lunedì 28 dicembre 2009

Buone Feste!

Ecco, secondo i CDC, le dodici cose che si possono fare per trascorrere vacanze in salute...

1. Lava spesso le mani per evitare di diffondere germi e di ammalarti.
2. Evita, per quanto possibile, luoghi freddi e umidi.
3. Governa lo stress. Cerca di rilassarti.
4. Non bere e guidare, non lasciare che altri bevano e guidino.
5. Liberati dal fumo. Evita di fumare e evita il fumo passivo. Il 2010 è alle porte: cogli l’occasione per smettere di fumare.
6. Allaccia le cinture di sicurezza quando guidi. Trasporta i tuoi figli usando sempre ovetto, seggiolino o cinture di sicurezza in relazione alla loro altezza, al loro peso e all’età.
7. Approfitta per fare esami del sangue e test di screening. Chiedi al tuo medico quali esami fare e quando.
8. Vaccinati, così facendo previeni malattie e salvi vite umane!
9. Controlla i tuoi bambini. Tienili alla larga da giochi potenzialmente dannosi, da cibo e bevande non sicuri e assicurati che i giochi siano usati correttamente.
10. Attento agli incendi domestici. Molti incendi domestici occorrono nei mesi invernali, quindi fai attenzione a non lasciare camino acceso, candele accese o stufe non presidiate.
11. Prepara il cibo in modo sano. Ricorda questi semplici passaggi: lava spesso le mani e le superfici della cucina, evita la contaminazione crociata (per es: verdura a contatto con la carne), cucina il cibo a temperature appropriate e congela il cibo che non utilizzi.
12. Mangia sano e fai movimento. Mangia molta frutta e verdura. Limita le tue porzioni e limita i cibi dolci o con alte concentrazioni di grassi e zuccheri. Sii attivo almeno per 2 ½ ore a settimana e aiuta i bambini ad essere attivi almeno 1 ora al giorno.

Buone vacanze a tutti!

mercoledì 2 dicembre 2009

PubMed cambia veste

L'Homepage di PubMed, il più utilizzato motore di ricerca della US National Library of Medicine, ha recentemente cambiato volto. Si tratta di un sistema on line per l'acquisizione di articoli scientifici ed è una risorsa che gli operatori sanitari dovrebbero saper bene utilizzare.
Negli ultimi tempi non ho ricercato in letteratura e non mi ero accorto delle modifiche che dovrebbero essere state lanciate dal mese di settembre.
Quando mi sono accorto del cambio di veste grafica stavo per svenire... le novità mi spaventano anche se il sistema è stato modificato non certo per il peggio ma per il meglio!
Qui un'utile risorsa per comprendere le principali modifiche apportate a PubMed.
Ora ricercare fonti bibliografiche e articoli scientifici dovrebbe essere più semplice e questo è il motivo che mi spinge a comunicare la notizia con questo post. Cittadini di Senigallia e dintorni... provate e poi fate sapere...
Entra in PubMed

martedì 1 dicembre 2009

1 Dicembre: Giornata mondiale contro l'AIDS

Ed ecco dicembre! I negozi sono già proiettati al periodo natalizio, le case cominciano ad illuminarsi in festa, nell'aria si ascoltano le prime note natalizie. Ma dicembre comincia con una giornata che stona con l'aria di festa natalizia: il 1 dicembre è la Giornata mondiale della lotta all'AIDS.
Qui alcuni numeri per riflettere (fonte: ANSA).
Per sapere di più sulla Giornata mondiale contro l'AIDS leggi qui (Wikipedia).

lunedì 23 novembre 2009

Cos'è la pandemia influenzale

Alcuni si chiederanno ancora cosa sia la pandemia influenzale...
Ecco cos'è:


La situazione in cui ci si trova quando un nuovo virus influenzale emerge e ha la caratteristica di contagiare l'uomo, trasmettersi da uomo a uomo e diffondersi in tutto il mondo perchè "il mondo" è privo di difese immunitarie specifiche.
I casi di ILI (Influenza Like Illness) sono i casi di sospetta influenza segnalati dai cosiddetti "medici sentinella". L'anno passato, nel corso della settimana in corso, i casi di ILI erano varamente pochi. Quest'anno, in piena pandemia influenzale, i casi di ILI sono tantissimi. Nessuno può dire di non sapere di un amico o di un parente ammalato.
Rischi per la popolazione?
La Nuova influenza sembra essere clinicamente non preoccupante. C'è pur sempre da dire che in rari casi il quadro clinico si complica e in rarissimi casi le complicanze dell'influenza portano alla morte. Purtroppo quando una malattia prende così piede in una popolazione anche gli eventi rari vengono percepiti come più frequenti.
E non crediate a quello che si dice in giro... "colpisce duramente solo i malati cronici". Non è vero. O meglio, è vero solo a metà. Infatti le statistiche di tutti i decessi verificatisi per la nuova influenza parlano chiaramente di un 40% di morti che si verificano in soggetti precedentemente sani.
Credo sia opportuno che tutti siano a conoscenza della verità perchè questa pandemia, che passerà (e, mi auguro, senza particolari sconvilgimenti), sia vissuta con consapevolezza, senza ansie particolari, senza paure infondate e con la possibilità di prendere decisioni serene, ad esempio in riferimento al fare o non fare la vaccinazione anti-influenzale pandemica...

venerdì 20 novembre 2009

Lunga pausa...

Cosa è successo?
Perchè tanto silenzio?
Forse qualcuno se lo sarà chiesto.
Un figlio, un trasloco e una pandemia influenzale... bastano come motivazioni per questo prolungato silenzio?

Ben presto SPeS tornerà ad essere un blog vivo. Per ora rimando al blog PandemItalia. Qui saranno concentrati i miei sforzi comunicativi nelle prossime settimane.

martedì 14 luglio 2009

Oggi sciopero



SPeS partecipa alla giornata di "rumoroso silenzio" dei blog italiani contro il disegno di legge Alfano, i cui effetti sarebbero quelli di imbavagliare l'informazione in Rete. Il cosiddetto obbligo di rettifica, pensato sessant'anni fa per la stampa, se imposto a tutti i blog (anche amatoriali) e con le pesanti sanzioni pecuniarie previste, metterebbe di fatto un silenziatore alle conversazioni on line e alla libera espressione in Internet.
Per questo è nato Diritto alla Rete, Network per il diritto alla libera espressione e informazione attraverso la rete internet.

venerdì 12 giugno 2009

Concorso di idee: buona iniziativa ma cattiva gestione

Certo, l'11 giugno 2009 non sarà ricordato per la premiazione del concorso di idee di Senigallia (leggi qui, qui e qui). Sfortuna vuole che nella stessa giornata sia stata dichiarata la pandemia influenzale da parte dell'OMS (passaggio alla fase pandemica 6). E proprio per l'urgenza di comunicare l'insorgenza della pandemia mi sono allontanato dalla sede della premiazione prima che l'incontro fosse terminato.
Per la cronaca, comunque, queste sono le idee vincitrici:
per la categoria giovani
- "Accoglienza, attenzione al paziente, camice con scritta" (Michael Gambino)
- "Giornalino sanitario informativo" (Elena Cuicchi)
per la categoria 18-65 anni
- "Accoglienza in senologia" (ANDOS)
- "L'Angolo della Prevenzione" (Associazione per la prevenzione e cura delle malattie dell'apparato digerente)
per la categoria over-65 anni
- "Attenzione alle chiamate telefoniche per le persone sordomute in caso di emergenza" (Alda Tribuzi)
- "Migliorare la vivibilità degli spazi aperti" (Pietro Pedrinelli)

Poi ci sono state le segnalazioni delle 30 idee finaliste che hanno ricevuto uno stupendo attestato artistico ad opera della bravissima Monica Raffaeli (non essere arrivato neanche tra i primi 30 mi ha infastidito tantissimo... dopo aver saputo che il premio era stato realizzato dalla Raffaeli).
Ed ora le note dolenti.
Non ho ben capito quale siano stati i criteri adottati da parte del comitato tecnico per l'individuazione delle 30 idee finaliste. Forse l'originalità dell'idea e forse la simpatia delle stesse. Di certo non la fattibilità economica, nè l'efficacia pratica delle idee proposte.
Se si comunica alla popolazione che c'è un certo budget a disposizione per realizzare le idee vincenti pari a qualche migliaio di euro, le idee finaliste non possono essere idee come queste:
- Sala giochi per bambini
- Asilo nido aziendale
- Terapia del dolore a domicilio
Per la realizzazione di queste idee occorrerebbe il budget previsto moltiplicato per 10, 20, 30.

Alcuni suggerimenti per il prossimo anno:
- Creare la categoria "Onlus e Associazioni" per evitare che, come quest'anno, le Onlus Senigalliesi privino l'iniziativa del senso che aveva: promuovere la collaborazione dei cittadini con il sistema sanitario.
- Dichiarare in anticipo i criteri di valutazione delle idee in concorso.
- Includere tra i criteri di valutazione:
1. l'efficacia delle misure proposte
2. il costo e quindi la fattibilità
3. il target di popolazione
- Eliminare i premi in denaro (non servono a nulla se non a distogliere lo sguardo dall'obiettivo di salute che deve essere lo scopo delle idee), un trofeo o una targa è sufficiente. I soldi risparmiati potrebbero essere investiti sulla realizzazione delle idee vincitrici.

mercoledì 10 giugno 2009

Frieden nuovo direttore CDC



Thomas Frieden è il nuovo Direttore dei CDC di Atlanta, una delle più importanti istituzioni di Sanità Pubblica al mondo.
Frieden è stato Commissioner per il Dipartimento della Salute di New York City per 7 anni, una delle più importanti Agenzie di Sanità Pubbliche americana, con un budget annuale di 1,7 miliardi di dollari e oltre 6.000 dipendenti.
Durante la sua direzione il numero di fumatori è sceso di oltre 350.000 unità e il numero dei giovani fumatori si è dimezzato. Frieden ha rigorosamente monitorato l'epidemia di diabete e ha lavorato cercando di controllare altri importanti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.
La sua carriera nella Sanità Pubblica cominciò come dirigente dell'EIS (Epidemiologic Intelligence Service) nello stesso Dipartimento della Salute di NY. In quel ruolo coordinò un programma che ridusse rapidamente i casi di tubercolosi, inclusi i casi di tbc multiresistente, dell'80%. Poi lavorò in India per 5 anni dove collaborò alle locali attività di controllo della tubercolosi. A oggi in India sono stati trattati oltre 10 milioni di pazienti e sono state salvate più di un milione di vite umane. Nel frattempo Frieden ha pubblicato oltre 200 pubblicazioni scientifiche internazionali.
Da ieri, 8 giugno 2009, Thomas Frieden è a capo dei CDC e, sono certo, farà un ottimo lavoro per gli USA.

Sebbene la Sanità Pubblica sia principalmente collaborazione e sforzi condivisi, anche le singole persone possono fare la differenza.
Purtroppo in Italia il Fondo Sanitario destinato alla Prevenzione ammonta al solo 5% (nominale). In realtà molte Regioni italiane spendono assai meno per la Prevenzione (3% circa). Quello che manca per fare vera prevenzione sono le risorse, economiche e, di conseguenza, umane. Poi c'è un altro problema: non vedo in Italia persone che possano vantare le stesse capacità professionali di Frieden. Ma forse il problema è lo stesso ed è il sistema della Prevenzione italiano, poco attraente per gli operatori sanitari, ad essere inospitale perchè certe persone possano emergere e produrre un reale impatto sulla salute della nostra popolazione.

lunedì 1 giugno 2009

Una bella idea per stare meglio... i giochi sono chiusi

A proposito del Concorso di idee promosso dalla Zona Territoriale 4 di Senigallia (leggi qui e qui)
Il 29 maggio alle ore 11.48 ricevo questo sms:
Gent.mo Cittadino la ringrazio per aver partecipato al nostro Concorso Una Bella idea per stare meglio. Purtroppo la sua proposta non è risultata fra quelle prescelte dal Comitato Tecnico, ma Le assicuro che sarà oggetto di future attenzioni da parte di questa Direzione. La informo, comunque, che la cerimonia di premiazione delle Idee vincitrici avverrà il giorno 11 giugno p.v., alle ore 18.00, presso la Sala del Trono del Palazzo del Duca, a Senigallia. Sarò felice se sarà presente. Cordialmente. Maurizio Bevilacqua Dir. Z.T. 4 Senigallia.

Già, la mia idea non è risultata vincente, pazienza!
Mia moglie ha ricevuto lo stesso messaggio tramite sms, identico! Anche lei ha inviato un'idea, anche la sua idea è stata scartata.

Alcune riflessioni:
- Promuovere un concorso di idee è stata un'azione che personalmente ho apprezzato molto.
- Quello che non mi è piaciuto molto è l'attribuzione di premi in denaro per i promotori delle idee vincitrici. Se da un lato è pensabile che senza alcun incentivo pochi avrebbero partecipato al Concorso, dall'altro lato la finalità di un tale concorso dovrebbe essere il bene della popolazione alla quale le idee vincitrici si applicano e non l'interesse economico che dalla vittoria deriverebbe.
- Il Direttore di Zona non dovrebbe promettere cose che non potrà mai realizzare... "la sua proposta non è risultata fra quelle prescelte dal Comitato Tecnico, ma Le assicuro che sarà oggetto di future attenzioni da parte di questa Direzione". Immagino sia impossibile dare future attenzioni alle oltre 200 idee pervenute.

Ovviamente SPeS sarà presente alla premiazione e valuterà le scelte del Comitato Tecnico da un punto di vista di Sanità Pubblica. Peccato per il conflitto di interessi che mi riguarda. Potrei non essere imparziale nella valutazione delle scelte fatte dalla Direzione di Zona o potrebbe accadere che le mie valutazioni siano mal interpretate per lo stesso motivo: altra ragione per consigliare (lo farò pubblicamente l'11 giugno) alla Direzione di Zona di evitare, per il prossimo futuro, l'attribuzione di premi in denaro.

NB: altrettanto ovviamente (inevitabile, non sono un ipocrita) se la mia idea fosse stata vincente gli "euri" sarebbero stati bene accetti!

domenica 26 aprile 2009

Influenza Suina: cosa sta succedendo?

In Messico e Stati Uniti d'America sta accadendo qualcosa di preoccupante.
Un nuovo virus influenzale del tipo A/H1N1 e di origine suina è responsabile di diversi focolai epidemici, 8 casi notificati negli USA, più di 900 in Messico e analisi approfondite su una decina di casi notificati a New York City che devono ancora stabilire se si tratti di Influenza Suina.
La situazione può essere così riassunta:
1. Abbiamo un nuovo virus influenzale, mai conosciuto prima. Si tratta di una nuova variante del virus influenzale A/H1N1, per alcune varianti di questo tipo siamo già protetti o per una vaccinazione fatta in passato o perché abbiamo avuto l’influenza.
2. Per questa variante non siamo protetti o forse lo siamo solo parzialmente per le ragioni suddette
3. Non sappiamo nulla riguardo alla capacità che questo virus ha di trasmettersi da uomo a uomo. Evidenza di trasmissione interumana c’è. Ma la situazione messicana non è chiara. In particolare non è affatto chiaro quale tra i molti casi riportati in Messico siano realmente stati causati da questo nuovo virus
4. A rendere più confusa la situazione c’è il differente quadro epidemiologico che caratterizza gli otto casi americani e i novecento messicani: in america uno solo degli otto casi è stato ospedalizzato e non si è contato alcun decesso. In Messico si contano diverse decine di decessi.
Nel frattempo l'OMS ha riunito il Comitato d'Emergenza, composto da diversi esperti internazionali. Il Comitato ha stabilito che l'attuale situazione costituisca un evento di sanità pubblica di rilevanza internazionale, sebbene ci siano ancora molte lacune conoscitive in merito a decorso clinico, quadro epidemiologico e virologico relativo ai casi notificati. Il Comitato ha deciso che siano necessarie maggiori informazioni prima che si decida se dichiarare il passaggio dalla attuale fase pandemica 3 (presenza di nuovi virus influenzali ma assente o limitata trasmissione interumana) alla fase 4 (presenza di nuovi virus influenzali con evidenza di incremento di trasmissione interumana) o alla fase 5 (presenza di nuovi virus influenzali con evidenza di significativa trasmissione interumana).
Ovviamente la preoccupazione è che quelli che attualmente sembrano focolai epidemici di Influenza Suina con evidenza di trasmissione interumana si estendano progressivamente dando luogo ad una vera e propria pandemia influenzale.
Cosa fare in questi casi? Ricercare informazioni corrette ed attivarsi in una vigile e informata attesa, questa potrebbe essere la cosa più importante da fare per ogni cittadino, almeno in questa fase di incertezze.
Ricordiamo che la Regione Marche è dotata di un proprio piano pandemico mentre le Zone Territoriali e le Aziende Ospedaliere stanno ultimando la stesura dei piani pandemici locali.
Anche la ZT 4 di Senigallia delibererà nei prossimi giorni il proprio piano pandemico. La Sanità pubblica si sta preparando da alcuni anni ad affrontare una pandemia influenzale. La situazione in Messico e USA fa pensare che ben presto si dovrà passare dalla pianificazione all'azione: non siamo mai stati così vicini ad una pandemia influenzale come lo siamo ora.
Nei prossimi giorni l'argomento sarà estesamente trattato nel blog PandemItalia.

giovedì 16 aprile 2009

Oltre 200 belle idee!



Una bella idea per stare meglio. Ve lo ricordate? Il concorso di idee promosso dalla Zona Territoriale 4 di Senigallia.
Come è mio solito in tutto quello che faccio (o quasi) mi sono ricordato della scadenza, stabilita per ieri 15 aprile 2009, solo alcuni giorni fa e sono riuscito a rispettarla consegnando a mano la mia idea alle 17.50 di ieri, ovvero allo scadere del tempo concesso. Con mia grande sorpresa ho constatato che la mia è la 205esima idea pervenuta (ma il numero è destinato a salire se si considerano quelle spedite negli ultimi giorni e non ancora ricevute dalla Direzione di Zona).
Il concorso aveva suscitato polemiche (leggi qui e qui) ma alla cittadinanza evidentemente è piaciuto. Il verdetto del Comitato Tecnico impegnato nella valutazione delle idee è atteso entro il mese di maggio mentre l'attuazione dell'idea migliore è prevista per il primo giugno 2009.
Dall'attivazione dell'idea vincente proverrà un reale miglioramento di salute per la popolazione della ZT 4 di Senigallia? Staremo a vedere!

venerdì 10 aprile 2009

Testimonianze: Emergency in Afghanistan



Ieri al Mezza Canaja incontro meraviglioso, meravigliosamente descritto da Quilly.
Copio-incollo dal suo blog...

