martedì 23 novembre 2010

Vaccinazioni antipneumococcica e antimeningococcica...

Anche nelle Marche ci siamo!
Le vaccinazioni antipneumococcica e antimeningococcica saranno offerte attivamente e gratuitamente a tutti i nuovi nati, in modo da proteggerli nei confronti di malattie invasive batteriche potenzialmente molto gravi.
A questo link il comunicato stampa della Regione con il quale si comunicano le nuove "Linee guida" regionali.
La notizia, che pare di poco conto, è, al contrario, importantissima. Nelle Marche attualmente la copertura vaccinale anti-pneumococcica è del 45% dei bambini (calcolata a 36 mesi) e quella anti-meningococcica è del 40%. Con l'introduzione del nuovo calendario vaccinale si riuscirà ad aumentare le coperture vaccinali fino oltre al 90% per entrambi i vaccini. Questo significherà un numero inferiore di casi di meningite batterica.
Sono felice di aver preso parte alla stesura della DGR che amplierà la copertura vaccinale. Spero che risulti strumento utile per evitare inutili sofferenze ai nostri figli e alle nostre famiglie (sofferenze alle quali anche Senigallia non è risultata estranea nel recente passato).

mercoledì 17 novembre 2010

Pesaresi sui tagli al personale della ZT 4


(nella foto da sinistra: Pesaresi, Volpini, Sardella)
In giornata è apparso il resoconto della IV commissione consiliare convocata dal presidente Simeone Sardella (leggi qui l'articolo di VS).
Di seguito le parole del Direttore di Zona così come sono state riportate nell'articolo:

"Non c'è stato inoltre alcun taglio al personale e il saldo tra assunzione e cessazioni tra il 2010 e il 2011 è in parità. Nel 2010 infatti, in totale, ci sono 155 cessazioni a fronte delle 145 assunzioni. Il piano per il 2011 prevede, a fronte di 30 cessazioni, 40 assunzioni.
Ovviamente alcune criticità ci sono e riguardano il fatto che alcune assunzioni non avverranno per sostituzione immediata con un disagio comunque contenuto.
A chirurgia i due pensionamenti saranno coperti dal 1° gennaio così come in psichiatria i quattro posti vacanti per pensionamento saranno coperti immediatamente con due assunzioni e altre due a metà del 2011; in quanto ai paventati tagli per endocrinologia, è bene chiarire che non possono esserci tagli laddove il servizio non esiste. L'attività semmai è svolta dal reparto di diabetologia. In questo momento c'è un incarico che è in scadenza a dicembre e che sarà riassunto nel 2011. Anche al Pronto Soccorso non ci sono carenze di organico nel senso che tutto il personale previsto è in servizio. E' vero che deve essere nominato il primario, ma il suo ruolo è comunque svolto da un medico. A proposito invece della mancanza di un autista di ambulanza, non siamo riusciti ad ottenere un'assunzione in più ma abbiamo acquistato il servizio dalla Croce Rossa dei paesi limitrofi e dunque avremo comunque un autista con un mezzo in più”.

A seguito di queste dichiarazioni la mia preoccupazione rimane: Pesaresi parla di cessazioni ed assunzioni con riferimento dunque ai meccanismi secondo i quali, seppur con alcuni ritardi, sarà garantito il turn-over del personale: ma così facendo si prende in considerazione unicamente il personale assunto e non quello in servizio con contratti a tempo determinato o con rapporti di lavoro libero-professionale. E mi sembra che in parecchi (ma non ho dati ufficiali alla mano) se ne siano tornati a casa senza appello, privando le strutture sanitarie della Zt 4 di personale prezioso, ancor più perchè non sostituito.

giovedì 11 novembre 2010

Alcol tra i giovani a Senigallia


La scoperta dell'acqua calda! Alcol e droga sono un problema tra i giovani.
Recenti fatti di cronaca impongono certe dichiarazioni.
Ma qual'è l'entità del problema? Tra i giovani di Senigallia l'alcol "dilaga" rispetto al dato medio regionale o nazionale? Purtroppo a queste domande non abbiamo risposte.
Alcuni dati possono inquadrare il problema (Dati HBSC 2010, Regione Marche):
- a 11 anni il 4% dei ragazzi si è già ubriacato almeno una volta.
- a 13 anni la % dei ragazzi che si sono ubriacati almeno una volta sale all'8%
- a 15 anni la suddetta percentuale sale al 28%
Visto il fatto di cronaca i 15enni meritano un focus particolare: secondo i dati HBSC tra i quindicenni della regione Marche il 72,1% dichiara di non essersi mai ubriacato; il 12,65% dichiara di essersi ubriacato una sola volta; il 10% si è ubriacato dalle 2 alle 3 volte; il 3,1% si è ubriacato dalle 4 alle 10 volte e il 2,1% dichiara di essersi ubriacato più di 10 volte nella vita.

Di fronte a questi numeri credo sia doveroso riflettere: forse quanto fatto fino a oggi non basta? Forse è necessario investire più risorse in prevenzione? E se le risorse mancano come affrontare l'emergenza?

Credo che sia sempre più importante ricercare sinergia d'azione. Ad oggi il Comune promuove campagne di prevenzione autonomamente ignorando che il Dipartimento di Prevenzione della Zona Territoriale è istituzionalmente chiamato ad attivare azioni di promozione della salute. Se a Senigallia si cominciasse ad unire le forze?

martedì 19 ottobre 2010

Finalmente... P360!


Finalmente qualcuno scrive qualcosa di sensato.
Spero vivamente che i toni utilizzati dal Tribunale del malato di Senigallia possano diffondersi e che altri possano seguire l'esempio di Solazzi.
ma il vero motivo per cui scrivo è legato al secondo "finalmente"... Finalmente è on-line la mia "nuova creatura". Dopo la chiusura del blog PandemItalia sentivo l'esigenza di ri-orientare la mia attività di blogger verso la Prevenzione e le molte aree che caratterizzano la Sanità Pubblica.
Il nuovo blog si chiama Prevenzione 360° (P360) e, credo sia superfluo specificarlo, è stato creato per offrire approfondimenti ed opportunità di confronto sulle principali tematiche di prevenzione e sanità pubblica.

venerdì 8 ottobre 2010

A "cup" of tea!!!


Mi raccomando se vi serve il cup... nel pomeriggio è meglio!

Sconcertante quanto sta accadendo nelle Marche, ma la situazione non mi sorprende più di tanto... quando la questione sarà risolta ne riparleremo...


venerdì 1 ottobre 2010

News da Senigallia

Da un po' di tempo non scrivo su queste pagine. Del resto il panorama sanitario non è cambiato molto. I Sindaci Bello e Olivetti continuano la battaglia contro il Direttore di Zona Pesaresi anche se con intensità bellica differente: Olivetti sembra essere sceso ad una tregua. Bello, al contrario è armato fino ai denti e intenzionato a non mollare di fronte alle presunte dichiarazioni di guerra di Pesaresi.

Tra le cose belle nel panorama sanitario segnalo quanto avvenuto martedì 21 settembre per l'annuale celebrazione della giornata mondiale dell'Alzheimer: la notizia è stata riportata su 60019.it

Infine questo pomeriggio, esattamente tra dieci minuti (ma Montanari pubblicizza il filmato da circa un mese!), avrò inizio il programma che condurrà alla proiezione del filmato “Amianto: una storia di morte”. Proiezioni previste alle ore 18 e alle ore 21.30.
Accorrete numerosi!

giovedì 12 agosto 2010

Pericolosità dell'incrocio di Via Galilei (Ciarnin)

Sono lieto di pubblicare la lettera aperta che Andrea Scaloni ha spedito all'Assessore alla Mobilità, all'Assessore ai LL.PP. e per conoscenza al Comandante dei VV.UU., sulla situazione dell'incrocio del Ciarnin (Via Galilei - S.S. Adriatica Sud), in prossimità del sottopassaggio verso il Lungomare.
Altre lettere simili potrebbero e dovrebbero essere scritte in relazione ad altrettanti punti pericolosi della viabilità cittadina. Questo è un buon inizio.

Egregi Assessori,
è passato più d'un anno da quando Riccardo Principi, in sella alla sua moto, si schiantò contro un'auto che gli sbarrò la strada uscendo dal sottopassaggio di Via Galilei, al Ciarnin.
Quali che siano state le responsabilità di quel tragico incidente, una cosa è certa: le condizioni di sicurezza di quell'incrocio non sono cambiate e restano assai precarie. E se è vero che i "se" e i "ma" servono a poco, è difficile negare che le "condizioni al contorno" abbiano un qualche effetto sulle responsabilità dei singoli in un incidente stradale.

Le foto parlano chiaro: quell'incrocio a raso, per com'è stato progettato, è pericoloso in sé. Durante la stagione estiva, poi, il pericolo aumenta a causa della fila di auto parcheggiate lungo la Statale lato mare.
Per chi percorre la S.S. 16 in direzione nord, i veicoli in uscita dal sottopassaggio in procinto di impegnare l'incrocio, già difficilmente visibili attraverso i parapetti delle rampe, diventano completamente invisibili a causa della fila di auto parcheggiate.
Discorso speculare per chi sbuca dal sottopassaggio sulla Statale e si appresta a svoltare verso sud: le auto parcheggiate ostruiscono la visuale, sicché egli dovrà avanzare di qualche metro sulla carreggiata ben oltre la linea di stop, per vedere chi sta arrivando da sud.

