
La meningite batterica è una delle “bestie nere” tra le malattie infettive conosciute.
Purtroppo in questi giorni Senigallia è scossa dal dramma del bambino colpito da meningite.
Il bambino avrebbe manifestato i primi sintomi il giorno di Natale, poi l’aggravamento e il passaggio in Pronto Soccorso per la conseguente preoccupante diagnosi: meningite batterica. Trasferito al Salesi di Ancona è stato sottoposto a tutte le cure possibili, purtroppo le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate ed ora il bambino versa in condizioni disperate.
Ho seguito da vicino questa vicenda, pur non essendo direttamente coinvolto nell’intenso lavoro che sta svolgendo il nostro Dipartimento di Prevenzione, essendo un medico di Sanità Pubblica ho cercato di reperire notizie, seguendo la stampa locale e carpendo informazioni dai colleghi.
Purtroppo in questi giorni Senigallia è scossa dal dramma del bambino colpito da meningite.
Il bambino avrebbe manifestato i primi sintomi il giorno di Natale, poi l’aggravamento e il passaggio in Pronto Soccorso per la conseguente preoccupante diagnosi: meningite batterica. Trasferito al Salesi di Ancona è stato sottoposto a tutte le cure possibili, purtroppo le sue condizioni si sono ulteriormente aggravate ed ora il bambino versa in condizioni disperate.
Ho seguito da vicino questa vicenda, pur non essendo direttamente coinvolto nell’intenso lavoro che sta svolgendo il nostro Dipartimento di Prevenzione, essendo un medico di Sanità Pubblica ho cercato di reperire notizie, seguendo la stampa locale e carpendo informazioni dai colleghi.
Prima di tutto esprimo la massima vicinanza alla famiglia: drammi del genere toccano nel profondo.
Non è il momento delle critiche, positive o negative che siano, rispetto all’operato dei colleghi di Senigallia, sono vicino anche a loro, mi immagino con quale ansia si lavori in giorni del genere, quando si è impegnati a garantire la sicurezza e la salute di un’intera popolazione.
Quello che voglio fare è dare qualche informazione tecnica, forse quello che è mancato in questi giorni (qualcuno ha detto… “Una precisa è corretta informazione su cosa scatena questi fenomeni, è dovuta!”). Sono profondamente convinto che la conoscenza consenta di affrontare qualsiasi cosa nel miglior modo possibile.
Cos’è la meningite
La meningite è una malattia infiammatoria delle membrane che rivestono l'encefalo e il midollo spinale.
La causa più frequente è quella infettiva (da virus e batteri). È possibile, ma molto meno frequente, che una risposta infiammatoria meningea sia la conseguenza di una invasione neoplastica delle meningi o sia la complicanza di particolari malattie autoimmuni.
Tra le meningiti di origine infettiva la forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara ma estremamente più seria, e può avere conseguenze fatali.
Cause di meningite batterica
I batteri che sono più frequente causa di meningite sono tre:
1. Neisseria meningitidis (meningococco) è un ospite frequente delle prime vie respiratorie. Dal 2 al 30% della popolazione sana alberga meningococchi nel naso e nella gola senza presentare alcun sintomo, e questa presenza non è correlata a un aumento del rischio di meningite o di altre malattie gravi. La trasmissione del germe avviene per via respiratoria, e il rischio di sviluppare la malattia sembra essere maggiore in persone che hanno acquisito l’infezione da poco, rispetto a chi invece è portatore da più tempo. Esistono 13 diversi sierogruppi di meningococco, ma solo 5 (denominati A, B, C, W 135 e Y) causano meningite e altre malattie gravi. In Italia e in Europa i sierogruppi B e C sono i più frequenti. Il periodo di incubazione varia da 2 a 10 giorni, di solito è di 3-4 giorni.
Nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore, anche in presenza di una terapia adeguata.
2. Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è, dopo il meningococco, uno degli agenti più comuni della meningite. Oltre alla meningite, può causare polmonite o infezioni delle prime vie respiratorie, come l’otite. Come il meningococco, si trasmette per via respiratoria e può trovarsi nelle prime vie respiratorie senza causare alcuna malattia. Esistono molti tipi diversi di pneumococco e le meningiti da pneumococco si presentano di solito in forma sporadica
3. Haemophilus influenzae tipo b (emofilo o Hib) era fino alla fine degli anni Novanta la causa più comune di meningite nei bambini fino a 5 anni. Con l’introduzione della vaccinazione i casi di meningite causati da questo batterio si sono ridotti moltissimo.
I microorganismi, per causare la meningite, devono penetrare nello spazio subaracnoideo e per farlo hanno tre modalità principali:
1. penetrazione diretta dall'esterno (a seguito di un intervento chirurgico, di traumi o di a, traumi, etc.);
2. penetrazione da focolai infettivi vicini (otiti, osteomieliti vertebrali, etc.);
3. disseminazione attraverso il sangue, (è la modalità più comune, spesso conseguenza di infezioni polmonari a cui fanno seguito il passaggio in circolo dei microrganismi).
