domenica 18 aprile 2010

Lettera di un malato oncologico all'Assessore alla Sanità di Senigallia Fabrizio Volpini

Su 60019.it è stata pubblicata una lettera indirizzata all'assessore Volpini. La pubblichiamo anche qui e rimaniamo in attesa di pubblicare la risposta dell'Assessore Volpini.

Cortese Assessore,
mi rivolgo a Lei quale responsabile della Sanità nella nostra città. Sono un malato oncologico, operato altrove, ma assistito dal nostro Ospedale. Immagino che Lei abbia un'idea precisa, dato il ruolo che riveste, di cosa significhi trovarsi in questa condizione, del calvario di sofferenza, fisica e psicologica, che comporta, dello stato di precarietà di aspettative e qualità della vita che induce.
Per affrontare e sperare di vincere questo "male" è fondamentale il livello di motivazione personale che, oltre che dall'ambito familiare, parte innanzitutto dal rapporto con l'oncologo, il quale deve instaurare un circuito virtuoso che s'innesca con la fiducia, nel tempo.
Ebbene, proprio questo cardine la Direzione Sanitaria del nostro Ospedale ha voluto svellere, disponendo che le visite di controllo (e cura) non siano più richiedibili dai "pazienti" facendo riferimento all'oncologo di fiducia, ma che vengano assegnate genericamente all'Equipe Oncologica, nella persona di... chi capita capita!
E' sempre possibile richiedere la visita con l'oncologo che mi ha curato sinora, ma pagando 50 euro, in regime di libera professione!
Non nego la professionalità di tutti i componenti l'Equipe, sostengo solo che nella cura del tumore è fondamentale la storia del malato, che non è certo solo quella riportata nelle poche, fredde righe della mia cartella clinica, nonchè, ribadisco il rapporto di fiducia con chi mi segue da tempo.
Non mi sembra giusto, NON E' GIUSTO.
La invito caldamente, cortese Assessore, ad iniziare il Suo mandato con un atto di umanità. Meglio: di civiltà. E la prego: niente discorsi più o meno falsamente o ipocritamente equitativi.
Parliamo di tumore, non di altri stati patologici che per loro natura sono passibili di una fungibilità terapeutica ed assistenziale completamente diversa.
Sperando vivamente in un Suo positivo intervento al riguardo nei confronti del nostro Ospedale, cordialmente Le faccio i migliori auguri per il Suo lavoro.
Un paziente oncologico.

PS: mi scusi se non mi firmo, è per debolezza, non per vigliaccheria.

Nessun commento: