mercoledì 31 dicembre 2008

Conoscere per affrontare… un caso di meningite batterica


La meningite batterica è una delle “bestie nere” tra le malattie infettive conosciute.
Purtroppo in questi giorni Senigallia è scossa dal dramma del bambino colpito da meningite.
Il bambino avrebbe manifestato i primi sintomi il giorno di Natale, poi l’aggravamento e il passaggio in Pronto Soccorso per la conseguente preoccupante diagnosi: meningite batterica. Trasferito al Salesi di Ancona è stato sottoposto a tutte le cure possibili, purtroppo le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate ed ora il bambino versa in condizioni disperate.
Ho seguito da vicino questa vicenda, pur non essendo direttamente coinvolto nell’intenso lavoro che sta svolgendo il nostro Dipartimento di Prevenzione, essendo un medico di Sanità Pubblica ho cercato di reperire notizie, seguendo la stampa locale e carpendo informazioni dai colleghi.
Prima di tutto esprimo la massima vicinanza alla famiglia: drammi del genere toccano nel profondo.
Non è il momento delle critiche, positive o negative che siano, rispetto all’operato dei colleghi di Senigallia, sono vicino anche a loro, mi immagino con quale ansia si lavori in giorni del genere, quando si è impegnati a garantire la sicurezza e la salute di un’intera popolazione.
Quello che voglio fare è dare qualche informazione tecnica, forse quello che è mancato in questi giorni (qualcuno ha detto… “Una precisa è corretta informazione su cosa scatena questi fenomeni, è dovuta!”). Sono profondamente convinto che la conoscenza consenta di affrontare qualsiasi cosa nel miglior modo possibile.

Cos’è la meningite
La meningite è una malattia infiammatoria delle membrane che rivestono l'encefalo e il midollo spinale.
La causa più frequente è quella infettiva (da virus e batteri). È possibile, ma molto meno frequente, che una risposta infiammatoria meningea sia la conseguenza di una invasione neoplastica delle meningi o sia la complicanza di particolari malattie autoimmuni.
Tra le meningiti di origine infettiva la forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara ma estremamente più seria, e può avere conseguenze fatali.

Cause di meningite batterica
I batteri che sono più frequente causa di meningite sono tre:
1. Neisseria meningitidis (meningococco) è un ospite frequente delle prime vie respiratorie. Dal 2 al 30% della popolazione sana alberga meningococchi nel naso e nella gola senza presentare alcun sintomo, e questa presenza non è correlata a un aumento del rischio di meningite o di altre malattie gravi. La trasmissione del germe avviene per via respiratoria, e il rischio di sviluppare la malattia sembra essere maggiore in persone che hanno acquisito l’infezione da poco, rispetto a chi invece è portatore da più tempo. Esistono 13 diversi sierogruppi di meningococco, ma solo 5 (denominati A, B, C, W 135 e Y) causano meningite e altre malattie gravi. In Italia e in Europa i sierogruppi B e C sono i più frequenti. Il periodo di incubazione varia da 2 a 10 giorni, di solito è di 3-4 giorni.
Nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore, anche in presenza di una terapia adeguata.
2. Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è, dopo il meningococco, uno degli agenti più comuni della meningite. Oltre alla meningite, può causare polmonite o infezioni delle prime vie respiratorie, come l’otite. Come il meningococco, si trasmette per via respiratoria e può trovarsi nelle prime vie respiratorie senza causare alcuna malattia. Esistono molti tipi diversi di pneumococco e le meningiti da pneumococco si presentano di solito in forma sporadica
3. Haemophilus influenzae tipo b (emofilo o Hib) era fino alla fine degli anni Novanta la causa più comune di meningite nei bambini fino a 5 anni. Con l’introduzione della vaccinazione i casi di meningite causati da questo batterio si sono ridotti moltissimo.

I microorganismi, per causare la meningite, devono penetrare nello spazio subaracnoideo e per farlo hanno tre modalità principali:
1. penetrazione diretta dall'esterno (a seguito di un intervento chirurgico, di traumi o di a, traumi, etc.);
2. penetrazione da focolai infettivi vicini (otiti, osteomieliti vertebrali, etc.);
3. disseminazione attraverso il sangue, (è la modalità più comune, spesso conseguenza di infezioni polmonari a cui fanno seguito il passaggio in circolo dei microrganismi).

Modalità di trasmissione
Per via raerea, tramite goccioline respiratorie e per contatto diretto con secrezioni respiratorie, comprese goccioline nasali e faringee da persone infette.

Perché proprio a me?
Non esistono vere e proprie condizioni che predispongano ad un maggior rischio, perciò la meningite meningococcica può colpire qualunque individuo sano in maniera del tutto imprevedibile.Tuttavia, sembra che alcuni fattori possano aumentare il rischio della malattia: questi fattori includono alcune immunodeficienze, la giovane età, infezioni del tratto respiratorio, condizioni di affollamento in ambienti chiusi che facilitano la trasmissione dell'infezione per via aerea (tipiche del passato alcune epidemie verificatesi in caserme militari), il fumo passivo.Esiste una consistente proporzione di soggetti nella popolazione generale che sono colonizzati dal meningococco nel nasofaringe, i cosiddetti "portatori sani"; tuttavia non sono completamente noti i fattori che scatenano la malattia conclamata.

Azioni da mettere in campo
Meningite meningococcica
I malati di meningite meningococcica sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica specifica. La contagiosità è comunque bassa, e i casi secondari sono rari. Il meningococco può tuttavia dare origine a focolai epidemici. Per limitare il rischio di casi secondari, è importante che i contatti stretti dei malati effettuino una profilassi con antibiotici.
In particolare, vengono definiti come contatti stretti di un malato:
a) i conviventi;
b) chi ha dormito o mangiato spesso nella stessa casa del paziente;
c) le persone che nei sette giorni precedenti l’esordio hanno avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti);
d) i sanitari che sono stati direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente (per esempio durante manovre di intubazione o respirazione bocca a bocca);
Inoltre, la sorveglianza dei contatti è importante per identificare chi dovesse presentare febbre, in modo da diagnosticare e trattare rapidamente eventuali ulteriori casi. Questa sorveglianza è prevista per 10 giorni dall’esordio dei sintomi del paziente.
Meningite pneumococcica
Non è indicata la profilassi antibiotica di chi è stato in contatto con un caso.
Haemophilus influenzae tipo b (Hib)
In caso di meningite da Hib, è indicata la profilassi antibiotica dei contatti stretti.

