sabato 28 marzo 2009

Lancet vs Vaticano

Potremmo definirla una sfida tra titani.
Il Lancet è una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo, orientata da sempre a dare ampio spazio alle problematiche di salute globale.

Le parole dell’editoriale dell’ultimo numero del Lancet sono dure come macigni e molto, molto chiare. Il Papa è criticato per "aver pubblicamente distorto la scienza per promuovere la dottrina cattolica sul tema", si legge nell'editoriale. "Dicendo che i condom aggravano il problema dell'Hiv/Aids, il Papa ha pubblicamente distorto la testimonianza della scienza". E poi il Lancet aggiunge: "Non è chiaro se l'errore del Papa sia dovuto ad ignoranza o se sia un deliberato tentativo di manipolare la scienza per sostenere l'ideologia cattolica. Quando qualsiasi personaggio influente, sia una figura religiosa o politica, fa una falsa affermazione scientifica che potrebbe essere devastante per la salute di milioni di persone, questi dovrebbe ritrattare o correggere quanto detto in pubblico. Qualsiasi cosa meno di ciò da parte di Papa Benedetto sarebbe - conclude l'editoriale - un immenso disservizio per la salute pubblica, inclusa quella di molte migliaia di cattolici che lavorano senza posa per cercare di prevenire la diffusione dell'Hiv nel mondo".

Fonte: Editorial. Redemption for the Pope? The Lancet, Volume 373, Issue 9669, Page 1054, 28 March 2009

martedì 24 marzo 2009

24 marzo: World TB Day



Il World Tb Day è un’occasione per richiamare l’attenzione del mondo sul tema della tubercolosi e, in particolare, per il 2009 si concentrerà sulle storie delle persone affette dalla malattia: donne, uomini e bambini che sono sotto trattamento, infermieri, dottori, ricercatori e chiunque abbia partecipato alla lotta contro la Tb. La Giornata mondiale contro la tubercolosi si celebra ogni anno il 24 marzo e ricorda il giorno in cui, nel 1882, Robert Koch individuò il patogeno responsabile della malattia, il Mycobacterium tuberculosis. Fin da allora, la scoperta del batterio ha rappresentato il primo passo verso la diagnosi e la cura delle infezioni, ma ancora oggi la tubercolosi è una delle prime cause di morte a livello globale.
In Italia, ogni anno si registrano poco meno di 5 mila casi di tubercolosi e la malattia continua a rappresentare un problema per la sanità pubblica, in particolare per la gestione clinica delle forme farmaco-resistenti e delle co-infezioni da Tb e Hiv. Ormai più del 40% dei casi segnalati si verifica in soggetti stranieri residenti in Italia e poco meno di 100 bambini sotto i 5 anni contraggono la malattia conclamata. Inoltre, circa l’1% dei pazienti mai trattati e circa il 30% di quelli trattati presenta forme di farmaco-resistenza ai due principali farmaci di prima linea, ma sono stati riportati anche casi di resistenza estesa a farmaci di prima e seconda linea.
La tubercolosi è un problema a Senigallia?
Le Marche manifestano lo stesso profilo epidemiologico di tutte le altre regioni italiane: i casi notificati sono circa 7 su 100.000 abitanti mentre lo stesso dato calcolato sui soggetti stranieri assume valori 5-6 volte più elevati (35 su 100.000 nel 2006)*. Nel complesso il 47,5% dei casi notificati nel 2006 hanno interessato soggetti stranieri.
Non sono noti i dati relativi alla sola ZT 4 di Senigallia ma non c'è motivo per pensare che si discostino particolarmente dai dati regionali.
Mentre mi sento di dire, avendo lavorato al caso, che è sotto controllo il piccolo focolaio di Fabriano.
Quindi la tubercolosi non è propriamente una malattia di altri tempi e se alcuni anni fa ci si riferiva alla tbc come ad una malattia ormai sconfitta, i dati epidemiologici parlano di una realtà molto differente, con la quale dovremo imparare a convivere.
Ecco l'importanza della giornata mondiale contro la tubercolosi: medici, infermieri, ricercatori ma anche, e soprattutto, i singoli cittadini, possono contribuire alla lotta contro la tubercolosi per realizzare l'obiettivo previsto dal progetto mondiale "Stop TB": eliminare la tubercolosi dalla lista dei problemi di sanità pubblica.

Per saperne di più:

*Fonte: Biondi M, Fiacchini D, Filippetti F, Tantucci L, D'Errico MM, Carduci E, Tagliavento G. Le Malattie Infettive in: Il Profilo di Salute delle Marche. ARS Marche, ottobre 2007: 191-214.

domenica 22 marzo 2009

Benedetto preservativo!