A volte guardiamo distrattamente un telegiornale, o sfogliamo senza interesse un giornale imbattendoci nella parola Afghanistan.
L'Afghanistan per noi è un mondo lontanissimo. Una terra in mezzo alle montagne, in posizione strategica nel cuore dell'Oriente. Ci capita di incontrare un titolo, "Strage al mercato di Kabul, 90 morti" e di passare avanti con indifferenza per andare a leggere invece avidamente chi è stato eliminato dal Grande Fratello, chi è quel difensore brasiliano acquistato dalla nostra squadra del cuore o chi sarà il nuovo tronista di Uomini e Donne.
Quando poi, come ierisera, ci troviamo davanti foto di bambini che hanno l'età dei nostri figli senza entrambi gli arti inferiori, o di vecchi con sguardi profondissimi ma con il volto sfigurato dalle ustioni, quando siamo lì, non possiamo girare canale e dobbiamo fare i conti con quegli sguardi, con quegli arti, con quelle garze e quelle stampelle le cose cambiano. A quel punto i numeri, 90, 25, 67, 48 non sono più un espressione matematica ma diventano storie di persone finite nella polvere, parabole di vite finanche brevissime, terminate sull'asfalto o sulla terra di Kabul.
Dal comodo della nostra poltrona sentenziamo spesso di "quanto hanno rotto il cazzo questi che arrivano per rubarci il lavoro", e non capiamo invece che pur di fuggire da quell'inferno, chiunque metterebbe a repentaglio la propria vita, proprio come quegli adolescenti che a volte, al Porto di Ancona, si attaccano sotto ad un Tir per oltrepassare la dogana e raggiungere la speranza di una vita migliore. Ieri sera al Mezza Canaja, Giovanni e Sergio, infermieri in Afghanistan per Emergency, ci hanno fatto capire in un ora più di quanto in dieci anni tutti i Tg e la carta stampata messi assieme. Ci hanno spiegato l'efficenza di un ospedale, visto dalla popolazione come zona franca, dove capita di vedere uomini fino a mezzora prima nemici aiutarsi e capirsi.
Ci hanno fatto conoscere la mentalità e gli usi di un popolo che vive in un'altro mondo, in un altra epoca, in una città di tre milioni di abitanti senza acqua, nè elettricità. Ci hanno permesso di entrare nella vita di tutti i giorni sanitaria, giuridica e in parte politica, facendoci capire che in quella situazione organizzata ancora a livello tribale, non ci possono essere efficaci "esportatori di democrazia" . Elicotteri armati fino ai denti, che costano come venti ospedali, non servono a migliorare le condizioni di un popolo radicato ancora nel Medioevo, che è abituato a girare per strada con pistole, coltelli e tirapugni. In Afghanistan la legge non esiste.
Esistono invece uomini e donne come Sergio e Giovanni che si recano in quei luoghi a svolgere il proprio lavoro di infermiere o di tecnico e lo fanno con amore e solidarietà oltre che con grande professionalità.
Ringrazio Sergio, Giovanni ed Emergency per quello che hanno fatto, che stanno facendo e che faranno, portando sollievo e cure in zone di guerra.
Ringrazio Nicola Mancini e quelli del Mezza Canaja, per averci concesso la possibilità di ascoltare queste storie e di vedere queste immagini e per averci offerto la possibilità di accedere a informazioni altrimenti irraggiungibili attraverso i canali tradizionali.
Questa volta gli assenti hanno avuto, come sempre torto. Chissà se in futuro avremo ancora l'opportunità di ascoltare queste storie e di vedere queste immagini.
Tira una brutta aria. E come diceva un grande condottiero del passato:
"Sento un tintinnar di sciabole...."

lunedì 6 aprile 2009

Senigallia per l'Abruzzo

La Protezione Civile della nostra Regione è in piena attività. Diversi i senigalliesi impegnati sul campo, tra questi l'Ing. Susanna Balducci, responsabile della pianificazione sanitaria d'emergenza del Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la Protezione Civile della Regione Marche.
La seguente notizia dell'ASCA chiarisce il ruolo della Protezione Civile delle Marche.
(ASCA) Ancona, 6 aprile - Ai soccorsi marchigiani sono stati assegnati la zona limitrofa all'ospedale civile di L'Aquila indicativamente a sud est della citta' e il Com 1 (Centro operativo misto) nella sede dei Vigili urbani sempre nel capoluogo abruzzese. Sono in partenza da Ancona 60 tende per approntare un campo di accoglienza. E' gia' sul posto trasportati da 20 camion della Protezione civile, l'ospedale da campo che e' in fase di allestimento, le tende pneumatiche per permettere il riposo dei volontari e la cucina da campo dell'Anpas in grado di sfornare 800 pasti. E' quanto informa una nota della regione. Sul fronte sanitario si attendono le direttive che emergeranno domani dalla riunione degli assessorati alla sanita' delle Regioni del Centro - Italia. Il summit servira' per pianificare il trasferimento dei pazienti. Le Marche hanno gia' messo a disposizione sette ambulanze che dovranno fare la spola tra le Marche e l'Abruzzo. Intanto sono in stato di allerta gli Ospedali Riuniti di Ancona, Ascoli, San Benedetto e Fermo. Ad Ancona la direzione sanitaria questa mattina ha convocato i responsabili del 118 e del Pronto Soccorso per preparare e organizzare la struttura che e' gia' pronta ad affrontare l'emergenza. Ad Ascoli tutto il personale sanitario si e' reso reperibile cosi' come le equipe operatorie, 4 sale operatorie sono pronte per essere aperte in caso di necessita' ed il day surgery e' organizzato in modo da poter operare a ciclo continuo h24. Trenta i posti letto al momento disponibili. Stessa situazione a Fermo con quaranta posti letto disponibili. Finora ai due nosocomi piu' vicini all'Abruzzo si sono rivolti spontaneamente una decina di feriti provenienti dalle zone colpite dal sisma. Altri 6 feriti lievi si sono rivolti al pronto soccorso di Fermo: sono marchigiani e si trovavano a L'Aquila per motivi di lavoro o studio. Sul posto c'e' il Dirigente della Protezione civile regionale Roberto Oreficini. Le pubbliche amministrazioni marchigiane hanno messo a disposizione 50 tecnici per i sopralluoghi di agibilita'; i primi verranno effettuati domani mattina nelle scuole di Cossignano e Appianano, per verificare che le strutture non abbiamo subito danni dalle forti scosse che hanno interessato anche le Marche.