Considerate le misure preventive poste in essere in questi giorni dal locale Dipartimento di Prevenzione sembra scontato pensare che il microrganismo responsabile della meningite del giovane senigalliese sia proprio il meningococco (ma nessuno lo ha comunicato ufficialmente).

Possibilità di prevenzione
Da alcuni anni sono in commercio vaccini efficaci per la prevenzione delle malattie invasive da Pneumococco (batteriemia, sepsi, meningite, polmonite batterica) e per la prevenzione della meningite meningococcica (causata da Meningococco di tipo C).
Il calendario vaccinale italiano non prevede ancora l’inserimento delle vaccinazioni anti pneumococcica e antimeningococcica fra quelle raccomandate e la vaccinazione può essere effettuata da chiunque voglia, a pagamento, presso i Servizi vaccinali dei Dipartimenti di Prevenzione. Correre ad effettuare la vaccinazione non serve a nulla, la meningite batterica rimarrà un evento raro, come è sempre stato (5-6 casi ogni anno in tutta la regione Marche) e quello di Senigallia è il solito desolante caso isolato che raramente, purtroppo, si verifica.

Pertanto, rispetto alla vaccinazione, non ci sono motivi per accelerare un processo decisionale che ogni genitore dovrà attivare autonomamente, anche seguendo il consiglio dei propri medici di fiducia.

Per saperne di più:
wikipedia (alcune imprecisioni, ma in linea di massima un buon sito)
meningite.it (attenzione: sito creato da una multinazionale dei vaccini).
Epicentro (ottimo sito italiano di Sanità Pubblica)

martedì 23 dicembre 2008

Vacanze in Salute!



Ecco un regalo che faccio a tutti i lettori!

Due anni fa ho tradotto ed adattato il documento “Holidays the Healthy Way” (dei CDC) per un sito di Sanità Pubblica regionale (leggi qui).
Le raccomandazioni rimangono ovviamente attuali, anche a distanza di due anni. Le ripropongo di seguito perchè sono raccomandazioni che tutti dovremmo tenere in considerazione.

Arrivano le vacanze! E durante le vacanze si riuniscono le famiglie, ci si diverte e… si mangia! Ma non dobbiamo necessariamente accumulare chili di peso! Il segreto è nell’equilibrio e nella moderazione.
Per evitare di ingrassare cerca di bilanciare le calorie che introduci con quelle che bruci. L’attività fisica e la moderazione nell’alimentazione ti aiuteranno.
I consigli che ti presentiamo sono regali che potrai fare a te stesso e alla tua famiglia mantenendo uno stile di vita sano.
Lasciati coinvolgere dalle vacanze: muoviti!
Cerca di svolgere un’attività fisica regolare. Specialmente durante le vacanze, pianifica la tua attività fisica e non lasciarla al caso.
Segna sull’agenda i giorni e gli orari in cui farai attività fisica e considera questi appuntamenti importanti come qualsiasi altra attività. Impegnati in un’attività fisica di intensità moderata, almeno per 30 minuti al giorno (e oltre se ti è possibile!).
Riduci il tempo che passi di fronte alla televisione.
Limita le ore che i tuoi figli passano davanti ai videogiochi.
Piuttosto durante queste vacanze crea una nuova tradizione. Organizza una passeggiata per osservare le decorazioni festose nelle case del tuo paese o della tua città o, in alternativa, prendi la bicicletta o indossa scarpe da ginnastica e raggiungi il più vicino sentiero naturalistico.
Approfitta delle vacanze per dare “due calci al pallone” con i tuoi bambini, gioca e muoviti con loro prima dei cenoni o fra una tombola e l’altra!
Balla o muoviti al ritmo della musica che scegli per gli incontri con parenti e amici.
Un buon proposito per il nuovo anno: organizza con gli amici il “gruppo della passeggiata quotidiana”.
Vacanze: alimentazione salutare…
Combatti il desiderio sfrenato di abbuffarti. Non startene in piedi affianco alla tavola imbandita, Ricorda che le cene a cui prenderai parte in queste vacanze sono occasioni per celebrare la famiglia e l’amicizia, non solo per mangiare.
Controlla le dimensioni delle porzioni di cibo che mangi e seleziona uno o due fra i cibi che ti tentano!
Limita i cibi ricchi di grassi e zuccheri.
Se bevi alcolici fallo con moderazione, sono un’ulteriore fonte di calorie.
Vacanze in salute.
È tempo di gustare una vasta varietà di frutta e verdura…
La frutta fresca può essere un appagante e dolce sostituto ai cioccolatini e alle caramelle.
Ricorda che le calorie si accumulano! Specialmente durante queste vacanze, periodo in cui solitamente ci abbandoniamo a un numero di “snack” eccessivo. Se vuoi concederti uno snack salutare mangia un frutto!
E se hai ospiti a casa potrebbe essere un’originalissima idea quella di “alleggerire la pressione delle calorie” con menu a base di frutta e verdura. Vedrai… ti ringrazieranno!
A corto di idee per i regali? Un coloratissimo cesto di frutta fresca!
Idea per un regalo salutare: un cesto di frutta e verdura!
Vacanze in cucina: cucinare in tutta sicurezza…
Le vacanze si avvicinano o sono in pieno svolgimento? Forse organizzerai cene e feste con amici e parenti e dal vassoio dell’antipasto alla tavola imbandita il cibo è al centro della scena per tutto il periodo delle vacanze! Fai in modo che gli alimenti siano sicuri seguendo queste basilari istruzioni:
Pulizia: lava spesso le mani e le superfici che vengono a contatto con il cibo. I batteri possono annidarsi sulle posate, I bicchieri e gli angoli della cucina.
Separazione degli alimenti: non permettere che i batteri passino da un cibo all’altro. Separa la verdura fresca dagli altri alimenti, la carne ed il pesce fresco dai cibi precotti e pronti da mangiare.
Temperatura di cottura: cuoci i cibi ad adeguate temperature. Ogni alimento va cotto per un periodo di tempo adeguato e ad elevate temperature al fine di eliminare quei batteri che causano tossinfezioni alimentari.
Conservazione degli alimenti: mettere nel frigorifero i cibi consente di evitare che i più dannosi batteri crescano e si moltiplichino. La temperatura del frigorifero dovrebbe essere regolata a +4°C, quella del congelatore a -10°C. Queste temperature dovrebbero essere occasionalmente controllate.