La soluzione definitiva sarebbe quella di chiudere il sottopassaggio e riprogettarlo eliminando gli incroci a raso.
Nel frattempo, con un costo irrisorio, la visibilità reciproca tra i veicoli in transito sulla Statale e quelli in uscita dal sottopassaggio potrebbe essere migliorata sostituendo il parapetto e istituendo un divieto di sosta con rimozione forzata lungo la Statale, almeno negli ultimi 50 metri prima del segnale di stop.

Ritenete che simili provvedimenti abbiano una qualche utilità?
Sono allo studio altre soluzioni (infrastrutture, viabilità, ecc.) che evitino di lasciare tutto com'è in attesa del prossimo incidente mortale?

Sperando in una Vs. risposta, ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti.

mercoledì 11 agosto 2010

Polemiche estive sulla sanità senigalliese

Il dibattito degli ultimi giorni mi incuriosisce. Alcuni politici locali vorrebbero addirittura le dimissioni del nuovo Direttore di Zona... Cosa è successo? Quali sono le accuse?
Tutto ha avuto inizio nei primi giorni del mese di agosto; durante la Conferenza dei Sindaci il nuovo Direttore di Zona, Persaresi, ha relazionato sul piano di rientro della nostra Zona Territoriale.
Riporto in ordine cronologico le notizie apparse su Vivere Senigallia, i titoli parlano da soli e chiariscono rapidamente l'accaduto:

- Ostra Vetere e Ostra: barricate dei sindaci contro il buco da 6 milioni dell'Asur

- Buco nella sanità: Mangialardi, 'Vigileremo sulla qualità dei servizi'

- Volpini sul buco da 6 milioni nella sanità: 'Sì a un fronte comune, no a demagogia'

- Pesaresi: 'Il deficit sanitario è di 3.4 milioni, sulla stampa cifre fantasiose'

- Sanità, Olivetti e Bello: Pesaresi si dimetta

- Paradisi: ecco come la Asur 4 ha buttato via i soldi dei senigalliesi

- Sanità, Rsu: lavorare insieme per salvaguardare le nostre eccellenze

- Casagrande: la Regione dica quale deve essere il modello organizzativo della sanità

- Sanità, Bello e Olivetti: sbagliato trascinare il dibattito sul piano politico

- Asur, Paradisi: spariscono 46 mila euro e nessuno paga

A me sembra che ci si stia perdendo nei discorsi quando ciò che accade è ben più grave e sotto gli occhi di tutti. Alcune settimane fa ad un medico operante nella UO Medicina del nostro Ospedale è scaduto il contratto a tempo determinato. Il contratto non è stato rinnovato. Mi sembra che sia opportuno ragionare di cose concrete e questo episodio lo è.
Le accuse di Paradisi sono concrete ma hanno una tempistica discutibile e non portano a nulla.
Le accuse di Bello e Olivetti sembrano "preventive" ed eccessive quando arriverebbero addirittura a chiedere le dimissioni di Pesaresi.
Io, da cittadino senigalliese, chiedo ai politici che vi sia vigilanza su quanto viene fatto dalla Direzione di Zona, perchè in questo periodo di crisi, che accomuna tutti, si lavori per il bene comune, si tagli ciò che deve essere tagliato, si annullino gli sprechi, si sotterrino le logiche clientelari... tutto questo va bene perchè tutti i cambiamenti che saranno fatti non sposteranno di un centimetro la capacità di offrire un'assistenza sanitaria di qualità... ma quando si manda a casa il personale sanitario... qualche dubbio comincio ad averlo.

lunedì 2 agosto 2010

Estate, baldoria estiva, parcheggi selvaggi e poca sicurezza per i ciclisti

L'estate senigalliese ripropone ogni anno il medesimo ritornello: traffico intenso, incidenti stradali, parcheggi selvaggi. Ovviamente questo ritornello "suona più forte" in concomitanza di eventi ad alta attrattività turistica e il Summer Jamboree, giunto alla sua undicesima edizione, è la punta di diamante degli appuntamenti estivi a Senigallia.
In un recente articolo scientifico si dimostra che nelle città con il maggior numero di ciclisti si registra il minor numero di incidenti stradali. Nella figura sottostante si riportano i dati relativi a New York City, dove negli ultimi anni il numero giornaliero dei ciclisti è raddoppiato e al contempo è sceso il numero annuale degli incidenti.



Le motivazioni sono diverse e tutte concorrono al verificarsi di questo fenomeno: più ciclisti in strada significa più attenzione alle biciclette da parte delle amministrazioni e quindi più servizi dedicati (piste ciclabili, segnaletica, etc.), maggiore attenzione ai ciclisti da parte degli automobilisti (che spesso e volentieri sono anch'essi ciclisti, nutrono più rispetto per chi si muove in bici e forse ne comprendono meglio i movimenti) ma anche maggiori capacità di movimento sulle strade da parte dei ciclisti. Questi stessi determinanti sono spesso disattesi nel periodo estivo: maggior numero di ciclisti e alto numero di ciclisti inesperti, elevato traffico veicolare e alto numero di guidatori non attenti ai ciclisti. E poi il fenomeno dei parcheggi selvaggi e delle piste ciclabili che vengono invase da chi, per una serata di divertimento, si disiteressa della sicurezza stradale dei ciclisti.
Così accade che i ciclisti deviano dalle piste ciclabili e tornano in strada, luogo dove macchine e biciclette possono scontrarsi a danno del ciclista nella maggioranza dei casi.
Queste sono foto scattate nel tratto di pista ciclabile di via Piave e quello che spinge la bici (con figlio in sella) sono io, durante la prima serata del Summer Jamboree. Per la cronaca: in prossimità del foro annonario le Forze dell'ordine pullulavano. Ma nessuno a interessarsi delle piste ciclabili trasformate in parcheggio. Forse a Senigallia la sicurezza in sella a una bicicletta, almeno in estate, è considerata opzionale.



mercoledì 7 luglio 2010

Okkio agli incidenti domestici

Non ci sono novità sul "fronte salute pubblica" a Senigallia. Potremmo dire "the same old story"... incidenti tra auto e scooter, Tribunale del Malato che lamenta interminabili liste d'attesa, insufficienza di organico al Pronto Soccorso.

Le notizie odierne che mi hanno più colpito non riguardano direttamente il territorio senigalliese ma riguardano tutti coloro che hanno bambini e sono interessati alla loro incolumità.
Si tratta della triste notizia del bambino di tre anni che a Caserta è annegato dentro una piscina gonfiabile e della preoccupante notizia che viene da Barchi, dove un bambino di sette anni è caduto mentre giocava con la sorellina e un’amichetta sul bordo della piscina, picchiando pesantemente la testa. Le condizioni del piccolo sono apparse subito gravissime e tali da richiedere l'intervento dell'eliambulanza per il trasporto immediato presso l’ospedale San Salvatore di Pesaro.
Gli incidenti domestici non sono eventi di scarso rilievo. Si verificano di frequente e sono fra le principali cause di morte nei bambini. Assieme ai bambini i soggetti più a rischio sono le donne (specie se casalinghe), gli anziani e i disabili.
Così come le malattie, anche gli incidenti domestici possono essere prevenuti. Diverse sono le iniziative di prevenzione a livello istituzionale. Le più efficaci sembrano essere quelle che considerano approcci multipli: campagne di informazione e di educazione (verso anziani, bambini, genitori), formazione di operatori sanitari volta all’acquisizione di competenze per la rilevazione della sicurezza degli ambienti domestici, fornitura a basso costo di dispositivi di sicurezza (maniglie antiscivolo, spie antincendio), ecc.
A Senigallia come nel resto delle Marche si sta facendo poco in campo preventivo. Il Nuovo Piano Regionale della Prevenzione (PRP 2010-2012) prevede che le Regioni intervengano, se ritenuto opportuno, anche sulla tematica incidenti domestici, atttraverso la predisposizione e l'implementazione di progetti strutturati. Mi auguro che ben presto si faccia qualcosa di tangibile. Nel frattempo il mio consiglio ai genitori preoccupati è di non rimanere con le mani in mano e provvedere ad informarsi, a comprendere le logiche della prevenzione e a prendere tutte le possibili precauzioni possibili per evitare che la casa si trasformi nello scenario di un incubo.
Letture utili:
EpiCentro. Argomenti di salute: Incidenti domestici;
Infortuni domestici: ASL Brescia;
Regione Lombardia: Ricordati di proteggerlo;
Regione Lombardia: Consigli senza età (prevenzione degli incidenti domestici tra gli anziani);
Emilia Romagna: "Casa salvi tutti";
Proprio di quest'ultimo progetto si segnala il materiale informativo veramente ben fatto (vedi qui e qui). In particolare merita tutta l'attenzione possibile la check list per verificare se siano seguite le principali misure di prevenzione. Si tratta di un interessante strumento che consente di verificare se sussistano rischi domestici e aiuta nel suggerire le relative azioni di prevenzione. Consiglio di stampare la check list e di utilizzarla periodicamente.
Buona Lettura e... non sottovalutiamo i rischi che la casa nasconde!

sabato 19 giugno 2010

Le prime dichiarazioni del nuovo Direttore di Zona

Le prime parole del nuovo Direttore della ZT 4 di Senigallia sono chiare e spero non siano le uniche: “L'Ospedale della zona territoriale 4 può crescere ancora mentre le liste di attesa devono calare”. Poi il Direttore prosegue: “Sono assolutamente convinto che questo obiettivo sia alla portata dell'ospedale di Senigallia. Credo nell'utilità di un ospedale ad elevata tecnologia e lavorerò per rendere il nosocomio ancora più dotato e funzionale perchè per risolvere i problemi più gravi servono professionalità (e quelle non mancano) e tecnologie”.