Buon lavoro a tutti.

Quando la terra trema

L'incubo terremoto si ripresenta. Questa volta le Marche sono state sfiorate dall'evento sismico e a farne le spese è l'Abruzzo. La scossa, di 5.7° della scala Richter (8°-9° della Mercalli), è durata per quasi un minuto, tanto è bastato per produrre un disastro di gravissime proporzioni. Secondo le fonti sanitarie le vittime sarebbero più di 150. Più di 100 sono invece i dispersi, 1.500 i feriti, 100mila gli sfollati.
Per saperne di più è sufficiente accendere la televisione, tutti se ne stanno occupando.
Di seguito, invece, segnalo il sito della Protezione Civile della Regione Marche nella sezione dedicata al rischio sismico.
E di seguito riporto le indicazioni pratiche che ogni cittadino dovrebbe fare proprie prima del terremoto. Nel sito sono contenute le indicazioni relative a cosa occorre fare durante e dopo... buona lettura.
Fonte: Protezione Civile Regione Marche. I terremoti.

Prima del terremoto
Nel caso in cui si viva in una zona classificata sismica si deve prestare attenzione a come è costruita la propria abitazione. Se si è in procinto di acquistare una casa nuova, è bene accertarsi che sia stata progettata e costruita in maniera antisismica, in caso contrario è opportuno renderla adatta a resistere agli eventi sismici.
Prima del terremoto è necessario informarsi su quanto previsto dai piani di protezione civile, nazionale e provinciale, e verificare l’esistenza di piani di protezione civile a livello locale (in caso negativo sollecitarli). Tali informazioni sono utili per sapere quali iniziative sono previste per limitare i danni, che cosa fare e a chi riferirsi nell’eventualità di un terremoto.
Nel caso esista un piano di evacuazione per il dopo terremoto, è necessario essere pronti ad eseguire la parte di propria competenza. In caso di inesistenza di questo piano è opportuno individuare un luogo aperto ma lontano da spiagge (nel caso di coste soggette a maremoto) in cui ritrovarsi con la famiglia, cercando di determinare il percorso più aperto e meno pericoloso per raggiungerlo. Prima di un terremoto è infine opportuno individuare le autorità responsabili dall’emergenza e le fonti di informazione attendibili:
- conoscere l’ubicazione degli ospedali e dei percorsi migliori per raggiungerli;
- fissare bene alle pareti scaffali e mobili pesanti, nonché scaldabagni e caldaie a gas;
- avere accanto al telefono i numeri per chiamare ambulanza, medico, vigili del fuoco;
- sapere dove sono ubicati gli interruttori centrali di acqua, luce e gas, e saperli manovrare.

sabato 28 marzo 2009

Lancet vs Vaticano

Potremmo definirla una sfida tra titani.
Il Lancet è una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo, orientata da sempre a dare ampio spazio alle problematiche di salute globale.

Le parole dell’editoriale dell’ultimo numero del Lancet sono dure come macigni e molto, molto chiare. Il Papa è criticato per "aver pubblicamente distorto la scienza per promuovere la dottrina cattolica sul tema", si legge nell'editoriale. "Dicendo che i condom aggravano il problema dell'Hiv/Aids, il Papa ha pubblicamente distorto la testimonianza della scienza". E poi il Lancet aggiunge: "Non è chiaro se l'errore del Papa sia dovuto ad ignoranza o se sia un deliberato tentativo di manipolare la scienza per sostenere l'ideologia cattolica. Quando qualsiasi personaggio influente, sia una figura religiosa o politica, fa una falsa affermazione scientifica che potrebbe essere devastante per la salute di milioni di persone, questi dovrebbe ritrattare o correggere quanto detto in pubblico. Qualsiasi cosa meno di ciò da parte di Papa Benedetto sarebbe - conclude l'editoriale - un immenso disservizio per la salute pubblica, inclusa quella di molte migliaia di cattolici che lavorano senza posa per cercare di prevenire la diffusione dell'Hiv nel mondo".

Fonte: Editorial. Redemption for the Pope? The Lancet, Volume 373, Issue 9669, Page 1054, 28 March 2009

martedì 24 marzo 2009

24 marzo: World TB Day



Il World Tb Day è un’occasione per richiamare l’attenzione del mondo sul tema della tubercolosi e, in particolare, per il 2009 si concentrerà sulle storie delle persone affette dalla malattia: donne, uomini e bambini che sono sotto trattamento, infermieri, dottori, ricercatori e chiunque abbia partecipato alla lotta contro la Tb. La Giornata mondiale contro la tubercolosi si celebra ogni anno il 24 marzo e ricorda il giorno in cui, nel 1882, Robert Koch individuò il patogeno responsabile della malattia, il Mycobacterium tuberculosis. Fin da allora, la scoperta del batterio ha rappresentato il primo passo verso la diagnosi e la cura delle infezioni, ma ancora oggi la tubercolosi è una delle prime cause di morte a livello globale.
In Italia, ogni anno si registrano poco meno di 5 mila casi di tubercolosi e la malattia continua a rappresentare un problema per la sanità pubblica, in particolare per la gestione clinica delle forme farmaco-resistenti e delle co-infezioni da Tb e Hiv. Ormai più del 40% dei casi segnalati si verifica in soggetti stranieri residenti in Italia e poco meno di 100 bambini sotto i 5 anni contraggono la malattia conclamata. Inoltre, circa l’1% dei pazienti mai trattati e circa il 30% di quelli trattati presenta forme di farmaco-resistenza ai due principali farmaci di prima linea, ma sono stati riportati anche casi di resistenza estesa a farmaci di prima e seconda linea.
La tubercolosi è un problema a Senigallia?
Le Marche manifestano lo stesso profilo epidemiologico di tutte le altre regioni italiane: i casi notificati sono circa 7 su 100.000 abitanti mentre lo stesso dato calcolato sui soggetti stranieri assume valori 5-6 volte più elevati (35 su 100.000 nel 2006)*. Nel complesso il 47,5% dei casi notificati nel 2006 hanno interessato soggetti stranieri.
Non sono noti i dati relativi alla sola ZT 4 di Senigallia ma non c'è motivo per pensare che si discostino particolarmente dai dati regionali.
Mentre mi sento di dire, avendo lavorato al caso, che è sotto controllo il piccolo focolaio di Fabriano.
Quindi la tubercolosi non è propriamente una malattia di altri tempi e se alcuni anni fa ci si riferiva alla tbc come ad una malattia ormai sconfitta, i dati epidemiologici parlano di una realtà molto differente, con la quale dovremo imparare a convivere.
Ecco l'importanza della giornata mondiale contro la tubercolosi: medici, infermieri, ricercatori ma anche, e soprattutto, i singoli cittadini, possono contribuire alla lotta contro la tubercolosi per realizzare l'obiettivo previsto dal progetto mondiale "Stop TB": eliminare la tubercolosi dalla lista dei problemi di sanità pubblica.