Qui troverai le nuove indicazioni dei CDC per le Feste 2008! Sono sicuro che i suggerimenti non saranno poi così diversi...
Buone feste!

lunedì 17 novembre 2008

Il monco blu?

Il diabete è una malattia seria. E quando si parla di malattie serie mi fa molto piacere sapere che, anche solo per un giorno, i problemi che affliggono le singole persone diventano i problemi di un'intera popolazione. Questo accade, ad esempio, quando si celebrano le varie giornate mondiali: il 21 settembre è la giornata mondiale dell'Alzheimer, il 1° dicembre è quella dell'AIDS, mentre da pochi giorni ho scoperto che la giornata mondiale del diabete si celebra il 14 novembre.
E così, quando ho saputo che nella serata di venerdì 14 novembre la statua del monco sarebbe stata caratterizzata da una particolare e suggestiva illuminazione in blu mi è subito venuto in mente il mio ultimo viaggio a New York: quando la Grande Mela vuole celebrare qualche ricorrenza particolare c'è l'usanza di illuminare l'Empire State Building di colori particolari.


L'idea che, nella nostra Senigallia, per una notte il monco sarebbe stato blu mi piaceva. Il fatto che questo evento fosse legato alla celebrazione della giornata mondiale del diabete mi entusiasmava e non vedevo l'ora di andare a vedere con i miei occhi.
Così, nonostante la pioggia, mi sono vestito, ho preso la macchina fotografica, sono uscito, ho parcheggiato in Piazza Simoncelli e sono andato verso Piazza Roma e...



Piazza Roma era deserta e il monco era desolatamente e normalmente... bianco!
Ho pensato di aver sbagliato serata, ma mi sembrava di aver letto bene l'articolo di VS. Mi sono avvicino al monco e la sensazione era la stessa...



Mi sentivo fuori luogo, dovevo aver sbagliato serata, mia moglie me l'aveva detto: "Dove vai che piove!". Mi sarebbe toccato tornare a casa e fare la figura dello scemo che si è sbagliato il giorno. Ma poi mi sono girato per tornare alla macchina ed ecco cosa vedo...


Mi sono sentito un po' meno scemo e contemporaneamente mi sono sentito anche un po' preso per i fondelli. Ecco perchè ero l'unico in Piazza Roma a fotografare il monco! Perchè il sistema di illuminazione previsto è risultato un po' artigianale, sicuramente poco efficace e per nulla d'effetto.
Io ero uscito di casa con questa immagine in mente:
Sono rientrato a casa un po' deluso, ma poi un pensiero mi ha consolato:
Se quella dei monumenti era una sfida mondiale... Senigallia non ha vinto, forse si è classificata ultima, ma in questi casi l'importante è partecipare (sperando che il prossimo anno il Comune faccia uno sforzo in più)!

lunedì 10 novembre 2008

Ultimate Frisbee a Senigallia: siamo on-line!


Da qualche tempo a questa parte Senigallia ha riscoperto cosa significa dimostrare! “Fare” e non limitarsi a “dire” soltanto. Memorabile rimarrà l’impresa dei “bloggers che rimisero a nuovo il sottopasso Perilli”; altrettanto unica è l’esperienza di chi, da qualche settimana a questa parte, sta tentando di far nascere a Senigallia un nuovo sport: l’Ultimate Frisbee!
Qualche giornata ripiegato sul divano, muscoli a pezzi, ma tanta voglia di tornare sul campo! Io la mia parte la sto facendo, come preannunciato qualche tempo fa. Nel complesso, il progetto “Ultimate Frisbee a Senigallia”, sta procedendo oltre ogni più rosea aspettativa!
Ed ora la squadra è anche on-line: http://www.senadisc.it/.
Nel sito si possono trovare informazioni sull'Ultimate Frisbee e sulla squadra di Senigallia, come contattarci e molto altro ancora. Da notare la sezione “video”, che consente di visionare una serie di filmati illustranti questo fantastico sport. Inoltre, attraverso il blog daremo comunicazioni ufficiali circa gli allenamenti ed i risultati conseguiti nei tornei cui la squadra parteciperà; ovviamente essendo una disciplina nuovissima e sconosciuta da tutti i praticanti senigalliesi, non sarà possibile partecipare subito ai vari tornei nazionali e internazionali, per questo motivo è importante ora formare i giocatori e prepararli adeguatamente sia sul piano fisico che sul piano tecnico.
Che dire ancora? Abbiamo ripulito un sottopasso… nulla è impossibile!
Neanche far nascere un nuovo sport a Senigallia!
E, se devo dirla tutta, mi piacerebbe vedere sul campo altri bloggers di Senigallia… Bloggers avvisati: alzate le chiappe e venite a lanciare il frisbee… non vorrete mica accecarvi davanti al computer!

martedì 14 ottobre 2008

Fumare fa male... molto male!