Pesaresi si presentava sulla carta come un buon esperto di sistemi di cure territoriali. Per questo motivo pensavo che le sue parole sarebbero state differenti. E invece no, è sempre il solito ritornello: "ospedale, ospedale, liste d'attesa... ospedale, ospedale, liste d'attesa." Niente cure domiciliari, niente prevenzione, nessun accenno ai bisogni di salute della popolazione, l'attenzione è incentrata sull'offerta di servizi, ovviamente ospedalieri!
Diamo tempo al tempo e attendiamo che il Direttore abbia modo di insediarsi, di conoscere il territorio e l'organizzazione che andrà a dirigere. Nei prossimi anni saremo sempre qui, pronti a valutare l'operato di chi ha l'incarico di dirigere la sanità locale.

venerdì 18 giugno 2010

Pesaresi è il nuovo Direttore di Zona


Leggo i nominativi dei nuovi Direttori di Zona e rimango allibito.
I Direttori di Zona amministrano decine di centinaia di milioni di euro l'anno, a tanto ammonta il costo della Sanità regionale. I Direttori di Zona (in assenza di Direttori sanitari zonali) hanno anche responsabilità collegate alla qualità dell'offerta sanitaria. Mi chiedo come sia possibile che da un momento all'altro tutti i Direttori di Zona siano sostituiti, nessuno escluso. Vorrei rifiutare a priori qualsiasi lettura interpretativa, so che non porterebbe da nessuna parte. Però non si può non constatare che dei tre passaggi per la nomina dei Direttori (la definizione delle terne ad opera del Direttore generale dell'Asur, il parere delle conferenze dei sindaci sulle terne e la definizione dei Direttori da parte della Giunta regionale), quello centrale, ovvero il parere espresso dalla Conferenza dei sindaci, sia un passaggio inutile. Molti infatti sono stati i pareri ignorati dalla Giunta Regionale. Si è ignorato il parere dei Sindaci della ZT 4 di Senigallia, della Zt 5 di Jesi, della Zt 6 di Fabriano e l'elenco potrebbe farsi lungo ma mi fermo qui.
Quindi la nomina dei Direttori è risultato essere un atto di esclusiva pertinenza regionale. Si è deciso di non ascoltare il territorio, si è deciso per un brusco taglio con il passato. Le motivazioni riportate dalla stampa sono più che nobili: "Le nomine effettuate dalla Giunta hanno quindi un profilo esclusivamente tecnico e responsabilizzano l’operato dei direttori dell’Asur nel raggiungimento degli obietti gestionali e di qualificazione dei servizi sul territorio. Le scelte operate si muovono all’insegna del cambiamento, reso necessario dalla manovra finanziaria del Governo, dai tagli alla sanità, dalle esigenze di una riorganizzazione gestionale dei servizi sanitari e dalle innovazioni che la riforma sanitaria regionale determinerà attraverso la programmazione per area vasta" (Fonte: Il Resto del Carlino).

Dunque Senigallia avrà un nuovo Direttore di Zona: si tratta di Franco Pesaresi; Bevilacqua sarà il nuovo Direttore della ZT 5 di Jesi.
Complimenti anche ad Alessandro Marini, fino ad oggi Direttore della struttura complessa "Tutela salute anziani" del Distretto Sanitario di Senigallia e da oggi nuovo Direttore della ZT 8 di Civitanova.

lunedì 7 giugno 2010

Associazione "Alzheimer senza paura"


Finalmente abbiamo un'associazione che si occupa di Alzheimer a Senigallia. Riporto la notizia come apparsa quest'oggi in Vivere Senigallia.
Il prossimo 11 giugno verrà inaugurata la nuova associazione tutta senigalliese per i malati di Alzheimer e per le loro famiglie. Si chiama Associazione senigalliese di familiari e volontari "Alzheimer senza paura". Nata da appena un mese, l'associazione è formata da volontari che costantemente si trovano a contatto con l'alzheimer, pronti ora ad impegnarsi per alleggerire le tante fatiche delle famiglia. "Gli obiettivi dell'associazione sono sostanzialmente due -ha spiegato la presidente, Egilda Perotti-. Innanzitutto creare una rete di solidarietà per le famiglie a contatto quotidianamente con questa realtà. Solidarietà e apertura sulle difficoltà di tutti i giorni. In secondo luogo vogliamo informare la città e tutto l'entroterra sull'efficiente struttura di assistenza per i malati di alzheimer che c'è a Senigallia. Molti non la conoscono."

Fondata da 15 soci, l'associazione conta già 50 membri e mira ad allargarsi in tutto l'entroterra. La sede operativa sarà in Via Piave 6 (071 7914617) dove presto sarà attivo anche uno sportello informativo. L'inaugurazione all'auditorium San Rocco venerdì 11 alle 21. Sarà un concerto basato sulla canzoni del '900 dal titolo "Amapola", con la collaborazione dell'associazione "Noncantopercantare".

"Alla base di quest'iniziativa c'è la volontà di mettersi in rete per condividere esperienze e non solo. Per questo presto chiederemo di entrare nell'organizzazione dell'Associazione nazionale Alzheimer- ha spiegato la segretaria, Anna Gobbetti-. Il rischio per i malati di alzheimer è quello di finire ultimi per quanto riguarda il peso sociale. Noi vogliamo evitare proprio questo. Insieme per far emergere una voce più forte."

Ecco la "terna" per la ZT 4 di Senigallia



Si avvicina il cambio ai vertici delle Zone Territoriali ASUR. Le terne (ovvero l'elenco dei tre nomi tra i quali sarà scelto il Direttore di Zona) sono state pubblicate. Per Senigallia la terna è la seguente:
1. Maurizio Bevilacqua (attuale direttore della stessa Zt 4 di Senigallia);
2. Franco Pesaresi (direttore Area Servizi alla Persona e alla Famiglia del Comune di Ancona);
3. Nadia Storti (direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria-Ospedali Riuniti di Ancona).
Qualche tempo fa voci di corridoio davano per "spacciati" tutti i Direttori di Zona, che sarebbero stati rimpiazzati, tutti, nessuno escluso. Nulla di più falso. Del resto niente più delle terne dei Direttori di Zona è oggetto delle voci più disparate e di quello che chiamo "gossip-sanità".
Detto questo veniamo ai fatti: nella terna di Senigallia è ancora presente il nome dell'Ing. Bevilacqua, attuale Direttore di Zona. Bevilacqua ha fatto sostanzialmente bene a Senigallia e non vedo perchè dovrebbe essere sostituito. Comunque, fatto interessante, il suo nominativo è presente anche nella terna relativa alla ZT 5 di Jesi.
Non conosco Pesaresi se non per le informazioni sommarie che si trovano in rete (qui il curriculum vitae). È attualmente il Direttore dell'Area Servizi alla Persona e alla Famiglia del Comune di Ancona ma sembra avere ottime esperienze in campo sanitario ed è particolarmente interessante l'esperienza maturata sul versante "cure territoriali" (ADI, Assistenza agli anziani non autosufficienti...): finalmente un Direttore di Zona che non veda solo "Ospedale"?!
Poi c'è la Dr.ssa Nadia Storti, attuale Direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria-Ospedali Riuniti di Ancona. Un'ottima professionista che farebbe sicuramente bene nel ruolo di Direttore di Zona.
A margine di questo post mi piace sottolineare che nella terna della ZT 8 di Civitanova appare il nome del dott. Alessandro Marini, attualmente Direttore della struttura complessa "Tutela salute anziani" del Distretto Sanitario di Senigallia.

NB: al momento della stesura del post ho avuto modo di valutare solo le terne delle ZZ.TT. 4, 5, 6, 8, 12, 13. Ulteriori considerazioni potranno far seguito alla lettura delle terne mancanti.

mercoledì 2 giugno 2010

Performance dei Sistemi Sanitari Regionali

Il Ministero della Salute ha promosso e finanziato un interessante progetto di studio della performance dei sistemi sanitari regionali. Il progetto è finalizzato a rendere comprensibile ai cittadini il livello di qualità del sistema sanitario offerto in Italia.
A tal fine il Ministro Fazio ha affidato nell’ambito del progetto SIVEAS (Sistema nazionale di Verifica e controllo sull'Assistenza Sanitaria), al Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa l’elaborazione, in via sperimentale, di un primo gruppo di indicatori per misurare l’appropriatezza, l’efficienza e la qualità dei servizi sanitari erogati, elaborati a livello regionale, Asl per Asl, Azienda ospedaliera per Azienda ospedaliera.
Per questa prima valutazione sono stati analizzati alcuni aspetti considerati più significativi del sistema sanitario quali il governo della domanda, l’efficienza, l’appropriatezza delle prestazioni mediche e chirurgiche, la qualità clinica, l’efficacia assistenziale delle patologie croniche, l’efficienza prescrittiva farmaceutica, l’efficacia dell’assistenza collettiva e di prevenzione.
Nei documenti sono riportati i risultati con l'interessante metodo del bersaglio, dove al centro si posizionano le migliori performance, mentre più lontano dal centro si rappresentano i risultati di maggiore criticità. Si tratta di vere e proprie fotografie dei punti di forza e di debolezza di ciascun Sistema Sanitario Regionale, fotografie che talvolta immortalano scenari virtuosi e altre volte sono testimonianza impietosa di ciò che non può continuare ad andare così in Italia.

Di seguito due figure che parlano chiaramente: Sistemi "virtuosi" e "pessimi" a confronto. La terza figura è relativa al SSR della nostra Regione, nell'insieme un buon Sistema Sanitario con alcuni punti di debolezza su cui si sta già lavorando per il miglioramento...