Per saperne di più:

*Fonte: Biondi M, Fiacchini D, Filippetti F, Tantucci L, D'Errico MM, Carduci E, Tagliavento G. Le Malattie Infettive in: Il Profilo di Salute delle Marche. ARS Marche, ottobre 2007: 191-214.

domenica 22 marzo 2009

Benedetto preservativo!

La Sanità Pubblica ha un costo, la prevenzione ha un costo.
Per quanto la prevenzione sia eticamente necessaria non ogni attività di prevenzione può essere attuata. Anche per la prevenzione la logica delle evidenze di efficacia degli interventi deve guidare la programmazione, la scelta degli interventi, l’allocazione delle risorse necessarie per attuarli.
Se, ad esempio fossi in un Paese sub-sahariano e fossi professionalmente impegnato nella lotta contro l’AIDS di certo cercherei in tutti i modi di insistere con l’educazione sanitaria incentrata sull’utilizzo del preservativo. Alcune chiare evidenze scientifiche guiderebbero il mio operato.
Un passo indietro.
Quali sono gli studi scientifici che sono “degni” di guidare le scelte di un medico?
È più semplice di quanto si pensi: dietro ad uno studio scientifico c’è un disegno dello studio che consente di classificare ogni contributo. Ogni tipo di studio ha una differente “forza dell’evidenza”. Ad esempio. Se un gruppo di esperti si riunisce, discute su un argomento e stabilisce che per ottenere un determinato risultato sia necessario implementare un particolare intervento, il documento che ne scaturirà si chiama “opinione di esperti” e la forza dell’evidenza ad esso associato sarà la più bassa in assoluto.
Se al contrario un gruppo di ricercatori organizza un “Trial” significa che, secondo una metodologia standardizzata, mette a confronto un intervento con un altro intervento dimostrandone o meno la maggiore efficacia: la forza dell’evidenza cresce.
Se poi vogliamo, attraverso opportuni metodi statistici, calcolare il valore medio di efficacia di un determinato intervento mettendo a confronto tutti gli studi dedicati a quel tipo di intervento… allora abbiamo una “Revisione sistematica della letteratura”, si avanza ulteriormente in termini di forza dell’evidenza scientifica.
Per farla breve: se un gruppo di esperti attesta che un intervento sia efficace per ottenere un determinato obiettivo, io, medico, posso essere scettico e attendere che ci siano evidenze maggiori a favore di quell’intervento. Ma se è una revisione sistematica a testimoniare l’efficacia di un intervento, bene, se la revisione è ben condotta allora abbiamo la possibilità di affermare che quell’intervento realmente funziona: consentirà di ottenere l’obiettivo che si vuole raggiungere.
Torniamo all’AIDS, all’Africa e al preservativo.
È notizia di questi giorni (leggi qui, qui o qui): secondo Papa Benedetto XVI la tragedia dell’AIDS non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi, aumenterebbero i problemi.

Il 21 novembre 2006 la notizia, invece, era la seguente:
Il Papa è preoccupato per il diffondersi dell'Aids. Per questo, rivela il cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute, ha chiesto un documento sul tema in generale e sull'uso del preservativo, in particolare. Il dossier, di quasi 200 pagine, contiene ''posizioni esaustive con tanti interventi scientifici. Si va da quelli più rigorosi e restrittivi fino a quelli più comprensivi e aperti. Ora tutto è nelle mani della Congregazione per la Dottrina della fede che sta studiando il dossier'', spiega Barragan.
Se oggi il Papa si schiera contro l’utilizzo del preservativo è evidente che quel dossier deve essere stato elaborato con una metodologia molto particolare oppure è possibile che il Papa, nello sforzo di far procedere di pari passo dottrina cattolica e scienza, abbia dovuto ignorare le indicazioni degli esperti.
Di fatto le evidenze scientifiche sono inoppugnabili:
- Weller SC, Davis-Beaty K. Condom effectiveness in reducing heterosexual HIV transmission. Cochrane Database of Systematic Reviews 2002, Issue 1. Art. No.: CD003255. DOI: 10.1002/14651858.CD003255.
- HOLMES, King K.; LEVINE, Ruth and WEAVER, Marcia. Effectiveness of condoms in preventing sexually transmitted infections. Bull World Health Organ [online]. 2004, v. 82, n. 6, pp. 454-461. ISSN 0042-9686.
- National Institute of Allergy and Infectious Diseases, National Institutes of Health and Department of Health and Human Services. Workshop summary: scientific evidence on condom effectiveness for sexually transmitted disease (STD) prevention. Herndon, VA: 2000.

Che poi il preservativo, oltre ad essere inutile, sia anche dannoso, è sola ed esclusiva convinzione del pontefice, in realtà mai dimostrata scientificamente da nessuno.
Riporto le parole di alcuni esperti internazionali:
"La mia impressione è che la posizione del Papa rappresenti un grosso passo indietro per quel che riguarda l'educazione alla salute, che sia controproducente e che provochi l'aumento dei contagi in Africa e altrove. C'è l'evidenza dei fatti a supportare la tesi che la distribuzione dei preservativi riduce il rischio di contagio del virus Hiv e non conduce necessariamente ad un incremento dell'attività sessuale" (Quentin Sattentau, Professore di Immunologia all'Università di Oxford).
“Non c'è nessuna evidenza scientifica che dimostri che l'uso dei preservativi spinga ad assumersi maggiori rischi sessuali. La nostra linea guida è che i preservativi siano altamente funzionali per contrastare la trasmissione del virus Hiv se sono utilizzati in maniera corretta e costante" (Kevin De Cock, Direttore del Dipartimento Hiv/Aids dell'OMS).
Quando le evidenze scientifiche parlano chiaro c’è poco da discutere: del resto anche il Papa non è infallibile!

giovedì 19 marzo 2009

Cos'è la prevenzione?