Lo sanno tutti, il fumo fa male. Gli inglesi lo hanno comunicato in modo forte e chiaro, con una campagna informativa dai toni decisamente accesi. Del resto il problema è serio e merita di essere trattato. Talvolta si perde il senso delle cose. Allora si fa un gran parlare di rischi irrisori per la salute delle persone e si dimenticano rischi tangibili ed estremamente seri: il fumo di tabacco, per esempio, un vero e proprio killer che uccide indisturbato, in quella che definirei una “semi indifferenza generalizzata”.
Si comincia a fumare per emulazione, per sentirsi parte di un gruppo, per gioco o per curiosità. Si prosegue per divertimento, per noia o perché fumare piace. Ci si ritrova nella più totale dipendenza, e per alcuni la sigaretta diviene una vera e propria droga, impossibile vivere senza. Si finisce morti stecchiti.
E tra gli operatori sanitari, medici in primis, che dovrebbero conoscere molto bene i rischi collegati al fumo di tabacco, c’è un’alta percentuale di fumatori: il colmo!
Ora, mi domando a cosa stiate pensando mentre leggete queste righe: alcuni approveranno il mio parlare duro; altri avranno abbandonato la lettura mandandomi diretto a “quel paese”; altri ancora penseranno al “famoso nonno”, quello che ha fumato fino a 90 anni ed è morto di vecchiaia… (perché dunque dovrebbe succedere qualcosa a me?).
Per la cronaca: a Senigallia dal 25 al 30% della popolazione compresa tra i 18 e i 69 anni dichiara di fumare (il 50% non fuma, il 20% ha smesso di fumare)*§. Ma il dato più allarmante è che circa il 40% dei fumatori dichiara di non aver ricevuto alcun consiglio di smettere di fumare da parte di operatori sanitari (forse proprio gli operatori sanitari fumatori?). Vi lascio alle immagini della campagna informativa inglese e alla riflessione: stupidi fumatori, perché volete morire giovani?

§ Agenzia Regionale Sanitaria Regione Marche. Lo studio PASSI nelle Marche, primi risultati e prospettive. Report 2005.
* Il dato è regionale: non c’è motivo per pensare che i dati relativi ai fumatori di Senigallia si discostino significativamente dal dato medio regionale







lunedì 6 ottobre 2008

Traliccio di devastante potenza

Il Governo inglese ha recentemente pubblicato il National Risk Register, un documento che identifica e valuta i principali rischi a cui il Regno Unito è soggetto. Ogni rischio è classificato secondo la probabilità di accadimento e l'impatto potenziale.
Pochi giorni fa ho scritto su questo report (leggi qui) ma quest'oggi devo necessariamente tornare sull'argomento. Infatti il documento in oggetto sembra essere stato recentemente aggiornato sulla base di un nuovo rischio... Il fantomatico "Traliccio di devastante potenza".


Dopo la revisione del documento sembrerebbe che qualcuno da Senigallia abbia spinto per spostare il nuovo rischio un po' più verso destra e magari un po' più in alto, ma gli inglesi sono stati inflessibili!

sabato 4 ottobre 2008

Ultimate Frisbee... si fa sul serio!

Il bianco e il nero, ovvero il contrasto tra giorno e notte, luce e buio, bene e male o…


…semplicemente un gruppo di “pazzi scatenati” che sabato 27 settembre si è riunito in Piazza d’Armi per raggiungere un obiettivo comune: portare l’Ultimate Frisbee a Senigallia.
Il primo risultato è stato già ottenuto: eravamo in quindici!
Alcuni hanno partecipato e non lo faranno in futuro, alcuni si perderanno per strada, chi rimane farà qualcosa di bellissimo, perché questo sport è divertente, dinamico, spettacolare.
Appuntamento a sabato 4 ottobre, ore 15.30, sempre in Piazza d’Armi per il prossimo allenamento… accorrete numerosi!

mercoledì 1 ottobre 2008

Caso di Sindrome Nimby a Senigallia


Da alcuni giorni sono iniziati i lavori che porteranno al posizionamento del traliccio alto ben 39 metri dove saranno installate almeno tre o quattro antenne della telefonia mobile.
Vivere Senigallia ha riportato quest'oggi la notizia.
Fabiano Pierfederici è convinto: "L'impatto che questo mega traliccio avrà in tutto il quartiere sarà devastante sulla salute dei cittadini". Fabrizio Marcantoni è altrettanto convinto: "l'impatto della nuova antenna sarà devastante".
Io lo sono molto meno e da un punto di vista scientifico, considerate le evidenze a disposizione, mi preoccuperei maggiormente per il singolo cittadino e per l'uso dissennato del cellulare che può fare piuttosto che per un reale pericolo per la collettività proveniente dal traliccio in questione.
Andrea Scaloni ha già approfondito l'argomento in modo chiaro e assai documentato (leggi qui) e ogni altra parola appare superflua.
Pare che si sia di fronte ad un classico caso di Sindrome Nimby.
Eppure anch'io l'anno scorso ho aderito ad una delle tante raccolte di firme contro le nuove antenne.
Non lo rifarei.
Se l'ho fatto è perchè odio il sistema politico che alcuni definiscono "dad" - decido, annuncio, difendo. A quel tempo ero convinto che la questione antenne fosse stata imposta e non sapevo che nel 2006 si erano già tenuti incontri pubblici per condividere la questione con la popolazione. Non essendo stato a quegli incontri non posso dire quanti sforzi Ceresoni abbia compiuto nel perseguire una reale condivisione, nè posso affermare a priori che Ceresoni abbia imposto una decisione già presa.
L'unica cosa che so è che non siamo di fronte ad un pericolo per la salute dei cittadini delle Saline. Se fossi un componente della minoranza proporrei di fare uno sforzo sensato: fare opposizione seguendo un criterio di priorità, specie se si trattano argomenti che coinvolgono la salute pubblica. Se così fosse la questione del nuovo posizionamento delle antenne alle Saline non sarebbe di certo in cima alla lista!

sabato 13 settembre 2008

Ultimate Frisbee a Senigallia: Sì, lo voglio!


SPES è un blog che vuole impegnarsi nella promozione dell’attività fisica a Senigallia. L’attività fisica, sia essa svolta in forma agonistica o non-agonistica, è cosa dai molteplici benefici per chi la pratica.
Per questo SPES sosterrà sempre qualsiasi situazione che consenta ad una proporzione sempre più ampia di popolazione di svolgere attività fisica di qualsiasi tipo.
Come non parlare, dunque, dell’Ultimate Frisbee?