Regione Emilia Romagna

Regione Calabria
Regione Marche

Rimando al sito web del Ministero della Salute per l'interessante approfondimento e segnalo il documento nazionale che riporta le performance di tutti i sistemi sanitari regionali. Sfogliando rapidamente le pagg. da 48 a 68 avrete un interessante spaccato della Sanità italiana... buona visione.

mercoledì 19 maggio 2010

Sicurezza stradale... e Senigallia?


Due episodi simili, stessa via, simile tipologia di incidente, una semplice riflessione: alcune strade di Senigallia sono più pericolose di altre. Gli incidenti del 10 maggio e del 19 maggio in via R. Sanzio sono solo gli ultimi due episodi in ordine temporale ma la "nazionale", lasciatevelo dire da uno che ha abitato tre anni in Via Podesti e da un anno abita in Via R. Sanzio, è spesso, troppo spesso teatro di incidenti stradali. Dissuasori di velocità, restringimento delle carreggiate, possibilmente con marciapiedi che rendano più sicuro il percorso dei pedoni, divieti di sosta rispettati e fatti rispettare... basterebbe poco per evitare incidenti, feriti e morti.

giovedì 29 aprile 2010

Alcohol Prevention Day

Nel giorno in cui il mondo è concentrato sulla prevenzione dell'abuso di alcol SpeS pubblica alcuni dati dello Studio Passi relativi alla popolazione marchigiana e all'anno 2009.
Abbiamo già parlato dello Studio Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) e continueremo a parlarne in futuro, perchè si tratta di uno studio importantissimo che ha tutti i pregi già descritti in questo blog qualche tempo fa.
Se i problemi possono essere meglio affrontati essendo consapevoli dell'entità degli stessi, credo che le seguenti evidenze epidemiologiche debbano fare riflettere:

- Circa un quinto degli intervistati (21%) può essere classificabile come
consumatore di alcol a rischio.

- In particolare il consumo di alcol in maniera smodata (binge drinking), riguarda l’8% degli intervistati e si associa in maniera statisticamente significativa con la giovane età (18-24 anni) e il sesso maschile, senza un particolare gradiente socio-economico.

- Il 6% degli adulti di 18-69 anni intervistati dichiara di aver guidato sotto l’effetto dell’alcol, cioè dopo avere bevuto nell’ora precedente almeno due unità alcoliche; l’unità alcolica corrisponde a circa un bicchiere di vino o una lattina di birra.

- Questa percentuale sale all’ 11% se si considerano solo le persone non astemie.

- La guida sotto l’effetto dell’alcol è un comportamento riferito più spesso dagli
uomini (15%) che dalle donne (3%), dai più giovani, senza marcate differenze per
livello di istruzione o reddito.

- Il 9% degli intervistati riferisce inoltre di aver viaggiato insieme a una persona che guidava sotto l’effetto dell’alcol.

Ricordo che lo studio Passi è un'indagine effettuata attraverso interviste telefoniche e che per questo motivo molti fenomeni potrebbero risultare sottodimensionati rispetto alla realtà.

Ringrazio il Dott. Fabio Filippetti, Coordinatore della Rete Epidemiologica Marchigiana e Referente Regionale per lo Studio Passi (nonchè senigalliese da qualche mese) per i dati trasmessi.

mercoledì 28 aprile 2010

28 aprile 2010: Giornata mondiale vittime dell'amianto


Oggi, 28 aprile 2010, il mondo celebra la giornata delle vittime dell'amianto.
Senigallia non parteciperà alla celebrazione se non attraverso una messa, che si terrà alle 18.30 di quest'oggi.
Molti senigalliesi, dunque, troveranno interessante i documenti che Legambiente, notoriamente molto attenta alla tematica amianto, ha pubblicato di recente. Credo che non ci sia modo migliore per celebrare una giornata come questa: conoscere meglio il fenomeno attraverso alcuni scritti di approfondimento.


Per ulteriori approfondimenti rimando ai siti già segnalati due giorni fa (vedi qui)
Buona lettura e buona celebrazione a tutti!
Ringrazio la collega Elsa Ravaglia per avermi segnalato il rapporto Liberi dall'amianto di legambiente.

martedì 27 aprile 2010

- 1 giorno alla giornata mondiale vittime dell'amianto

Domani, 28 aprile, è la giornata mondiale vittime dell'amianto.
Il 28 gennaio 2005 a Porto Alegre (Brasile), nell’ambito del forum mondiale sull’amianto, è stato proposto dall’Abrea, associazione brasiliana degli esposti all’amianto, di definire una giornata mondiale nella quale richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui danni alla salute derivanti dalle esposizioni all'amianto.
Il forum mondiale ha deciso di stabilire la data del 28 aprile di ogni anno e di invitare tutte le associazioni, i movimenti, le istituzioni ed i sindacati a far propria questa ricorrenza, ognuno con la propria sensibilità ed attraverso apposite iniziative.
A Senigallia l'ALA (Associazione Lotta all'Amianto)partecipa da alcuni anni alla celebrazione. Da due anni almeno (ma potrebbero essere tre) l'ALA invita la cittadinanza a partecipare ad una Santa Messa. La celebrazione religiosa in memoria dei morti dall’amianto si terrà mercoledì 28 aprile alle ore 18,30 presso la chiesa di Santa Maria Goretti di Senigallia.
L'immagine simbolo di SpeS sta a ricordarci che Senigallia ha pagato a caro prezzo la presenza di uno stabilimento Sacelit, dove hanno lavorato centinaia di operai senigalliesi, esposti ai gravissimi e irreversibili danni che le fibre di amianto possono provocare nei polmoni di chi le ha respirate per molto tempo.
Eppure, come sottolinea criticamente il Presidente dell'ALA Carlo Montanari, si sta registrando la "mancanza da parte delle Istituzioni e delle rappresentanze Sindacali nel fornire un segnale di presenza forte sulla questione".
In effetti non mi pare che per il 28 aprile si stia muovendo nessuno. Nel sito del Comune di Senigallia non c'è alcun accenno alla questione. Dunque nessuna giornata mondiale vittime dell'amianto da celebrare, se non attraverso una messa alla quale, non essendo cattolico, non parteciperò. Ho fatto notare al Signor Montanari che Senigallia merita qualcosa in più di una messa e che magari potrebbe essere la stessa ALA ad attivarsi per una più laica celebrazione della giornata, magari attraverso l'organizzazione di incontri scientifici sul tema. Montanari mi ha invitato alla sede dell'Associazione e non mancherò di presentarmi a lui non appena possibile. Chissà che dal prossimo anno non sia possibile celebrare un po' più degnamente il 28 aprile!

lunedì 26 aprile 2010

- 2 giorni alla giornata mondiale vittime dell'amianto

Mancano due giorni alla giornata mondiale vittime dell'amianto.
Spero che il 28 aprile non sia unicamente il giorno alla memoria di chi ha pagato con la vita le ripetute esposizioni all'amianto. Spero che il 28 aprile sia anche una giornata dedicata all'azione: alla corretta informazione per esempio.
Oggi ricercando informazioni sul web ho avuto modo di apprezzare alcuni siti molto ben organizzati e altamente informativi.
Buon approfondimento a tutti quelli che decideranno di non ignorare la giornata mondiale delle vittime dell'amianto.

Letture consigliate:
Sito dell'ISPESL
Sito internet della Regione Emilia Romagna
Scheda riassuntiva dell'APAT (con riferimenti normativi)

martedì 20 aprile 2010

Bevilacqua su Marcantoni e Paradisi (parte seconda)

Vi ricordate delle polemiche di Marcantoni e Paradisi sul nuovo monoblocco ospedaliero?
Ne abbiamo parlato qui.
Ora giunge la risposta del Direttore di Zona "da galantuomo a galantuomo ed essendo ormai scomparse le fibrillazioni elettorali che hanno spinto alcuni, in ricerca di protagonismo e visibilità, a usare strumentalmente argomenti e polemiche varie relativamente alla sanità senigalliese".
Mi auguro che con lo stesso spirito il Direttore voglia rispondere ad altre domande che meritano risposte.

Lettera di un malato oncologico: la risposta dell'Assessore Volpini

La risposta dell'Assessore Volpini alla lettera pubblicata dai giornali on-line della nostra città non si è fatta attendere. La riporto come è stata pubblicata su 60019.it.