Troppo spesso "prevenzione" è parola magica, con la quale riempirsi la bocca.
I politici in particolare si "lavano spesso i denti" con il termine prevenzione, ignorando i meccanismi complessi che governano i processi, le attività, l'organizzazione che sta dentro l'articolato mondo della prevenzione.
L'autonomia delle Regioni consente le stesse di riorganizzare le attività di prevenzione e la Regione Piemonte ha recentemente fatto qualcosa di importante in tal senso.
Ne sono sicuro, tra i pochi e occasionali lettori di questo blog pochissimi capiranno il senso e l'importanza di questo post.

Tuttavia invito chiunque volesse comprendere il complesso mondo della prevenzione all'approfondimento attraverso la lettura di un documento molto interessante:
Linee di indirizzo per l’avvio di una sperimentazione funzionale finalizzata al ri-orientamento più coerente, appropriato, efficace e socialmente produttivo della nuova Direzione Integrata della Prevenzione.

Chiunque sia disposto a leggere il documento si faccia vivo! Potremmo successivamente discutere di come si possa, da semplici cittadini, contribuire alla prevenzione per la città di Senigallia!
PS: Se il numero dei lettori sarà limitato... miei ospiti in una locale pizzeria!

lunedì 23 febbraio 2009

Vincano le idee migliori!



Dopo Google anche la ZT 4 di Senigallia!!!
Quasi a voler mimare il progetto 10 alla 100, la bellissima iniziativa del colosso americano, arriva "Una bella idea per stare meglio", concorso di idee organizzato dalla Zona Territoriale 4 di Senigallia e condiviso con la Direzione Generale Asur.
Il concorso ha generato da subito alcune polemiche come si può leggere qui e qui.
Polemiche, a mio parere, inutili. Le grandi problematiche della nostra Zona Territoriale non verranno risolte con un concorso di idee per il semplice fatto che risolvere il problema delle liste d'attesa, del parco tecnologico della Zona, delle piante organiche, richiede tempo e denaro, molto denaro.
I 7.000 euro che, mi sembra di capire, sono stati messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi (alla conferenza stampa di presentazione del concorso era presente il dott. Federico Tardioli, Presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Jesi), rappresentano un irrisorio ammontare di risorse che risponde semplicemente all'obiettivo dell'iniziativa, così come è stata intesa dagli organizzatori:
"l’orientamento è quello di raccogliere piccoli suggerimenti, semplici e realizzabili. Innovazioni significative partono sempre da idee…scontate; verso le quali nessuno si era mai rivolto con la giusta considerazione. Anche a chi si occupa del sistema, a volte sfuggono le soluzioni più semplici; che si rivelano poi le più efficaci".
Le polemiche mi sembrano sterili. Dal concorso di idee non nasceranno le risoluzioni ai problemi che affliggono la nostra Sanità; semplicemente la Zona Territoriale offre ai cittadini la possibilità di essere "cittadinanza fattiva", per dirla in termini ormai noti a tutti. Dov'è il problema?
SPeS parteciperà... forse con più di un'idea!
Tutti coloro che fossero interessati possono seguire il servizio realizzato durante la presentazione del Concorso su TVRS (Martedì 24 febbraio ore 19.35 e in replica Mercoledì 25 febbraio ore 9.55 e 13.55) e possono partecipare al concorso:
Vincano le idee migliori!!!

sabato 21 febbraio 2009

Medici... non spie!

Il Mezza Canaja quest'oggi in corteo.
Nel loro comunicato chiedono che "la direzione sanitaria locale affermi tramite una posizione netta, ufficiale e pubblica il suo impegno a non denunciare gli immigrati clandestini che necessitino di cure".
Ma attenzione.
L'Assessore alla Sanità della Regione Marche, Almerino Mezzolani, ha già preso una posizione netta, ufficiale e pubblica.
Riporto l'articolo scritto su comunicato stampa a firma dell'Assessorato alla Sanità in data 2 febbraio 2009:

L'assessore alla Salute, Almerino Mezzolani, interviene in merito all'emendamento che abolisce per gli operatori delle strutture sanitarie il divieto di segnalazione alla polizia degli immigrati senza regolare permesso di soggiorno:'Si viene a ledere profondamente il diritto all'assistenza sanitaria ' dichiara Mezzolani - Nessun immigrato irregolare, malato o bisognoso di cure si rivolgera` piu` ai servizi! Nessuna madre portera` a vaccinare il proprio bambino! Nessuna maternita` sara` piu` tutelata!
Questo provvedimento, non solo e` persecutorio e discriminatorio in quanto sancisce l'esclusione totale da un diritto umano fondamentale, quale quello della salute, di un gruppo di persone solo perche` hanno 'un colore della pelle ' diverso, ma e` inutile e dannoso.
Inutile in quanto non e` con la persecuzione delle persone bisognose di cure che si garantisce la sicurezza dei cittadini (tanto piu` che la legge gia` prevede la segnalazione alle autorita` obbligo di referto) nei casi di violenza.
Dannoso perche` la clandestinita` sanitaria puo` comportare la diffusione di malattie che non potranno piu` essere tenute sotto controllo attraverso la prevenzione e le cure e quindi ci potrebbero essere ricadute sulla salute di tutta la collettività.
Pericoloso perche` incentivera` la nascita di 'percorsi sanitari' paralleli al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della sanita` pubblica (gravidanze non tutelate, aborti clandestini, minori non assistiti)Comportera` un aumento dei costi, in quanto comunque le prestazioni del Pronto Soccorso dovranno essere garantite in ragione dell'emendamento le condizioni di arrivo delle persone saranno piu` gravi e necessiteranno di interventi piu` lunghi e complessiL'opposizione a tale provvedimento e` unanime nel mondo socio-sanitario: gli ordini dei medici, i collegi infermieristici, le ostetriche, gli assistenti sociali, i fisioterapisti, gli psicologi, le piu` importanti societa` medico-scientifiche, gran parte dell'associazionismo laico (da Medici senza frontiere ai Medici di origine straniera, ...) e confessionale (il coordinamento immigrazione Caritas, Migrantes, i Medici Cattolici,...) solo per citare alcune sigle. La regione Marche da anni ha intrapreso iniziative che prevedono la tutela della salute e la garanzie della cure a tutti i cittadini presenti nel territorio regionale, indipendentemente da sesso, razza e religione, nel pieno rispetto della Costituzione italiana e dei diritti umani. Per le esperienze virtuose realizzate anche grazie ai professionisti della regione e all'Osservatorio regionale sulle Diseguaglianze, coordina un tavolo nazionale in sede di Commissione Salute su `Immigrati e servizi sanitari in Italia' e intende fermamente continuare a perseguire questa strada'.

Io condivido pienamente. Sono medico, non spia e con me tutti i medici che conosco.

mercoledì 11 febbraio 2009

Gilberto Gentili nuovo Direttore Sanitario dell'ASUR



Riporto la notizia così come si legge nel sito dell'Asur:
A seguito delle dimissioni volontarie da Direttore Sanitario dell’ASUR Marche presentate nei giorni scorsi dal Dr. Angelino Guidi, il Direttore Generale dell’ASUR Marche, Dott. Roberto Malucelli, con Determina n. 77 del 28 gennaio 2009 ha provveduto alla nomina del Dr. Gilberto Gentili -decorrenza 1 febbraio 2009- quale nuovo Direttore Sanitario dell’Azienda.
Il Dr. Gentili, gia Direttore Sanitario f.f. dell’ASUR nel periodo d’assenza del Dott. Guidi, è stato confermato nell’incarico in considerazione dei requisiti posseduti e delle notevoli esperienze lavorative acquisite negli anni. Nato a Fossombrone (PS) e Laureato in Medicina e Chirurgia, il Dr. Gentili, nei mesi d’assenza del Dr. Guidi, ha garantito la continuità dell’incarico di Direttore Sanitario dell’ASUR grazie ad un elevato livello professionale, indispensabile in un ruolo tanto delicato ed importante. A lui sinceri apprezzamenti, insieme all’augurio di un lavoro proficuo e gratificante.
Dunque un medico senigalliese è ai vertici dell'Azienda Sanitaria Unica Regionale, mentre le funzioni di Direttore di Distretto sanitario della Zt 4 di Senigallia (ruolo precedentemente ricoperto dallo stesso Gentili) saranno garantite dal dott. Alessandro Marini.
Sinceri apprezzamenti e calorosi auguri anche da parte mia.

lunedì 12 gennaio 2009

Nicolas e la mortalità evitabile

Il concetto di "mortalità evitabile" ha un significato epidemiologico ben preciso: sono indicate come morti evitabili quelle morti che avvengono in determinate età e per cause che potrebbero essere attivamente contrastate con interventi di prevenzione primaria, diagnosi precoce e terapia, igiene e assistenza sanitaria. L'ultima analisi della mortalità evitabile in Italia è stata pubblicata nel 2007 da un gruppo interistituzionale (Atlante ERA) che ha individuato come evitabili gruppi di cause di morte che si sono verificate entro i 74 anni compiuti.
La drammatica morte di Nicolas, dunque, è per definizione epidemiologica una "morte evitabile". Ma al di là delle sterili definizioni tecniche c'è un principio che dovrebbe essere il motore della Prevenzione del XXI secolo: la morte prematura di una persona è inaccettabile, si tratta di un semplice e inattaccabile principio etico. In un contesto di scarsità e limitatezza di risorse destinate alla Sanità quelle destinate alla Prevenzione sono oltremodo limitate (meno del 5% del Fondo Sanitario Nazionale) e le scelte di allocazione delle risorse vengono fatte sulla base di vari fattori. Talvolta a sfavore della prevenzione c'è un rapporto costo-beneficio non proprio ottimale, ma quando il beneficio di una campagna preventiva si traduce nell'evitare anche solo una singola morte evitabile... allora si dovrebbe considerare il fattore etico e ci si dovrebbe chiedere: quanto vale una giovane vita?
Quindi l'introduzione nei calendari vaccinali dei vaccini anti-pneumococcico e anti-meningococcico dovrebbe essere prevista dal Sistema Sanitario Regionale, indipendentemte dal costo, per la sola ragione etica. Eppure offrire attivamente la vaccinazione anti-pneumococcica e anti-meningococcica non dovrebbe costare molto alla Regione Marche. Provo a fare un calcolo sommario: 44 euro per la singola dose di vaccino anti-pneumococcico (ma accordi con le aziende produttrici potrebbero abbassare questi prezzi); se si somministrassero tre dosi di anti-pneumococcico la spesa per ogni singolo bambino sarebbe di 112 euro e vaccinare la popolazione di una intera coorte di nascita significarebbe spendere circa 1.500.000 euro (circa 14.000 nuovi nati nella regione Marche nel 2007).
Senigallia ha perso due giovani vite umane in poco più di tre anni, entrambe stroncate da una meningite batterica (non dimentico il dramma della morte della piccola Ginevra Cavalletti).
Nicolas è morto per aver contratto una meningite pneumococcica, forse prevenibile con la vaccinazione anti-pneumococcica che attualmente non è attivamente offerta dai Servizi vaccinali della nostra regione ma può essere richiesta ed effettuata a pagamento. Non tutti i genitori sanno della vaccinazione, quelli che sanno hanno fatto la loro scelta: di vaccinare e prevenire un rischio per la salute oppure di non vaccinare, forse per evitare i rari ma possibili (peraltro rarissimamente gravi) effetti indesiderati da vaccinazione. Se la vaccinazione fosse offerta attivamente e gratuitamente tutti i genitori avrebbero sicuramente l'opportunità di scegliere con maggiore consapevolezza, opportunità che forse è stata negata ai genitori di Nicolas, così come a tanti altri genitori. Sapere poi che alcune Regioni italiane (vedi l'esempio dell'Emilia Romagna) hanno inserito le suddette vaccinazioni nel proprio calendario vaccinale mi disturba particolarmente e mi chiedo... perchè non nelle Marche? Perchè non in tutta Italia?
L'idea di poter raggiungere obiettivi come questo mi da enormi motivazioni per continuare a lavorare nella Sanità Pubblica della Regione Marche.