste ciclabili trasformate in parcheggio. Forse a Senigallia la sicurezza in sella a una bicicletta, almeno in estate, è considerata opzionale.