Ho letto con grande interesse e coinvolgimento l’articolo pubblicato su alcuni giornali on-line in merito alla gestione del reparto oncologico dell’ospedale di Senigallia, che mi chiama direttamente in causa quale Assessore alla Sanità.
L’articolo 32 della Costituzione recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”: è questa un’affermazione insieme di grande attualità, di fondamentale importanza e di considerevole impegno, se si pensa che in un Paese come gli Stati Uniti una riforma sanitaria che si ispira a questi principi è stata introdotta solo recentemente dal Presidente Obama.
Da studente prima e da giovane laureato poi, ho studiato, condiviso e difeso i principi ispiratori fondamentali della legge 833 (la legge di riforma sanitaria del 1978): l’uguaglianza dei cittadini e l’universalità degli interventi sanitari, perfettamente in linea con l’articolo 32 della Costituzione precedentemente ricordato.
Ribadisco quindi l’importanza del principio di garantire gratuitamente cure e assistenza medica, come peraltro avviene anche nel reparto di oncologia dell’Ospedale cittadino. Nel caso specifico la modalità scelta dal reparto di seguire i pazienti oncologici tramite un’equipe è largamente utilizzata da numerose strutture sanitarie in tutto il territorio regionale e nazionale, perché, oltre ad essere permessa dalle leggi nazionali sulla sanità e regolata dai contratti di lavoro del settore, garantisce anche una omogeneità di prestazioni attraverso l’utilizzo di protocolli sanitari condivisi e validati e la collegialità degli interventi medici.
Personalmente ritengo che l’applicazione di questa metodologia non debba comunque costringere il paziente che intende affidarsi a un solo medico a dover ricorrere a visite a pagamento; credo che l’adozione di questo tipo di organizzazione possa essere possibile affidandosi anche al buon senso.
Sono però scarse le competenze del Sindaco e dell’Assessore alla Sanità sull’organizzazione e la gestione dei servizi sanitari del territorio, che sono compiti del Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria e dei responsabili delle singole unità operative.
D’altra parte la conferenza dei Sindaci ha competenze in materia di indirizzo e di programmazione degli interventi, ed è per questo che il Comune di Senigallia chiederà al Direttore Generale e al Responsabile medico del reparto di approfondire le ragioni tecniche che hanno portato a questo tipo di organizzazione, e di valutare se sia possibile adottare modalità di intervento che possano mitigarne gli effetti sui pazienti.

da Fabrizio Volpini,
Assessore ai Servizi alla Persona

domenica 18 aprile 2010

Lettera di un malato oncologico all'Assessore alla Sanità di Senigallia Fabrizio Volpini

Su 60019.it è stata pubblicata una lettera indirizzata all'assessore Volpini. La pubblichiamo anche qui e rimaniamo in attesa di pubblicare la risposta dell'Assessore Volpini.

Cortese Assessore,
mi rivolgo a Lei quale responsabile della Sanità nella nostra città. Sono un malato oncologico, operato altrove, ma assistito dal nostro Ospedale. Immagino che Lei abbia un'idea precisa, dato il ruolo che riveste, di cosa significhi trovarsi in questa condizione, del calvario di sofferenza, fisica e psicologica, che comporta, dello stato di precarietà di aspettative e qualità della vita che induce.
Per affrontare e sperare di vincere questo "male" è fondamentale il livello di motivazione personale che, oltre che dall'ambito familiare, parte innanzitutto dal rapporto con l'oncologo, il quale deve instaurare un circuito virtuoso che s'innesca con la fiducia, nel tempo.
Ebbene, proprio questo cardine la Direzione Sanitaria del nostro Ospedale ha voluto svellere, disponendo che le visite di controllo (e cura) non siano più richiedibili dai "pazienti" facendo riferimento all'oncologo di fiducia, ma che vengano assegnate genericamente all'Equipe Oncologica, nella persona di... chi capita capita!
E' sempre possibile richiedere la visita con l'oncologo che mi ha curato sinora, ma pagando 50 euro, in regime di libera professione!
Non nego la professionalità di tutti i componenti l'Equipe, sostengo solo che nella cura del tumore è fondamentale la storia del malato, che non è certo solo quella riportata nelle poche, fredde righe della mia cartella clinica, nonchè, ribadisco il rapporto di fiducia con chi mi segue da tempo.
Non mi sembra giusto, NON E' GIUSTO.
La invito caldamente, cortese Assessore, ad iniziare il Suo mandato con un atto di umanità. Meglio: di civiltà. E la prego: niente discorsi più o meno falsamente o ipocritamente equitativi.
Parliamo di tumore, non di altri stati patologici che per loro natura sono passibili di una fungibilità terapeutica ed assistenziale completamente diversa.
Sperando vivamente in un Suo positivo intervento al riguardo nei confronti del nostro Ospedale, cordialmente Le faccio i migliori auguri per il Suo lavoro.
Un paziente oncologico.

PS: mi scusi se non mi firmo, è per debolezza, non per vigliaccheria.

giovedì 15 aprile 2010

Efficacia dei messaggi intimidatori per la prevenzione degli incidenti stradali

Nel 2008, Sabina Cedri e Cinzia Cedri del Dipartimento di Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria dell'Istituto Superiore di Sanità hanno pubblicato nel 2008 l'interessante Rapporto Istisan denominato "Sicurezza stradale: gli effetti della comunicazione intimidatoria sulla prevenzione degli incidenti".
Riporto la sintesi del lavoro:
Le comunicazioni tramite fear appeal sono tuttora ampiamente utilizzate, anche se la ricerca in questo campo non ha portato a conclusioni chiare e definitive sulla loro efficacia. Molti degli studi condotti hanno preso in considerazione le più diverse tematiche di prevenzione, mentre il presente lavoro si focalizza sugli effetti dei messaggi intimidatori per la prevenzione degli incidenti stradali. Oltre alla paura, tali messaggi suscitano ansia, disgusto, depressione, senso di colpa. E potrebbero essere proprio questi stati d’animo a causare il cosiddetto “effetto boomerang”. La maggior parte dei lavori considerati dimostrano poi un effetto positivo in relazione agli atteggiamenti, per cui ad un maggior livello di paura corrisponde un cambiamento di atteggiamento nei confronti degli incidenti stradali. Esistono invece pochi studi che hanno analizzato l’efficacia di tali messaggi sui comportamenti, e tali studi presentano risultati discordanti. Il presente lavoro dimostra quindi una certa efficacia dei fear appeal sulla prevenzione degli incidenti stradali, quantomeno nel cambiamento di atteggiamento, anche se si devono considerare alcuni fattori limitanti che fanno riflettere sulla necessità di condurre studi focalizzati, ad esempio, sulle diverse componenti del messaggio intimidatorio.

Dunque i messaggi intimidatori, i video shock, le testimonianze forti sono efficaci nel prevenire incidenti stradali? La risposta sembrerebbe "forse sì ma con alcune riserve".
Il problema è insito nella distanza, in senso lato, che intercorre tra messaggio preventivo e esito desiderato. Nel caso, ad esempio, della guida in stato di ebrezza e degli incidenti stradali si potrebbe declinare il problema in questo modo:
- conoscenze: so che non si può guidare dopo aver bevuto
- atteggiamenti: penso che sia giusto non mettersi alla guida dopo aver bevuto
- comportamenti: dopo aver bevuto non guido mai
Ed ecco il problema di gran parte delle strategie educative che vengono messe in campo nel tentativo di prevenire la guida in stato di ebrezza: si riesce ad ottenere buoni risultati in merito a conoscenze e atteggiamenti, ma pochissimi studi sono in grado di stabilire quanto una campagna preventiva riesca ad incidere sui comportamenti. Eppure è sui comportamenti che si deve incidere.
Per me, comunque, il problema non si pone. Mi accontenterei se attraverso campagne preventive si riuscisse ad ottenere una modifica di conoscenze e atteggiamenti. E mi auguro per questo che sempre più frequentemente si comunichino, anche in maniera forte, messaggi di prevenzione che potrebbero salvare qualche vita. Purtroppo in Italia si è scelta una linea più soft e i cosiddeti "fear appeal", i messaggi dal contenuto realistico e scioccante, non sono quasi mai utilizzati a scopo preventivo. SpeS va contro tendenza e periodicamente (quando il web ce ne darà l'occasione) pubblicheremo video, immagini, messaggi forti.
Cominciando con la storia di Jaqueline Saburido, che molti di noi ricorderanno.
Questi video ci facciano riflettere.



domenica 11 aprile 2010

Io sto con Emergency


Qui la notizia, secondo la quale tre operatori italiani di Emergency avrebbero confessato di aver preparato un attentato ai danni del governatore della provincia di Helmand. Secondo Gino Strada, fondatore dell'ONG, si tratta dell’inizio di «una guerra preventiva» del governo Karzai contro «un testimone scomodo» come Emergency. Senza dubbio le accuse appaiono grottesche. Indipendentemente da quello che sia realmente successo quanto sta accadendo in Afghanistan è un attacco ad Emergency.
Io sto con Emergency.

mercoledì 31 marzo 2010

Emergenze e Protezione Civile - Intervista a Susanna Balducci


Ingegnere Susanna Balducci, una breve premessa a beneficio di chi legge: che lavoro fai, qual è il tuo ruolo nella Protezione Civile?
Sono il funzionario del Dipartimento regionale della Protezione Civile responsabile dei cosiddetti piani speciali di emergenza: per esempio aeroporto, porto, rischio sanitario e industriale. In particolare, come altri miei colleghi, posso intervenire in emergenze di protezione civile locali, nazionali od internazionali.

Il 12 gennaio 2010 un violento terremoto di magnitudo 7 seguito da numerose repliche di intensità superiore a 5 ha colpito l'entroterra di Haiti in prossimità della capitale. L’impatto sulla popolazione di Haiti è sembrato sin da subito devastante. Come ha reagito alla notizia la Protezione Civile della Regione Marche e quando sono partiti i primi soccorsi verso Haiti?
Dunque... bisogna sottolineare che per interventi in emergenze di questa portata è il Dipartimento nazionale della protezione civile (DPC) che attua il coordinamento delle attivazioni necessarie. Come sempre la Regione Marche si è resa disponibile per quanto potesse essere utile, in particolare alla mobilitazione del proprio ospedale da campo. Però, proprio in quei giorni, era in atto uno sciame sismico che interessava alcune province della nostra regione, così, nonostante il DPC avesse richiesto la nostra immediata attivazione, la Regione Marche ha dato, come ovvio, la priorità al proprio territorio. Questo ha significato la partenza immediata per Haiti del GCU di Pisa, l’associazione di chirurghi volontari che hanno prestato il primo intervento sanitario con la struttura di missione della protezione civile italiana, appoggiatasi, come noto, presso l’area dell’ospedale pediatrico della Fondazione Rava a Port-au Prince.

