Il concetto di "mortalità evitabile" ha un significato epidemiologico ben preciso: sono indicate come morti evitabili quelle morti che avvengono in determinate età e per cause che potrebbero essere attivamente contrastate con interventi di prevenzione primaria, diagnosi precoce e terapia, igiene e assistenza sanitaria. L'ultima analisi della mortalità evitabile in Italia è stata pubblicata nel 2007 da un gruppo interistituzionale (Atlante ERA) che ha individuato come evitabili gruppi di cause di morte che si sono verificate entro i 74 anni compiuti.
La drammatica morte di Nicolas, dunque, è per definizione epidemiologica una "morte evitabile". Ma al di là delle sterili definizioni tecniche c'è un principio che dovrebbe essere il motore della Prevenzione del XXI secolo: la morte prematura di una persona è inaccettabile, si tratta di un semplice e inattaccabile principio etico. In un contesto di scarsità e limitatezza di risorse destinate alla Sanità quelle destinate alla Prevenzione sono oltremodo limitate (meno del 5% del Fondo Sanitario Nazionale) e le scelte di allocazione delle risorse vengono fatte sulla base di vari fattori. Talvolta a sfavore della prevenzione c'è un rapporto costo-beneficio non proprio ottimale, ma quando il beneficio di una campagna preventiva si traduce nell'evitare anche solo una singola morte evitabile... allora si dovrebbe considerare il fattore etico e ci si dovrebbe chiedere: quanto vale una giovane vita?
Quindi l'introduzione nei calendari vaccinali dei vaccini anti-pneumococcico e anti-meningococcico dovrebbe essere prevista dal Sistema Sanitario Regionale, indipendentemte dal costo, per la sola ragione etica. Eppure offrire attivamente la vaccinazione anti-pneumococcica e anti-meningococcica non dovrebbe costare molto alla Regione Marche. Provo a fare un calcolo sommario: 44 euro per la singola dose di vaccino anti-pneumococcico (ma accordi con le aziende produttrici potrebbero abbassare questi prezzi); se si somministrassero tre dosi di anti-pneumococcico la spesa per ogni singolo bambino sarebbe di 112 euro e vaccinare la popolazione di una intera coorte di nascita significarebbe spendere circa 1.500.000 euro (circa 14.000 nuovi nati nella regione Marche nel 2007).
Senigallia ha perso due giovani vite umane in poco più di tre anni, entrambe stroncate da una meningite batterica (non dimentico il dramma della morte della piccola Ginevra Cavalletti).
Nicolas è morto per aver contratto una meningite pneumococcica, forse prevenibile con la vaccinazione anti-pneumococcica che attualmente non è attivamente offerta dai Servizi vaccinali della nostra regione ma può essere richiesta ed effettuata a pagamento. Non tutti i genitori sanno della vaccinazione, quelli che sanno hanno fatto la loro scelta: di vaccinare e prevenire un rischio per la salute oppure di non vaccinare, forse per evitare i rari ma possibili (peraltro rarissimamente gravi) effetti indesiderati da vaccinazione. Se la vaccinazione fosse offerta attivamente e gratuitamente tutti i genitori avrebbero sicuramente l'opportunità di scegliere con maggiore consapevolezza, opportunità che forse è stata negata ai genitori di Nicolas, così come a tanti altri genitori. Sapere poi che alcune Regioni italiane (vedi l'esempio dell'Emilia Romagna) hanno inserito le suddette vaccinazioni nel proprio calendario vaccinale mi disturba particolarmente e mi chiedo... perchè non nelle Marche? Perchè non in tutta Italia?
L'idea di poter raggiungere obiettivi come questo mi da enormi motivazioni per continuare a lavorare nella Sanità Pubblica della Regione Marche.
La pertosse, un nemico temibile
5 anni fa
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