In questi giorni alcuni ragazzi stanno cercando di stimolare l'interesse e la curiosità verso questo sport ponendosi come obiettivo quello di creare una squadra a Senigallia.
Invito a fare quello che ho fatto io: sono andato su YouTube e ho digitato “Ultimate Frisbee”… potrete vedere voi stessi di cosa si tratta… uno sport spettacolare!
Ecco qualche particolare tecnico: come chiaro dal nome, in questo gioco si usa un frisbee, che viene lanciato tra i componenti della stessa squadra, tentando di fare meta nell'area della squadra avversaria; per giocare a Ultimate è quindi necessario avere un Frisbee, essere in quattordici (due squadre da 7 giocatori), poter giocare su un campo di erba lungo quasi come un campo da calcio e largo la metà con due aree di metà rettangolari alle estremità; caratteristiche fondamentali sono la corsa e il lancio del frisbee e durante gli allenamenti si cerca di sviluppare tanto la qualità di corsa quanto le tecniche di lancio del frisbee; ma la cosa che lo contraddistingue da ogni altro sport esistente è l'assenza dell'arbitro, anche nelle competizioni a livello mondiale: ogni contesa viene risolta dagli stessi giocatori e per questo c'è un fortissimo fair play, in gergo Ultimate si dice “Spirito di gioco” (Spirit of the Game), ed è talmente importante, approvato e riconosciuto da ogni squadra, che in ogni torneo viene anche premiata la squadra che ha avuto il miglior spirito di gioco durante tutte la gare, ovviamente i votanti sono i giocatori stessi.

L'obiettivo che ci si pone a Senigallia è sicuramente ambizioso ed il percorso è tutto in salita.
Prima cosa: fare conoscere questo sport sfruttando sopratutto le risorse presenti nel web, un obiettivo su cui si sta lavorando alacremente e SPES non può che appoggiare l’iniziativa
Quindi ecco i link e gli indirizzi utili per supportare questa bellissima iniziativa e facilitare l’incontro di tutti gli interessati e gli incuriositi (come me) per formare, successivamente, un primo nucleo di giocatori, Chissà se Senigallia dopo il Rugby riuscirà ad ospitare anche l’Ultimate Frisbee?

Per chi vuole approfondire l'argomento:

Ma questo è il link più importante:
Senogallika (Gruppo Yahoo). Qui tutti gli interessati sono invitati a registrarsi per cercare di trovare il primo nucleo (l'albo d'oro) di giocatori che daranno il via alle danze, gruppo dove ci si accorderà per allenamenti e altro.
Per ulteriori informazioni scrivi a Raffaele: gamby1980@libero.it

domenica 7 settembre 2008

E le altalene di Senigallia?


Quante altalene ci sono a Senigallia?
E chi non è caduto da un'altalena?
A me è capitato e mi è andata benissimo. Il "volo" è stato spettacolare e (non chiedetemi come è successo perchè non ricordo) l'altalena, un'altalena completamente in ferro, dopo la caduta mi è tornata addosso e ho preso un colpo in faccia, all'altezza della bocca. A distanza di anni mi chiedo ancora come mai io non abbia perso almeno un dente in quell'occasione!
Non capisco perchè le aziende produttrici di altalene parlino della necessità che nelle zone di installazione delle altalene siano previste "idonee zone di caduta", quando per evitare le cadute le altalene potrebbero essere semplicemente costruite come quella nella foto (Jensen Swing).
Talvolta per rendere l'ambiente di vita più sicuro basta veramente poco!

lunedì 1 settembre 2008

Complanare basata sulle evidenze!


Da parecchi mesi a Senigallia infuria il dibattito politico-popolare. Complanare sì o complanare no? L’amministrazione di Senigallia sembra aver già deciso e molte sono le voci di protesta che si alzano in cori distinti e talvolta dissonanti.
La medicina è molto diversa dalla politica. Specie negli ultimi anni si è sviluppata una nuova medicina, la medicina basata sulle prove di efficacia (o evidenze), meglio conosciuta con l’acronimo EBM (Evidence Based Medicine). David L. Sackett, uno dei padri fondatori della Medicina Basata sulle Evidenze, l'ha definita come segue: "L'utilizzo coscienzioso, esplicito e giudizioso delle migliori evidenze nel prendere decisioni per le cure individuali di un paziente. La pratica dell'EBM significa integrare l'esperienza clinica individuale con le migliori evidenze cliniche provenienti da ricerche sistematiche".
Le logiche della EBM sono talmente chiare e l’intento della stessa è talmente nobile che il processo di valutazione delle evidenze scientifiche è stato applicato a tutti i campi della salute: esiste una Prevenzione Basata sulle Evidenze (EBP), così come una Salute Pubblica Basata sulle Evidenze (EBPH).
E la politica?
Possibile che l’efficacia delle azioni politiche non debba essere attentamente valutata prima che le azioni politiche, e le conseguenze delle stesse, ricadano sulla pelle dei cittadini? Possibile che nel 2008 si debba essere in balia di una politica basata su… (e qui non so cosa scrivere perché spesso faccio ancora fatica a capire su cosa la politica sia basata).
Nel lontano diciassettesimo secolo William Petty coniava l’espressione “aritmetica politica”, a indicare il coordinamento di indagini politiche, economiche, sociali e sanitarie per dare supporto alle decisioni pubbliche e alle azioni collettive. Forse a qualcuno la citazione di William Petty potrà risultare fuori luogo, ma nella prefazione all’opera “Politica aritmetica” l’autore esprime un concetto che calza a pennello con il contenuto del mio post:
“Invece di usare i soli comparativi, superlativi e gli argomenti intellettuali, io ho intrapreso la strada dell’espressione in termini di numeri, pesi o misure, dell’utilizzo di soli argomenti sensati e dell’unica considerazione di quelle cause che hanno visibile fondamento nella natura, lasciando che altri si occupino di quelle che dipendono dalle menti mutabili, dalle opinioni, dagli appetiti e dalle passioni di uomini particolari.”
Nell’articolo firmato dal Comitato Versus Complanare “Complanare: il comitato attacca i Verdi”, pubblicato qualche settimana fa su Vivere Senigallia, leggo quanto segue…
“...e qualunque dato non taroccato non potrebbe che dimostrare il valore distruttivo di quest'opera dal punto di vista ambientale, urbanistico e della viabilità. Vi consigliamo un serio approfondimento del progetto in merito alla legislazione attuale in tema di ambiente, trasporti e mobilità, impatti delle emissioni di polveri sottili e accesso alla popolazione nelle fasi decisionali.”
Non mi sembra che i politici abbiano mostrato alcun dato. E il Comitato Versus Complanare? Quali dati ha prodotto? Se non sono i politici a produrre dati ben venga che siano i cittadini a farlo. Senigallia ha bisogno di dati affidabili, “non taroccati”, trasparenti. Un saggio epidemiologo ha detto: “In Dio credo… tutti gli altri mi mostrino i dati!”.
In assenza di dati io non ho le basi per schierarmi da una parte o dall’altra, nessun Comitato potrà risolvere nulla e nessun politico potrà compiere scelte giuste e inattaccabili. Ecco quello che vorrei… una complanare basata sulle evidenze!
Ovviamente, se complanare dovrà essere, spero vivamente che un grave danno per pochi si traduca in un grande beneficio per molti, perchè se al grande danno per pochi seguisse un gran beneficio per pochi allora è come se si decidesse consapevolmente di combattere le malattie del ventunesimo secolo con i rimedi del ventesimo… una letterale follia!