Anche tu sei stata ad Haiti. Quando sei partita? Dove sei stata precisamente? Dov’eravate collocati? Chi c’era con te?
All’inizio di febbraio, poi, il DPC ha richiesto l’intervento della Regione Marche in termini di logisti, anche volontari, e di medici e infermieri che potessero dare il cambio all’associazione di Pisa per la prosecuzione degli interventi sanitari. La nostra regione ha stipulato una convenzione con l’associazione di volontariato ARES, composta da professionisti sanitari esperti di medicina delle catastrofi ed io sono il funzionario referente per queste attivazioni, di tipo sanitario, in emergenza.

Qual è stato, nello specifico, il tuo compito?
I compiti dei funzionari di protezione civile in emergenza riguardano il coordinamento degli interventi, il raccordo del volontariato con le istituzioni competenti, ma soprattutto spaziano anche sulla base delle specifiche competenze del funzionario e della sua esperienza. Io sono un ingegnere. Noi operatori di protezione civile diciamo, scherzando, che sappiamo spesso per cosa siamo chiamati ad intervenire ma non sappiamo che cosa precisamente dovremo fare. Questo per sottolineare la flessibilità e disponibilità con cui ci viene richiesto di intervenire, naturalmente sulla base di una metodologia di lavoro che contraddistingue il nostro mestiere. In questa emergenza, oltre ad essere l’unico funzionario partito con il team di volontari della Regione Marche per la missione ad Haiti, ho affiancato i vigili del fuoco nella verifica di agibilità di alcuni edifici, ho coordinato il parco mezzi della struttura di missione italiana, ho esercitato il mio francese scolastico quando servivano traduzioni con la gente del posto, ma soprattutto ho studiato una “casetta tipo”, rispondente alle modalità costruttive locali, per aiutare una suora missionaria francescana a migliorare le condizioni di vita degli abitanti della bidonville, ove opera da anni.

Come hai trovato Haiti, come era la situazione dopo il terremoto?
La situazione di Haiti era già grave prima del terremoto. Stavano cercando di insediare un governo, anche con l’aiuto di componenti dell’ONU, ma la situazione economica credo fosse disastrosa. Inoltre il sisma ha distrutto edifici governativi ed amministrativi. La sensazione è quella di avere a che fare con l’anarchia.

Il morale della popolazione? Quali prospettive di ripresa?
La popolazione chiede aiuto ed ha consapevolezza della propria debolezza e miseria, e certo la cultura, la religione, anni di colonialismo e dittatura non li aiutano. La sensazione è di smarrimento.

Tu sei stata in Bangladesh dopo lo tsunami del 26 dicembre 2004, nel 2009 hai partecipato alle attività di soccorso a seguito del terremoto dell’Aquila e sei da poco rientrata da Haiti. Uno dei problemi cronici nella risposta alle catastrofi è il coordinamento degli aiuti e degli interventi. Un problema che si è palesato anche negli USA dopo l’uragano Katrina del 2005. Mi confermi il problema? E se sì come pensi possa risolversi?
Assolutamente sì. Già a seguito dello tsunami del 2004 Bertolaso ed altri esperti avevano sottolineato la necessità di creare un coordinamento a livello internazionale per la risposta alle catastrofi di tale portata. Ad Haiti la mancanza di detto coordinamento, denunciata da Bertolaso nella prima fase dell’emergenza, si è riproposta. Non che sia semplice attuare il coordinamento di tutti gli organismi internazionali in campo, ma non abbiamo altra scelta che creare i presupposti per arrivare a costruirlo. Per Katrina, credo che il problema sia però anche di altra natura. Lì non parlavamo di paesi del terzo o quarto mondo, come definiscono Haiti. Piuttosto ritengo che non ci sia stata un’adeguata preparazione preventiva per un rischio prevedibile, che, però, non era di semplice attuazione. E questo riguarda anche il nostro Paese: l’antropizzazione diffusa e l’uso dei suoli in modo indebito attanaglia anche la nostra nazione, come pure la insufficiente prevenzione sismica... Sarebbe molto lungo il discorso.
Riguardo alla risoluzione del mancato coordinamento, credo che i paesi industrializzati non possano esimersi dall'organizzarsi per intervenire in aiuto degli altri. Ma anche qui entriamo in un ambito molto spinoso. Su questo la politica deve fare la sua parte. I tecnici ci sono già. Soprattutto in Italia. A l’Aquila si deve fare ancora molto, c’è da ricostruirla, ma l’esperienza maturata in molti anni di intervento ha permesso di mettere in atto, nella primissima fase dell’emergenza, quel coordinamento di cui parlavo, che è poi il carattere distintivo e valido del nostro servizio nazionale della protezione civile.

Specificando, come ovvio, che le tue opinioni non rispecchiano quelle dell’istituzione in cui lavori, una domanda su Bertolaso è d’obbligo. Bertolaso, in riferimento agli interventi ad Haiti ha rilasciato dichiarazioni molto forti, sfociate in una sorta di crisi diplomatica tra Italia e USA… tu stai con Bertolaso? E se sì perché?
Stimo Bertolaso, mi è capitato di lavorarci fianco a fianco in molte occasioni e lo considero una persona valida e competente. L’analisi che fece dell’emergenza Haiti, secondo me, era assolutamente pertinente. Certo la diplomazia conosce ragioni che lui non ha, forse, tenuto in debito conto nell’intervista rilasciata all’Annunziata.
Dico solo che quando lascerà il ruolo che riveste nel Dipartimento della protezione civile, si sentirà la sua mancanza. Io la sentirò.

Mangialardi è il nuovo Sindaco di Senigallia


Maurizio Mangialardi è il nuovo Sindaco di Senigallia.
Il programma elettorale, in elegante formato tascabile, è stato inviato anche a casa mia. Non l'ho buttato perchè sapevo che Mangialardi avrebbe vinto (ma, francamente, non pensavo al primo turno!) e sapevo, quindi, che quel programma sarebbe stato utile testimonianza per la valutazione degli impegni presi in campagna elettorale.
Di seguito riporto gli impegni presi da Mangialardi in relazione a tutto quanto interessa la sfera della salute pubblica di Senigallia:
1 - Diritto alla salute e al benessere con un'efficace attività di prevenzione
2 - Riduzione delle liste d'attesa
3 - Tecnologie avanzate e servizi di eccellenza per elevare la qualità dei servizi sanitari e ospedalieri
4 - Apertura di una Residenza Sanitaria Assistitenziale (RSA)
5 - Apertura di un nuovo centro diurno per l'assistenza ai malati di Alzheimer
6 - Adeguamento dell'attuale Comunità Alloggio ed eliminazione delle barriere architettoniche per le famiglie con persone diversamente abili
7 - Garantire il diritto alla casa con politiche volte ad accrescere l'offerta di alloggi
8 - Il lavoro di mediatori culturali, con iniziative di condivisione e reale integrazione
9 - Facilitare l'apprendimento della lingua italiana ai bambini immigrati per una piena integrazione
10 - Conclusione del processo di formazione dei parchi di Saline, Cesanella e parco fluviale, sviluppo del "Percorri Misa"
11 - Completamento dei censimenti dei materiali contenenti amianto su tutto il territorio comunale
12 - Uso coerente e continuo degli strumenti di tutela già adottati: il piano di risanamento acustico comunale, il piano generale del traffico urbano, il piano di tutela della popolazione dell'inquinamento elettromagnetico
13 - Piste ciclabili estese a tutto il territorio, migliorate e completate
14 - Isole pedonali estese a parti di quartieri residenziali e ai lungomari
NB: Nel programma "tascabile" non compare ciò che più ha attratto la mia attenzione dalla lettura del programma completo e che riporto come 15esimo punto...
15 - Istituzione dell’Osservatorio per l’attuazione dei diritti umani sul territorio del Comune
di Senigallia, con lo scopo di avere un centro di ricerca, di informazione, di analisi e di
proposta che favorisca il costante rispetto dei diritti fondamentali sollecitando in tal senso
tutte le istituzioni che ne sono corresponsabili.

Dando una rapida occhiata ai suddetti 15 punti programmatici quello che mi sembra di vedere è la coesistenza di obiettivi generici e di difficile raggiungimento per un Sindaco (vedi punti 2 e 3) e di obiettivi che sulla carta appaiono seri, importanti e raggiungibili (punti 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12). Considero particolarmente importante l'istituzione dell'Osservatorio per l'attuazione dei diritti umani: me lo immagino una sorta di osservatorio epidemiologico, in grado di raccogliere dati sociali utili e organizzarli in un "profilo di salute" della popolazione senigalliese. Penso che solo da una seria attività di valutazione del contesto sociale possa essere fatta la Politica con la "P" maiuscola, quella che parte dalla lettura dei bisogni reali per trovare le soluzioni e migliorare lo stato di benessere della popolazione.
L'impegno di SpeS nei prossimi 5 anni sarà quello di monitorare l'operato di Mangialardi e la sua squadra di governo, in relazione a tutto quanto scritto nero su bianco e riportato in questo post.
Buon lavoro Sindaco!

domenica 28 marzo 2010

Bevilacqua su Marcantoni e Paradisi


Bevilacqua, Direttore della Zona territoriale 4 di Senigallia, ha risposto alle critiche mosse da Marcantoni e Paradisi.
Quindi, per conoscenza di chi è stato incuriosito, infastidito o allarmato dalle parole di Marcantoni e Paradisi ripropongo qui la risposta di Bevilacqua. Sulla stessa vicenza si è recentemente espresso anche Attilio Casagrande, ex Direttore del Pronto Soccorso di Senigallia, definendo le accuse mosse da Marcantoni e Paradisi "stupidaggini elettorali".
Qualche giorno fa anche su SpeS avevamo accennato qualcosa.
Condivido in pieno le parole di Bevilacqua:

"La salute è una cosa importante su cui non si deve speculare"

venerdì 26 marzo 2010

Seaside decay - Immagine simbolo di SpeS



La foto è di Mauro Taraborelli e si chiama Seaside decay.
Quella che si vede è una ciminiera. Non una qualsiasi ciminiera, ma quella dell'ex stabilimento Sacelit-Italcementi di Senigallia, industria che per anni ha prodotto manufatti in cemento-amianto.
La ciminiera si erge altissima, caratterizza la zona portuale ed è un segno architettonico che distingue Senigallia da altre città.
Racconta la storia di un’industria che diede occupazione a tante persone e sul lavoro, sull'indipendenza e sulla capacità di reddito si fonda parte del benessere psicologico e sociale di un individuo e quindi la sua salute.
Racconta le numerose vittime dell'amianto e non c'è un cittadino senigalliese che non abbia fatto esperienza di un familiare o di un conoscente colpito dai danni dell'asbesto.
Racconta anche la stagione delle lotte dei lavoratori per affermare il proprio diritto ad un lavoro dignitoso e la sanità pubblica è sforzo collettivo, dove i cittadini possono e devono contribuire ad un ambiente di vita e di lavoro più sicuro, meno dannoso, meno pericoloso.
Racconta infine dei danni alla salute provocati dall'amianto e degli sforzi che sono stati messi in campo per comprenderne la pericolosità e determinarne il bando industriale; è una ciminiera che ha offeso in passato e che ora appare spenta, innocua e pertanto è il simbolo della vittoria della protezione e della prevenzione sul vile interesse economico.
E poi ci sono loro, i gabbiani, eleganti, bellissimi. Riesco a contarne 14, forse 15. Volano insieme, sembrano circondare la ciminiera. Sono loro i veri protagonisti di questa foto. Simboleggano i cittadini di Senigallia, liberi di "alzarsi in volo" per insorgere contro i fattori che pongono a rischio lo stato di salute della popolazione, in fondo è questo il significato del termine tecnico "Salute pubblica" (dall'anglosassone "Public health").

mercoledì 24 marzo 2010

Amianto a Senigallia: il confronto fra i candidati a Sindaco

Avere la possibilità di confrontare rapidamente le opinioni, le intenzioni e le strategie politiche dei cinque candidati a Sindaco per Senigallia non è stato mai così facile. Ecco l'importanza del lavoro prodotto da alcuni blogger e cittadini politicamente indipendenti, che recentemente hanno intervistato i 5 candidati e che successivamente hanno pubblicato sul web, sul canale YouTube di Popinga, le oltre 10 ore di riprese che dai confronti sono derivate.
La visualizzazione dei filmati raggruppati per argomento consente, in certi casi, il confronto dei candidati sulla stessa area tematica. È il caso della questione amianto, che è stata posta a tutti i candidati più o meno in questi termini:
"Lei sa che lo smaltimento di amianto, anche in minime quantità, per il
privato è un problema ed un onere gravoso. Che soluzioni ha da proporre per
aiutare concretamente chi si trova a dover compiere questa operazione?"

A tale proposito Gazzetti ritiene indispensabile il censimento approfondito delle strutture in amianto e considera necessaria la sensibilizzazione della popolazione al problema; il censimento potrebbe essere utile a prevedere azioni di carattere sanzionatorio nei confronti di chi smaltisce in maniera fraudolenta mentre il Comune potrebbe adottare convenzioni con ditte specializzate per facilitare le attività di smaltimento. Mancini ha presentato in passato una mozione (accolta ma poi inattuata) che prevedeva il censimento dell'amianto nelle strutture private e ritiene che il censimento debba essere attuato; successivamente prevede che si potrebbero stipulare convenzioni con ditte specializzate per facilitare l'intervento del privato. Mangialardi, con l'allora assessorato all'ambiente da lui stesso diretto, ha promosso il primo censimento dell'amianto nelle strutture pubbliche di Senigallia e ha iniziato le conseguenti operazioni di bonifica. Mangialardi richiama alla necessità del censimento dell'amianto nelle strutture private e ritiene sia possibile tentare la via di una convenzione eccezionale per ottenere condizioni agevolanti, una strada che tuttavia ritiene complicata. Per Marcantoni il problema dello smaltimento dell'amianto è dipendente dall'attuale sistema di smaltimento dei rifiuti gestito, a suo dire, in maniera scorretta. Sarebbe per Marcantoni necessaria una "piccola task force" che permetta lo smaltimento immediato di rifiuti pericolosi. Marcellini si è adoperato in passato per facilitare l'istituzione dell'Associazione Lotta all'Amianto, che tanto ha fatto per la sensibilizzazione al problema negli ultimi anni; Marcellini prevede un contributo al privato per promuovere il corretto smaltimento da parte del privato che abbia esigenza di disfarsi di manufatti di amianto.
Ed ecco i video con le risposte complete: tutto registrato e archiviato sul web, dove le parole non possono volatilizzarsi e sono destinate a rimanere... (in rigoroso ordine alfabetico)

Il video di Gazzetti
Il video di Mancini
Il video di Mangialardi
Il video di Marcantoni
Il video di Marcellini

martedì 23 marzo 2010

Geometrie sanitarie


Un fenomeno noto, che si ripete periodicamente, per l'esattezza si ripete in prossimità di ogni elezione regionale: si tratta delle grandi scelte riguardanti la sanità marchigiana. Anni fa sul tavolo dei decisori c'era la partita ASUR. Il centrodestra avversava l'azienda unica regionale a favore di quattro ASL provinciali. Il centrosinistra ha scommesso sull'ASUR e a suo tempo l'ha spuntata.
A distanza di qualche anno si torna al confronto sulla questione. Questa volta sembra non esserci partita: la rielezione dell'attuale governatore, Gian Mario Spacca, è cosa certa. Ed ora, paradossalmente, è lo stesso centrosinistra che sembra rinnegare se stesso: voci insistenti tra gli addetti ai lavori parlano di un ASUR agli ultimi giorni, prossima alla scomparsa e questo per decisione dello stesso centrosinistra che ha fortemente voluto l'ASUR e che governerà le Marche nel prossimo futuro decretandone la scomparsa.
Personalmente non sono messo nella condizione di capire cosa accadrà realmente.
L'ASUR scomparirà e saranno create cinque ASL provinciali? L'ASUR rimarrà in piedi e le attuali 13 Zone Territoriali saranno variamente accorpate per dare luogo a 4-5 aree vaste? Nessuno può saperlo, tuttavia una cosa è certa: in entrambi i casi le attuali Zone Territoriali ASUR sembrano destinate a scomparire ben presto.
E in tutto questo cosa accadrà alla Zona Territoriale 4 di Senigallia?
Per Roberto Paradisi e Fabrizio Marcantoni il futuro della Sanità senigalliese è già decretato: chiusura, disservizi, criticità e malasanità renderebbero Senigallia, secondo i due, una "pedina sacrificabile nello scacchiere politico" (http://www.60019.it/ - Senigallia, lo spettro della chiusura sull'ospedale civico).

Non concordo con Paradisi e Marcantoni, per diversi motivi. Ma non voglio soffermarmi su questo. Voglio tuttavia delineare un problema vero, che i due configurano e che si prospetta reale per il futuro della nostra sanità. Dalle ultime indiscrezioni le "geometrie sanitarie" future potrebbero prevedere la creazione di una ASL (o Area Vasta) comprendente le Zone Territoriali 5 (Jesi), 6 (Fabriano) e 10 (Camerino). Altra ASL/Area Vasta dovrebbe essere quella "Nord" comprendente le Zone Territoriali della Provincia di Pesaro e Urbino (Pesaro, Urbino e Fano - ZZ.TT 1, 2 e 3). In questo ipotetico scenario Senigallia rimarrebbe sola e si potrebbe pensare all'unificazione con la Zona Territoriale 7 di Ancona. Se così fosse è evidente che il nosocomio senigalliese potrebbe non essere in grado di competere con la realtà anconetana.
Ripeto: è ancora presto per capire cosa accadrà e al momento possiamo fare solo delle ipotesi che, per esperienza, sono destinate ad essere smentite. Anche per questo credo sia fuori luogo parlare, oggi, della chiusura dell'ospedale civico di Senigallia, allarmando inutilmente i concittadini.

lunedì 22 marzo 2010

USA: via libera alla riforma sanitaria di Obama


Oggi è un giorno importantAggiungi immaginee per gli USA. La maggiore potenza economica mondiale, la patria della democrazia e della libertà, il Paese dove il sogno diventa realtà... aveva uno dei peggiori sistemi sanitari al mondo tra i Paesi cosiddetti "sviluppati".
Un sistema sanitario capace di generare questi numeri (dati aggiornati al 2008) non può che essere considerato "mostruoso":
- 18% degli ultra-sessantacinquenni senza assicurazione sanitaria;
- 20% di adulti tra i 19 e i 64 anni senza assicurazione sanitaria;
- 8,9% di bambini e ragazzi tra 0 e 18 anni senza assicurazione sanitaria.
Fonte: CDC factstats. Health Insurance Coverage, 2008.
Nella notte americana Obama è riuscito nell'impresa di estendere i servizi sanitari a 32 milioni di statunitensi, il 95% degli oltre 300 milioni di cittadini americani disporrà ora di una copertura sanitaria. La Camera dei Rappresentanti Usa ha infatti dato il via libera al testo, nella versione approvata dal Senato alla vigilia di Natale, con una maggioranza di 219 voti contro 212, tre voti in più dei 216 necessari. Per la cronaca i repubblicani hanno espresso compatti il loro voto contrario. Una vittoria importante ottenuta attraverso importanti compromessi.
Per approfondire la notizia leggi qui, qui e qui.
Ecco un esempio di ottima amministrazione della cosa pubblica. Ecco la differenza tra un semplice politico e un grande statista. Ecco la differenza tra chi dice di voler tutelare la salute pubblica e chi tutela la salute pubblica con azioni concrete. Ci sarà tempo per comprendere il reale impatto della riforma sanitaria, ci sarà tempo per capire se gli ingenti costi della riforma faranno capitolare Obama agli occhi degli americani. Oggi è tempo di gioire per i milioni di persone precedentemente privi di assistenza sanitaria che d'ora in avanti potranno permettersi di affrontare la malattia con il conforto di una cura.
"Questa notte abbiamo dimostrato al mondo che siamo ancora un popolo capace di grandi cose" (Obama, 22 marzo 2010)

venerdì 19 marzo 2010

Tribuna politica senigalliese: le domande relative alle politiche socio-sanitarie