Modalità di trasmissione
Per via raerea, tramite goccioline respiratorie e per contatto diretto con secrezioni respiratorie, comprese goccioline nasali e faringee da persone infette.
Perché proprio a me?
Non esistono vere e proprie condizioni che predispongano ad un maggior rischio, perciò la meningite meningococcica può colpire qualunque individuo sano in maniera del tutto imprevedibile.Tuttavia, sembra che alcuni fattori possano aumentare il rischio della malattia: questi fattori includono alcune immunodeficienze, la giovane età, infezioni del tratto respiratorio, condizioni di affollamento in ambienti chiusi che facilitano la trasmissione dell'infezione per via aerea (tipiche del passato alcune epidemie verificatesi in caserme militari), il fumo passivo.Esiste una consistente proporzione di soggetti nella popolazione generale che sono colonizzati dal meningococco nel nasofaringe, i cosiddetti "portatori sani"; tuttavia non sono completamente noti i fattori che scatenano la malattia conclamata.
Azioni da mettere in campo
Non è il momento delle critiche, positive o negative che siano, rispetto all’operato dei colleghi di Senigallia, sono vicino anche a loro, mi immagino con quale ansia si lavori in giorni del genere, quando si è impegnati a garantire la sicurezza e la salute di un’intera popolazione.
Quello che voglio fare è dare qualche informazione tecnica, forse quello che è mancato in questi giorni (qualcuno ha detto… “Una precisa è corretta informazione su cosa scatena questi fenomeni, è dovuta!”). Sono profondamente convinto che la conoscenza consenta di affrontare qualsiasi cosa nel miglior modo possibile.
Cos’è la meningite
La meningite è una malattia infiammatoria delle membrane che rivestono l'encefalo e il midollo spinale.
La causa più frequente è quella infettiva (da virus e batteri). È possibile, ma molto meno frequente, che una risposta infiammatoria meningea sia la conseguenza di una invasione neoplastica delle meningi o sia la complicanza di particolari malattie autoimmuni.
Tra le meningiti di origine infettiva la forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara ma estremamente più seria, e può avere conseguenze fatali.
Cause di meningite batterica
I batteri che sono più frequente causa di meningite sono tre:
1. Neisseria meningitidis (meningococco) è un ospite frequente delle prime vie respiratorie. Dal 2 al 30% della popolazione sana alberga meningococchi nel naso e nella gola senza presentare alcun sintomo, e questa presenza non è correlata a un aumento del rischio di meningite o di altre malattie gravi. La trasmissione del germe avviene per via respiratoria, e il rischio di sviluppare la malattia sembra essere maggiore in persone che hanno acquisito l’infezione da poco, rispetto a chi invece è portatore da più tempo. Esistono 13 diversi sierogruppi di meningococco, ma solo 5 (denominati A, B, C, W 135 e Y) causano meningite e altre malattie gravi. In Italia e in Europa i sierogruppi B e C sono i più frequenti. Il periodo di incubazione varia da 2 a 10 giorni, di solito è di 3-4 giorni.
Nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore, anche in presenza di una terapia adeguata.
2. Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è, dopo il meningococco, uno degli agenti più comuni della meningite. Oltre alla meningite, può causare polmonite o infezioni delle prime vie respiratorie, come l’otite. Come il meningococco, si trasmette per via respiratoria e può trovarsi nelle prime vie respiratorie senza causare alcuna malattia. Esistono molti tipi diversi di pneumococco e le meningiti da pneumococco si presentano di solito in forma sporadica
3. Haemophilus influenzae tipo b (emofilo o Hib) era fino alla fine degli anni Novanta la causa più comune di meningite nei bambini fino a 5 anni. Con l’introduzione della vaccinazione i casi di meningite causati da questo batterio si sono ridotti moltissimo.
I microorganismi, per causare la meningite, devono penetrare nello spazio subaracnoideo e per farlo hanno tre modalità principali:
1. penetrazione diretta dall'esterno (a seguito di un intervento chirurgico, di traumi o di a, traumi, etc.);
2. penetrazione da focolai infettivi vicini (otiti, osteomieliti vertebrali, etc.);
3. disseminazione attraverso il sangue, (è la modalità più comune, spesso conseguenza di infezioni polmonari a cui fanno seguito il passaggio in circolo dei microrganismi).
Modalità di trasmissione
Per via raerea, tramite goccioline respiratorie e per contatto diretto con secrezioni respiratorie, comprese goccioline nasali e faringee da persone infette.
Perché proprio a me?