mercoledì 27 agosto 2008

Primi "Passi" a Senigallia


L’anno scorso, venerdì 25 maggio 2007, presso l’Auditorium San Rocco di Senigallia, si è svolto un seminario sul tema “Gli stili di vita per la salute” – Rapporto PASSI di Area Vasta 2005, organizzato dai Dipartimenti di Prevenzione, Unità Operative di Epidemiologia, dell’ASUR Marche, Zone Territoriali di Senigallia, Jesi, Fabriano e Ancona.
Le Zone Territoriali dell’Area Vasta di Ancona, insieme alle altre Zone Territoriali dell’ASUR, hanno avviato nel 2005, in collaborazione con il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità, la sperimentazione di un sistema di sorveglianza denominato PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). I principali argomenti oggetto dell’indagine sono: attività fisica, fumo, alimentazione, consumo di alcool, sicurezza stradale, screening del tumore della mammella, del collo dell’utero e del colon retto; uno studio pensato per indagare le abitudini di vita della nostra comunità.
Lo strumento utilizzato per effettuare l’indagine è l’intervista telefonica. Le interviste telefoniche sono state effettuate per lo più da assistenti sanitarie dei Dipartimenti di Prevenzione dopo opportuna formazione.
Spendo due parole sulla bontà dell’indagine di cui sono fermo sostenitore: i dati presentati lo scorso anno a Senigallia erano il risultato dell’indagine effettuata nel 2005 e a quei tempi lo Studio Passi si presentava nella sua fase pilota. Nel 2005 le Marche hanno aderito come regione. Per altre regioni hanno aderito solo alcune ASL e questo è il primo aspetto di cui essere orgogliosi, infatti i dati raccolti nelle Marche sono rappresentativi sia per la regione che per le singole province (purtroppo i dati provenienti dalle zone territoriali non sono statisticamente significativi, dunque non è possibile avere dati significativi per la popolazione della ZT4 di Senigallia).
Lo Studio ha avuto un importante significato per i Dipartimenti di Prevenzione i quali stanno vivendo un duro periodo di transizione cercando di passare, non senza fatica, da attività fondate sulla logica del controllo e dell’ispezione, i cui fondamenti sono le norme di legge, ad attività di promozione della salute che devono fondarsi sulla valutazione dei bisogni di salute della popolazione e su successivi interventi di prevenzione mirati ed efficaci. Da questo punto di vista lo Studio Passi è un’attività che arricchisce di cultura epidemiologica i Dipartimenti di Prevenzione.
Ora spezzo una lancia a favore dell’intervista telefonica, che per alcuni rappresenta l’altro problema dello Studio:si tratta dell’unico mezzo utile perché l’indagine abbia un significato. Purtroppo l’indagine telefonica è sempre più frequente e siamo sempre più importunati da inutili conversazioni telefoniche che non fanno altro che inasprire i nostri animi e predisporli al rifiuto di qualsiasi forma di intervista telefonica che ci venga proposta. Ma vorrei far notare la sostanziale differenza che intercorre tra questo tipo di intervista telefonica e tutte le altre: l’intervista telefonica dello Studio Passi è sicuramente lunga (20 minuti) e può apparire invadente (sono richieste informazioni personali sui nostri stili di vita) ma si tratta di un’attività anamnestica sanitaria che si pone il fine di raccogliere informazioni che verranno utilizzate in forma aggregata al fine di conoscere i bisogni di salute di una popolazione. Quindi il fine non è adeguare un prodotto al mercato, conoscere le abitudini consumistiche della popolazione o migliorare il profitto di un’azienda. Il fine ultimo dello Studio Passi è il benessere della popolazione. Penso che qui si possa dire tranquillamente: il fine giustifica i mezzi!

Dopo il primo anno di sperimentazione la sorveglianza sta continuando anche a Senigallia e sembra proprio che le attività dello Studio Passi possano divenire routinarie per i Dipartimenti di Prevenzione: la speranza è che, come avvenuto in passato, la popolazione di Senigallia risponda bene al meccanismo dell’intervista telefonica (nel 2005 pochissimi hanno rinunciato a sottoporsi all’intervista). Riporto di seguito alcuni dei dati che vennero presentati a S. Rocco lo scorso anno (dati della Area Vasta di Ancona, comprendenti le abitudini di noi senigalliesi).