E’ giunto al risultato finale il progetto di “tribuna politica” lanciato il mese scorso da un gruppo di blogger e cittadini politicamente indipendenti, che hanno intervistato i 5 candidati a Sindaco di Senigallia. Oggi le “tribune” sono pubblicate su internet in formato video su YouTube.com.
Le 131 domande (in media 26 a candidato, alcune personalizzate, altre uguali per tutti) hanno toccato i vari temi della campagna elettorale, e sono il frutto di un lavoro di approfondimento sui programmi e sulle dichiarazioni dei politici. Un lavoro corale, che ha visto coinvolte circa 20 persone nell’elaborazione dei temi e delle domande, e che ha sfruttato la rete come strumento di lavoro di gruppo.
Il prodotto finale sono oltre 10 ore di registrazione pubblicate interamente sul web, sul canale YouTube di Popinga. I brevi filmati sono facilmente raggruppabili per candidato, oppure per argomento.
Di seguito riporto l'elenco dei filmati relativi alle domande e risposte su argomenti di carattere socio-sanitario:

Grazie a Marco Scaloni (di Popinga) per aver ideato e coordinato l'iniziativa; grazie anche per avermi coinvolto nel progetto. Grazie a tutti i blogger che hanno partecipato all'iniziativa: ottima occasione per conoscersi meglio lavorando su un interessante progetto comune.

mercoledì 17 marzo 2010

Cinema: okkio agli occhi se porti gli occhiali (3D)


Il Ministero della Salute ha diffuso oggi il parere del Consiglio Superiore di Sanità in merito alle richieste avanzate dal Codacons e relative agli occhiali per la visione dei film in 3D. Il Codacons aveva sollevato poche settimane fa il problema degli effetti collaterali legati alla visione con occhiali 3D nelle sale cinematografiche, e aveva denunciato ai Nas l'assenza del marchio CE sugli occhialini, così come la circostanza che in numerosissime sale gli occhiali fossero riciclati e passassero da uno spettatore all'altro, con i rischi igienici connessi.
Il parere del Consiglio Superiore di Sanità è stato pubblicato con la Circolare ministeriale odierna. Per le ragioni riportate nel testo della circolare, e che per brevità non riporto, il Ministero della Salute stabilisce che per la visione di spettacoli cinematografici, l'utilizzo di Occhiali 3D sia:
- controindicato per i bambini al di sotto dei 6 anni di età;
- limitato nel tempo per gli adulti;
- garantito con fornitura del tipo monouso agli spettatori.
Spero che questo non diventi l'ennesimo motivo per far aumentare il prezzo del biglietto!

martedì 16 marzo 2010

Screening dei tumori del colon retto a Senigallia

Per combattere i tumori esistono due strategie principali: prevenirne la comparsa, adottando uno stile di vita sano (prevenzione primaria), oppure diagnosticare la malattia il più precocemente possibile, prima che si manifesti a livello clinico (prevenzione secondaria). Un test di screening è un esame che consente di individuare in fase iniziale una certa malattia, nello specifico un tumore, in persone asintomatiche. Quando una persona è a rischio di sviluppare un certo tipo di tumore, è dovere del medico consigliarle i test raccomandati per la diagnosi precoce della malattia. Rispetto all’incontro tra il medico e il suo assistito, però, è stato dimostrato che si possono ottenere risultati più generalizzati grazie allo screening di popolazione. In un programma di screening organizzato l’azienda sanitaria invita direttamente l’intera fascia di popolazione ritenuta a rischio di sviluppare una certa malattia, offrendo gratuitamente il test ed eventuali approfondimenti.
Dunque la chiave di volta per garantire i migliori risultati in termini di salute è l'organizzazione di un programma di screening rivolto ad un'intera popolazione target.
Ed ora, dopo questa lunga introduzione, ecco la notizia: dal 25 Marzo, e nel corso del biennio 2010-2011, anche nelle Zone Territoriali di Senigallia, Jesi e Fabriano, i cittadini di età compresa tra i 50 ed i 69 anni saranno invitati ad effettuare un test per la ricerca del sangue occulto delle feci, semplice, gratuito ed indolore. In caso di risultato negativo, il soggetto verrà invitato a ripetere il test con cadenza biennale, se positivo sarà chiamato ad eseguire degli approfondimenti diagnostici (colonscopia) presso i centri di endoscopia identificati.
Dunque anche a Senigallia si parte con lo screening dei tumori del colon retto.
Questa campagna preventiva completa il percorso degli screening oncologici, già attivato con gli screening per i tumori della mammella e del collo dell'utero.
Uno sforzo organizzativo immane, di cui sono stato solo testimone oculare: il mio capo servizio è la responsabile del percorso clinico dello screening del colon retto e la responsabile della segreteria organizzativa screening di Fabriano e negli ultimi 3-4 mesi il lavoro compiuto è stato estenuante. Del resto stiamo parlando di un programma di sanità pubblica complesso, che richiede un sistema informatico di supporto importante, una segretaria organizzativa efficiente, la collaborazione da parte dei tanti operatori sanitari coinvolti nel programma, ovvero i medici di medicina generale, i farmacisti, i laboratoristi, i gastroenterologi, i chirurghi, i radiologi, i radioterapisti, gli oncologi e gli anatomopatologi.
Qualcuno farà notare che gli Screening sono un LEA, ovvero un Livello Essenziale di Assistenza (obbligo di erogazione da parte del Servizio Sanitario, diritto di accesso da parte della popolazione), perchè dovrebbero esserci problemi nel coinvolgimento degli operatori sanitari? Eppure, vi assicuro, di problemi ce ne sono stati e anche parecchi.
Chi gestisce questo complesso programma? Chi coordina un sistema così complesso?
Sono operatori di sanità pubblica, con nome e cognome, che tutti i giorni, da tre-quattro mesi a questa parte, si occupano di risolvere gli innumerevoli problemi insorti nel percorso organizzativo. I loro nomi sono, tra gli altri, Daniela Cimini, Giorgia Capezzone, Silviana Chiavini (Zona territoriale 6 di Fabriano), Sabina Paci (Zona territoriale 5 di Jesi) e per la nostra Zona Territoriale Franco Temellini. Ci sarebbero altri nomi da citare, nomi di operatori sanitari, tecnici e amministrativi che in varia misura si sono adoperati per l'attuazione del programma di screening nel nostro territorio. Mi dispiace non poter presentare una lista esaustiva di persone (non lo faccio perchè temo di dimenticare qualcuno). Mi dispiace anche perchè tra qualche mese, forse qualche anno, cominceremo ad avere i dati, cominceremo a contare il numero delle persone salvate dal programma di screening e in quel momento nessuno ringrazierà Daniela Cimini, Giorgia Capezzone, Silviana Chiavini etc...
Si ringrazierà piuttosto il gastroenterologo che nel corso dell'attività diagnostica avrà scoperto il cancro e si ringrazierà il chirurgo di turno che avrà asportato la neoplasia, di sicuro si sarà riconoscenti nei confronti dell'oncologo che avrà preso in cura il paziente. Ma nessuno si ricorderà i nomi delle persone grazie alle quali quel tumore è stato scoperto giusto in tempo, prima che fosse troppo tardi. È il destino degli operatori sanitari che come me lavorano nel campo della prevenzione, bisogna farci il callo.
In un recente articolo il New York Times riporta le amare parole del Dott. Frieden, Direttore dei CDC: "Una delle lezioni che ho imparato a New York (n.d.r. è stato Direttore del Dipartimento della Salute dello Stato di New York) è che gran parte dei programmi che hanno il maggiore impatto sulla salute pubblica ottengono poca attenzione. Nel corso degli otto anni passati a New York la percentuale dei fumatori tra i giovani è scesa e gli sforzi per l'attuazione dello screening dei tumori del colon retto sono aumentati. Nulla di tutto ciò ha ottenuto la giusta risonanza".

Ed ora qualche utile informazione per chi vuole saperne di più.
La Segreteria Organizzativa Screening per le Zone Territoriali 4, 5 e 6 è aperta ogni martedì, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17 e ogni giovedì, dalle 9 alle 12 e risponde ai seguenti recapiti telefonici:
per la Zona Territoriale 4 di Senigallia: 071-79092352 (Via Campo Boario, c/o Distretto sanitario);
per la Zona Territoriale 5 di Jesi: 0731-534692 (Via Guerri 9/11 c/o Distretto sanitario);
per la Zona Territoriale 6 di Fabriano: 0732-707725 (Via Brodolini 117, c/o Servizio Igiene e Sanità Pubblica).

Il sito internet dell'Osservatorio Nazionale Screening.