Altre lettere simili potrebbero e dovrebbero essere scritte in relazione ad altrettanti punti pericolosi della viabilità cittadina. Questo è un buon inizio.
Egregi Assessori,
è passato più d'un anno da quando Riccardo Principi, in sella alla sua moto, si schiantò contro un'auto che gli sbarrò la strada uscendo dal sottopassaggio di Via Galilei, al Ciarnin.
Quali che siano state le responsabilità di quel tragico incidente, una cosa è certa: le condizioni di sicurezza di quell'incrocio non sono cambiate e restano assai precarie. E se è vero che i "se" e i "ma" servono a poco, è difficile negare che le "condizioni al contorno" abbiano un qualche effetto sulle responsabilità dei singoli in un incidente stradale.
Le foto parlano chiaro: quell'incrocio a raso, per com'è stato progettato, è pericoloso in sé. Durante la stagione estiva, poi, il pericolo aumenta a causa della fila di auto parcheggiate lungo la Statale lato mare.
Per chi percorre la S.S. 16 in direzione nord, i veicoli in uscita dal sottopassaggio in procinto di impegnare l'incrocio, già difficilmente visibili attraverso i parapetti delle rampe, diventano completamente invisibili a causa della fila di auto parcheggiate.
Discorso speculare per chi sbuca dal sottopassaggio sulla Statale e si appresta a svoltare verso sud: le auto parcheggiate ostruiscono la visuale, sicché egli dovrà avanzare di qualche metro sulla carreggiata ben oltre la linea di stop, per vedere chi sta arrivando da sud.
La soluzione definitiva sarebbe quella di chiudere il sottopassaggio e riprogettarlo eliminando gli incroci a raso.
Nel frattempo, con un costo irrisorio, la visibilità reciproca tra i veicoli in transito sulla Statale e quelli in uscita dal sottopassaggio potrebbe essere migliorata sostituendo il parapetto e istituendo un divieto di sosta con rimozione forzata lungo la Statale, almeno negli ultimi 50 metri prima del segnale di stop.
Ritenete che simili provvedimenti abbiano una qualche utilità?
Sono allo studio altre soluzioni (infrastrutture, viabilità, ecc.) che evitino di lasciare tutto com'è in attesa del prossimo incidente mortale?
Sperando in una Vs. risposta, ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti.
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