La Sanità Pubblica ha un costo, la prevenzione ha un costo.
Per quanto la prevenzione sia eticamente necessaria non ogni attività di prevenzione può essere attuata. Anche per la prevenzione la logica delle evidenze di efficacia degli interventi deve guidare la programmazione, la scelta degli interventi, l’allocazione delle risorse necessarie per attuarli.
Se, ad esempio fossi in un Paese sub-sahariano e fossi professionalmente impegnato nella lotta contro l’AIDS di certo cercherei in tutti i modi di insistere con l’educazione sanitaria incentrata sull’utilizzo del preservativo. Alcune chiare evidenze scientifiche guiderebbero il mio operato.
Un passo indietro.
Quali sono gli studi scientifici che sono “degni” di guidare le scelte di un medico?
È più semplice di quanto si pensi: dietro ad uno studio scientifico c’è un disegno dello studio che consente di classificare ogni contributo. Ogni tipo di studio ha una differente “forza dell’evidenza”. Ad esempio. Se un gruppo di esperti si riunisce, discute su un argomento e stabilisce che per ottenere un determinato risultato sia necessario implementare un particolare intervento, il documento che ne scaturirà si chiama “opinione di esperti” e la forza dell’evidenza ad esso associato sarà la più bassa in assoluto.
Se al contrario un gruppo di ricercatori organizza un “Trial” significa che, secondo una metodologia standardizzata, mette a confronto un intervento con un altro intervento dimostrandone o meno la maggiore efficacia: la forza dell’evidenza cresce.
Se poi vogliamo, attraverso opportuni metodi statistici, calcolare il valore medio di efficacia di un determinato intervento mettendo a confronto tutti gli studi dedicati a quel tipo di intervento… allora abbiamo una “Revisione sistematica della letteratura”, si avanza ulteriormente in termini di forza dell’evidenza scientifica.
Per farla breve: se un gruppo di esperti attesta che un intervento sia efficace per ottenere un determinato obiettivo, io, medico, posso essere scettico e attendere che ci siano evidenze maggiori a favore di quell’intervento. Ma se è una revisione sistematica a testimoniare l’efficacia di un intervento, bene, se la revisione è ben condotta allora abbiamo la possibilità di affermare che quell’intervento realmente funziona: consentirà di ottenere l’obiettivo che si vuole raggiungere.
Torniamo all’AIDS, all’Africa e al preservativo.
È notizia di questi giorni (leggi qui, qui o qui): secondo Papa Benedetto XVI la tragedia dell’AIDS non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi, aumenterebbero i problemi.

Il 21 novembre 2006 la notizia, invece, era la seguente:
Il Papa è preoccupato per il diffondersi dell'Aids. Per questo, rivela il cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute, ha chiesto un documento sul tema in generale e sull'uso del preservativo, in particolare. Il dossier, di quasi 200 pagine, contiene ''posizioni esaustive con tanti interventi scientifici. Si va da quelli più rigorosi e restrittivi fino a quelli più comprensivi e aperti. Ora tutto è nelle mani della Congregazione per la Dottrina della fede che sta studiando il dossier'', spiega Barragan.
Se oggi il Papa si schiera contro l’utilizzo del preservativo è evidente che quel dossier deve essere stato elaborato con una metodologia molto particolare oppure è possibile che il Papa, nello sforzo di far procedere di pari passo dottrina cattolica e scienza, abbia dovuto ignorare le indicazioni degli esperti.
Di fatto le evidenze scientifiche sono inoppugnabili:
- Weller SC, Davis-Beaty K. Condom effectiveness in reducing heterosexual HIV transmission. Cochrane Database of Systematic Reviews 2002, Issue 1. Art. No.: CD003255. DOI: 10.1002/14651858.CD003255.
- HOLMES, King K.; LEVINE, Ruth and WEAVER, Marcia. Effectiveness of condoms in preventing sexually transmitted infections. Bull World Health Organ [online]. 2004, v. 82, n. 6, pp. 454-461. ISSN 0042-9686.
- National Institute of Allergy and Infectious Diseases, National Institutes of Health and Department of Health and Human Services. Workshop summary: scientific evidence on condom effectiveness for sexually transmitted disease (STD) prevention. Herndon, VA: 2000.

Che poi il preservativo, oltre ad essere inutile, sia anche dannoso, è sola ed esclusiva convinzione del pontefice, in realtà mai dimostrata scientificamente da nessuno.
Riporto le parole di alcuni esperti internazionali:
"La mia impressione è che la posizione del Papa rappresenti un grosso passo indietro per quel che riguarda l'educazione alla salute, che sia controproducente e che provochi l'aumento dei contagi in Africa e altrove. C'è l'evidenza dei fatti a supportare la tesi che la distribuzione dei preservativi riduce il rischio di contagio del virus Hiv e non conduce necessariamente ad un incremento dell'attività sessuale" (Quentin Sattentau, Professore di Immunologia all'Università di Oxford).
“Non c'è nessuna evidenza scientifica che dimostri che l'uso dei preservativi spinga ad assumersi maggiori rischi sessuali. La nostra linea guida è che i preservativi siano altamente funzionali per contrastare la trasmissione del virus Hiv se sono utilizzati in maniera corretta e costante" (Kevin De Cock, Direttore del Dipartimento Hiv/Aids dell'OMS).
Quando le evidenze scientifiche parlano chiaro c’è poco da discutere: del resto anche il Papa non è infallibile!

giovedì 19 marzo 2009

Cos'è la prevenzione?

Troppo spesso "prevenzione" è parola magica, con la quale riempirsi la bocca.
I politici in particolare si "lavano spesso i denti" con il termine prevenzione, ignorando i meccanismi complessi che governano i processi, le attività, l'organizzazione che sta dentro l'articolato mondo della prevenzione.
L'autonomia delle Regioni consente le stesse di riorganizzare le attività di prevenzione e la Regione Piemonte ha recentemente fatto qualcosa di importante in tal senso.
Ne sono sicuro, tra i pochi e occasionali lettori di questo blog pochissimi capiranno il senso e l'importanza di questo post.

Tuttavia invito chiunque volesse comprendere il complesso mondo della prevenzione all'approfondimento attraverso la lettura di un documento molto interessante:
Linee di indirizzo per l’avvio di una sperimentazione funzionale finalizzata al ri-orientamento più coerente, appropriato, efficace e socialmente produttivo della nuova Direzione Integrata della Prevenzione.

Chiunque sia disposto a leggere il documento si faccia vivo! Potremmo successivamente discutere di come si possa, da semplici cittadini, contribuire alla prevenzione per la città di Senigallia!
PS: Se il numero dei lettori sarà limitato... miei ospiti in una locale pizzeria!