Abitudini alla guida - uso dei dispositivi di protezione individuale:
Cinture anteriori sempre allacciate: 78,2%
Cinture posteriori sempre allacciate: 19,9%
Casco sempre indossato: 100%
Vaccinazione anti-influenzale:
Vaccinati totali: 17,4%
ultra 65enni: 60%
sotto i 65 anni: 13,9%
sotto i 65 anni con patologia cronica: 20,7%
Vaccinazione anti-rosolia (donne 18-45 anni):
Vaccinate totali: 39,3%

Sarebbe interessante discutere questi dati e ci sarebbero altri dati interessanti da trattare ma mi fermo qui, citando, per concludere, gli Operatori Sanitari del nostro Dipartimento di Prevenzione che hanno raccolto i dati nel 2005...
Referente ZT4 Senigallia: Rosanna Rossini;
Intervistatori e Collaboratori: Antonella Agoccioni, Milena Cavallotti, Daniela Francoletti, Mirella Marcellini

mercoledì 20 agosto 2008

Il mare di Senigallia e i suoi pericoli

La percezione di qualsiasi rischio per la popolazione generale è mediamente distorta. Cosa intendo? Se vado in aereo "me la faccio mediamente sotto” dalla paura. Eppure il rischio che il mio aereo precipiti disastrosamente è molto inferiore al rischio di avere un disastroso incidente automobilistico, che corro ogni qual volta mi metto al volante. Talvolta non siamo a conoscenza dei rischi che si corrono ogni giorno. Ad esempio: se chiedessi ad un americano qual è il pericolo maggiore che corre in spiaggia, cosa pensate mi risponderebbe?
Penserebbe alla corrente del mare e alle onde alte; penserebbe ai colpi di calore o magari agli squali! La risposta corretta è: nessuno di questi!
Un articolo dell’anno scorso, pubblicato dalla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine (Maron BA, 2007), mette in guardia su un pericolo che non avevo mai preso in considerazione: le buche nella sabbia. Non c'avevo mai pensato, eppure sembra che negli USA centinaia di persone ogni anno muoiano sepolte nella sabbia delle spiagge, senza che nessun mezzo d’informazione e nessuna organizzazione sanitaria si sia mai interessata di questa strage dimenticata. Cosa c’entra tutto questo con Senigallia?
Ho pensato ad almeno due insegnamenti di Sanità Pubblica: il primo è relativo alla differente frequenza dello stesso evento per popolazioni differenti. Questo è un capisaldo dell’epidemiologia che è la spina dorsale della Sanità Pubblica: ogni popolazione ha le sue caratteristiche, ogni popolazione si caratterizza per patologie che hanno maggiore frequenza di altre, differenti servizi sanitari, maggiori o minori disuguaglianze di salute. Per questo ogni popolazione dovrebbe essere descritta nel suo “profilo di salute”.
Se la memoria non mi inganna nessuno a Senigallia è mai morto per essere caduto dentro una grande buca lasciata in spiaggia. Ma ogni estate Senigallia vive la drammatica morte di qualcuno nelle acque del suo mare.
La seconda lezione è la seguente: anche le cose meno frequenti capitano. Sebbene certi rischi non vengano percepiti come dovrebbero, essi sono reali, pertanto andrebbero tenuti in debita considerazione. La cronaca estiva degli scorsi anni parla chiaro: ogni anno a Senigallia e dintorni alcuni muoiono per annegamento in mare, talvolta per malore, talvolta per colpa della corrente e delle onde (leggi qui, qui e qui).
L’estate sta per chiudere i battenti ed è bene ricordare che mentre il tempo andrà progressivamente peggiorando alcuni rimarranno in ferie godendosi gli ultimi raggi di sole e immergendosi in acque sempre più agitate… occhio quindi ai pericoli del mare.
E in ultimo una provocazione: perché noi Senigalliesi non cominciamo a prendere sul serio il divieto di balneazione quando in spiaggia sventolano le bandiere rosse?

Bibliografia: Maron BA, Haas TS. Sudden Death from Collapsing Sand Holes. N Engl J Med 2007; 356(25): 2655-56.

mercoledì 13 agosto 2008

Senigallia e Help – Life without tobacco


Da giovedì 14 a domenica 17 agosto 2008 Senigallia ospita presso la postazione di Corso Due Giugno (all’altezza di BNL) la seconda tappa del summer tour della Campagna Help – Per una vita senza tabacco, iniziativa della Commissione Europea di informazione e sensibilizzazione sui rischi legati al fumo che si svolge in contemporanea in tutti e 27 i Paesi dell’Unione Europea.
Come di consueto, fumatori e non fumatori potranno verificare il tasso di monossido di carbonio (CO) presente nei loro polmoni semplicemente recandosi presso lo stand della campagna per sottoporsi al CoTest. I test sono liberi e gratuiti e saranno effettuati da personale specializzato. Inoltre, a tutti coloro che si presenteranno alla postazione di HELP, verranno offerti consigli e distribuiti divertenti gadget che riportano al sito della campagna http://www.help-eu.com/.

Il sito internet della campagna anti-tabacco è ben curato (peccato che il sito, tradotto in italiano ma originariamente scritto e pensato in inglese, denoti delle imperfezioni e delle traduzioni non sempre perfette) e ritengo possa essere utile per chi non vuole iniziare, per chi vuole smettere e per chi subisce il fumo passivo.
Nella sezione Non voglio iniziare degni di nota sono i cinque consigli regalati.
Nella sezione Subisco il fumo passivo sono riportate cinque interessanti (ed inquietanti) verità sul fumo passivo. L’area Voglio smettere è in assoluto la più interessante, con utili consigli, testimonianze, notizie e la possibilità di ricevere il servizio di “Help coaching”, un servizio che tramite e-mail periodiche fornisce consigli e informazioni personalizzate per aiutare l’utente Web a smettere di fumare.
Infine riporto il link della pagina Web che spiega l’importanza della misurazione del monossido di carbonio (CO). Il sito non è aggiornato e le tappe italiane del summer tour della campagna Help non sono riportate. Ma per questo ci è di aiuto l’articolo pubblicato l’8 agosto su Vivere Senigallia.