Non esistono vere e proprie condizioni che predispongano ad un maggior rischio, perciò la meningite meningococcica può colpire qualunque individuo sano in maniera del tutto imprevedibile.Tuttavia, sembra che alcuni fattori possano aumentare il rischio della malattia: questi fattori includono alcune immunodeficienze, la giovane età, infezioni del tratto respiratorio, condizioni di affollamento in ambienti chiusi che facilitano la trasmissione dell'infezione per via aerea (tipiche del passato alcune epidemie verificatesi in caserme militari), il fumo passivo.Esiste una consistente proporzione di soggetti nella popolazione generale che sono colonizzati dal meningococco nel nasofaringe, i cosiddetti "portatori sani"; tuttavia non sono completamente noti i fattori che scatenano la malattia conclamata.
Azioni da mettere in campo
Meningite meningococcica
I malati di meningite meningococcica sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica specifica. La contagiosità è comunque bassa, e i casi secondari sono rari. Il meningococco può tuttavia dare origine a focolai epidemici. Per limitare il rischio di casi secondari, è importante che i contatti stretti dei malati effettuino una profilassi con antibiotici.
I malati di meningite meningococcica sono considerati contagiosi per circa 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica specifica. La contagiosità è comunque bassa, e i casi secondari sono rari. Il meningococco può tuttavia dare origine a focolai epidemici. Per limitare il rischio di casi secondari, è importante che i contatti stretti dei malati effettuino una profilassi con antibiotici.
In particolare, vengono definiti come contatti stretti di un malato:
a) i conviventi;
b) chi ha dormito o mangiato spesso nella stessa casa del paziente;
c) le persone che nei sette giorni precedenti l’esordio hanno avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti);
d) i sanitari che sono stati direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente (per esempio durante manovre di intubazione o respirazione bocca a bocca);
Inoltre, la sorveglianza dei contatti è importante per identificare chi dovesse presentare febbre, in modo da diagnosticare e trattare rapidamente eventuali ulteriori casi. Questa sorveglianza è prevista per 10 giorni dall’esordio dei sintomi del paziente.
Meningite pneumococcica
Non è indicata la profilassi antibiotica di chi è stato in contatto con un caso.
Non è indicata la profilassi antibiotica di chi è stato in contatto con un caso.
Haemophilus influenzae tipo b (Hib)
In caso di meningite da Hib, è indicata la profilassi antibiotica dei contatti stretti.
In caso di meningite da Hib, è indicata la profilassi antibiotica dei contatti stretti.
Considerate le misure preventive poste in essere in questi giorni dal locale Dipartimento di Prevenzione sembra scontato pensare che il microrganismo responsabile della meningite del giovane senigalliese sia proprio il meningococco (ma nessuno lo ha comunicato ufficialmente).
Possibilità di prevenzione
Da alcuni anni sono in commercio vaccini efficaci per la prevenzione delle malattie invasive da Pneumococco (batteriemia, sepsi, meningite, polmonite batterica) e per la prevenzione della meningite meningococcica (causata da Meningococco di tipo C).
Il calendario vaccinale italiano non prevede ancora l’inserimento delle vaccinazioni anti pneumococcica e antimeningococcica fra quelle raccomandate e la vaccinazione può essere effettuata da chiunque voglia, a pagamento, presso i Servizi vaccinali dei Dipartimenti di Prevenzione. Correre ad effettuare la vaccinazione non serve a nulla, la meningite batterica rimarrà un evento raro, come è sempre stato (5-6 casi ogni anno in tutta la regione Marche) e quello di Senigallia è il solito desolante caso isolato che raramente, purtroppo, si verifica.
Possibilità di prevenzione
Da alcuni anni sono in commercio vaccini efficaci per la prevenzione delle malattie invasive da Pneumococco (batteriemia, sepsi, meningite, polmonite batterica) e per la prevenzione della meningite meningococcica (causata da Meningococco di tipo C).
Il calendario vaccinale italiano non prevede ancora l’inserimento delle vaccinazioni anti pneumococcica e antimeningococcica fra quelle raccomandate e la vaccinazione può essere effettuata da chiunque voglia, a pagamento, presso i Servizi vaccinali dei Dipartimenti di Prevenzione. Correre ad effettuare la vaccinazione non serve a nulla, la meningite batterica rimarrà un evento raro, come è sempre stato (5-6 casi ogni anno in tutta la regione Marche) e quello di Senigallia è il solito desolante caso isolato che raramente, purtroppo, si verifica.
Pertanto, rispetto alla vaccinazione, non ci sono motivi per accelerare un processo decisionale che ogni genitore dovrà attivare autonomamente, anche seguendo il consiglio dei propri medici di fiducia.
Per saperne di più:
wikipedia (alcune imprecisioni, ma in linea di massima un buon sito)
meningite.it (attenzione: sito creato da una multinazionale dei vaccini).
Epicentro (ottimo sito italiano di Sanità Pubblica)
Per saperne di più:
wikipedia (alcune imprecisioni, ma in linea di massima un buon sito)
meningite.it (attenzione: sito creato da una multinazionale dei vaccini).
Epicentro (ottimo sito italiano di Sanità Pubblica)