martedì 20 aprile 2010

Lettera di un malato oncologico: la risposta dell'Assessore Volpini

La risposta dell'Assessore Volpini alla lettera pubblicata dai giornali on-line della nostra città non si è fatta attendere. La riporto come è stata pubblicata su 60019.it.

Ho letto con grande interesse e coinvolgimento l’articolo pubblicato su alcuni giornali on-line in merito alla gestione del reparto oncologico dell’ospedale di Senigallia, che mi chiama direttamente in causa quale Assessore alla Sanità.
L’articolo 32 della Costituzione recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”: è questa un’affermazione insieme di grande attualità, di fondamentale importanza e di considerevole impegno, se si pensa che in un Paese come gli Stati Uniti una riforma sanitaria che si ispira a questi principi è stata introdotta solo recentemente dal Presidente Obama.
Da studente prima e da giovane laureato poi, ho studiato, condiviso e difeso i principi ispiratori fondamentali della legge 833 (la legge di riforma sanitaria del 1978): l’uguaglianza dei cittadini e l’universalità degli interventi sanitari, perfettamente in linea con l’articolo 32 della Costituzione precedentemente ricordato.
Ribadisco quindi l’importanza del principio di garantire gratuitamente cure e assistenza medica, come peraltro avviene anche nel reparto di oncologia dell’Ospedale cittadino. Nel caso specifico la modalità scelta dal reparto di seguire i pazienti oncologici tramite un’equipe è largamente utilizzata da numerose strutture sanitarie in tutto il territorio regionale e nazionale, perché, oltre ad essere permessa dalle leggi nazionali sulla sanità e regolata dai contratti di lavoro del settore, garantisce anche una omogeneità di prestazioni attraverso l’utilizzo di protocolli sanitari condivisi e validati e la collegialità degli interventi medici.
Personalmente ritengo che l’applicazione di questa metodologia non debba comunque costringere il paziente che intende affidarsi a un solo medico a dover ricorrere a visite a pagamento; credo che l’adozione di questo tipo di organizzazione possa essere possibile affidandosi anche al buon senso.
Sono però scarse le competenze del Sindaco e dell’Assessore alla Sanità sull’organizzazione e la gestione dei servizi sanitari del territorio, che sono compiti del Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria e dei responsabili delle singole unità operative.
D’altra parte la conferenza dei Sindaci ha competenze in materia di indirizzo e di programmazione degli interventi, ed è per questo che il Comune di Senigallia chiederà al Direttore Generale e al Responsabile medico del reparto di approfondire le ragioni tecniche che hanno portato a questo tipo di organizzazione, e di valutare se sia possibile adottare modalità di intervento che possano mitigarne gli effetti sui pazienti.

da Fabrizio Volpini,
Assessore ai Servizi alla Persona

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