Chikungunya a Bologna



Bologna, 7 agosto 2008 (Emilianet) - E' stato in vacanza nello Sri Lanka ma, al suo ritorno a Bologna, ha accusato febbre alta, dolori articolari, malessere diffuso. Fin quando all'inizio di agosto l'uomo si è rivolto al suo medico ed è stato ricoverato all'ospedale Maggiore per un caso di Chikungunya. L'uomo, sulla cinquantina e originario dello Sri Lanka, è tornato il 31 luglio a Bologna, città dove vive da anni. Ha passato la notte a casa del figlio che era andato a prenderlo in aeroporto. Il giorno dopo ha avvertito i primi sintomi della febbre virale, per cui si è rivolto al proprio medico e poi al Maggiore (leggi tutto l'articolo qui).

Casi importati di Chikungunya sono rari ma non impossibili e ogni anno si conta qualche caso su tutta la penisola. Eccezionale, al contrario, quello che è successo in Emilia Romagna giusto un anno fa: Ravenna e le zone limitrofe furono colpite da un'epidemia di Chikungunya che fece registrare 257 casi umani. A differenza degli altri casi, sporadici e isolati, quello che accadde l'anno scorso è che un extracomunitario, di ritorno dall'India e portatore del virus, fu punto da una zanzara tigre, che a sua volta trasmise il virus ad altre persone generando la severa epidemia italiana. La Regione Emilia Romagna riuscì a limitare l'epidemia e nell'anno trascorso ha fatto grandi sforzi per migliorare la lotta della Sanità Pubblica alla zanzara tigre e alle malattie quali Chikungunya e Dengue che da tale vettore possono derivare.

La notizia sul caso di Chikungunya a Bologna non mi preoccupa affatto. La rapidità della diagnosi e delle azioni di lotta agli insetti vettori dimostrano la bontà del sistema di Sanità Pubblica dell'Emilia Romagna e un'epidemia su vasta scala è sicuramente scongiurata. Ma se il caso fosse capitato nelle Marche? Se ci fosse stato un caso di Chikungunya nella nostra Senigallia? Siamo ancora lontani dal credere ed investire nella funzione della "Preparazione della Sanità Pubblica alle Emergenze" e la Regione Marche, nonostante il campanello d'allarme dello scorso anno, non ha predisposto alcun piano specifico per la lotta alla zanzara tigre e la prevenzione di Chikungunya e Dengue, malattie rare e che solo l'anno scorso sembrava impossibile potessero rappresentare realmente una minaccia per la salute pubblica di una città italiana.

Senigallia è piena di Zanzare Tigri... per conoscere come combatterle leggi qui.

Scarica e leggi il Piano della Regione Emilia Romagna per la lotta alla zanzara tigre e la prevenzione di Chikungunya e Dengue.

Un grazie a Giuseppe Michieli per avermi riportato la notizia.

martedì 12 agosto 2008

Nasce SPES: Salute Pubblica e Senigallia

Salute Pubblica e Senigallia, ovvero il modesto tentativo di approfondire l’analisi delle tematiche riguardanti la salute dell’intera popolazione di Senigallia, la mia città.
In Italia la terminologia anglosassone “Public Health” è da sempre stata tradotta in “Sanità Pubblica”, pertanto i termini “Sanità Pubblica” e “Salute Pubblica” sono, nella pratica e nell’accezione comune, da intendersi indistinti ed intercambiabili.
Ma nella mente di molte persone il significato di “Sanità Pubblica” è spesso equivocato e si incorre normalmente nell’errore di pensare che “Sistema Sanitario Nazionale” e “Sanità Pubblica” siano sostanzialmente la stessa cosa.
Quando si parla di “Public Health” (PH) ci si dovrebbe riferire ad un sistema il cui significato è chiaro e universalmente accettato. Nel 1988, attraverso il noto Achenson Report, la PH venne descritta come "la scienza di promuovere la salute, prevenire le malattie, prolungare e migliorare la qualità della vita attraverso gli sforzi organizzati della società" (Committee of Injury into the Future Development of the Public Health Function, 1988). Secondo l’OMS la PH è l’insieme degli “sforzi organizzati della società per sviluppare politiche per la salute pubblica, la prevenzione delle malattie, la promozione della salute e per favorire l’equità sociale nell’ambito di uno sviluppo sostenibile”.
L’Oxford Textbook of Public Health presenta il concetto di PH definendolo come “il processo di mobilitazione e impegno delle risorse locali, nazionali e internazionali per assicurare le condizioni in cui le persone possano vivere in salute”, mentre Rychetnik, nel suo glossario per l’evidence based public health (2004), descrive sinteticamente il sistema di PH come “l’insieme degli sforzi scientifici e tecnici, ma anche sociali e politici volti a migliorare la salute e il benessere delle comunità o delle popolazioni”.
È evidente dunque: quando si parla di Sistema di Sanità Pubblica non si dovrebbe fare unico riferimento al nostro Sistema Sanitario, ma piuttosto a quella parte della Società che attraverso le Istituzioni, i Programmi, i Servizi ma anche attraverso gruppi di cittadini organizzati o semplicemente attraverso la buona volontà dei singoli individui, agisce per il benessere e la salute di un’intera popolazione.
Salute Pubblica e Senigallia ha un acronimo semplice e chiaro: SPeS!
La speranza è "uno stato d’animo di attesa fiduciosa nel compimento imminente o futuro di un evento o nel raggiungimento di uno scopo prefissato". La speranza è anche “lo stato d'animo di chi è fiducioso negli avvenimenti futuri o già accaduti di cui non conosce i contorni precisi e le esatte possibilità di riuscita”. Spero di promuovere, nel mio piccolo, la cultura della Sanità Pubblica a Senigallia; spero di contribuire alla Salute Pubblica della città di Senigallia; spero che questo blog possa essere utile, non molto, ma quanto basta; spero di essere all’altezza di sorreggere un’idea interessante, ma che prevedo richiederà tanto impegno e sacrificio.
E alla fine se questo blog non servirà a nulla… la speranza è quella di non ricevere pomodori in faccia… sperando che venga apprezzata l’intenzione se non ci saranno risultati!