martedì 16 marzo 2010

Screening dei tumori del colon retto a Senigallia

Per combattere i tumori esistono due strategie principali: prevenirne la comparsa, adottando uno stile di vita sano (prevenzione primaria), oppure diagnosticare la malattia il più precocemente possibile, prima che si manifesti a livello clinico (prevenzione secondaria). Un test di screening è un esame che consente di individuare in fase iniziale una certa malattia, nello specifico un tumore, in persone asintomatiche. Quando una persona è a rischio di sviluppare un certo tipo di tumore, è dovere del medico consigliarle i test raccomandati per la diagnosi precoce della malattia. Rispetto all’incontro tra il medico e il suo assistito, però, è stato dimostrato che si possono ottenere risultati più generalizzati grazie allo screening di popolazione. In un programma di screening organizzato l’azienda sanitaria invita direttamente l’intera fascia di popolazione ritenuta a rischio di sviluppare una certa malattia, offrendo gratuitamente il test ed eventuali approfondimenti.
Dunque la chiave di volta per garantire i migliori risultati in termini di salute è l'organizzazione di un programma di screening rivolto ad un'intera popolazione target.
Ed ora, dopo questa lunga introduzione, ecco la notizia: dal 25 Marzo, e nel corso del biennio 2010-2011, anche nelle Zone Territoriali di Senigallia, Jesi e Fabriano, i cittadini di età compresa tra i 50 ed i 69 anni saranno invitati ad effettuare un test per la ricerca del sangue occulto delle feci, semplice, gratuito ed indolore. In caso di risultato negativo, il soggetto verrà invitato a ripetere il test con cadenza biennale, se positivo sarà chiamato ad eseguire degli approfondimenti diagnostici (colonscopia) presso i centri di endoscopia identificati.
Dunque anche a Senigallia si parte con lo screening dei tumori del colon retto.
Questa campagna preventiva completa il percorso degli screening oncologici, già attivato con gli screening per i tumori della mammella e del collo dell'utero.
Uno sforzo organizzativo immane, di cui sono stato solo testimone oculare: il mio capo servizio è la responsabile del percorso clinico dello screening del colon retto e la responsabile della segreteria organizzativa screening di Fabriano e negli ultimi 3-4 mesi il lavoro compiuto è stato estenuante. Del resto stiamo parlando di un programma di sanità pubblica complesso, che richiede un sistema informatico di supporto importante, una segretaria organizzativa efficiente, la collaborazione da parte dei tanti operatori sanitari coinvolti nel programma, ovvero i medici di medicina generale, i farmacisti, i laboratoristi, i gastroenterologi, i chirurghi, i radiologi, i radioterapisti, gli oncologi e gli anatomopatologi.
Qualcuno farà notare che gli Screening sono un LEA, ovvero un Livello Essenziale di Assistenza (obbligo di erogazione da parte del Servizio Sanitario, diritto di accesso da parte della popolazione), perchè dovrebbero esserci problemi nel coinvolgimento degli operatori sanitari? Eppure, vi assicuro, di problemi ce ne sono stati e anche parecchi.
Chi gestisce questo complesso programma? Chi coordina un sistema così complesso?
Sono operatori di sanità pubblica, con nome e cognome, che tutti i giorni, da tre-quattro mesi a questa parte, si occupano di risolvere gli innumerevoli problemi insorti nel percorso organizzativo. I loro nomi sono, tra gli altri, Daniela Cimini, Giorgia Capezzone, Silviana Chiavini (Zona territoriale 6 di Fabriano), Sabina Paci (Zona territoriale 5 di Jesi) e per la nostra Zona Territoriale Franco Temellini. Ci sarebbero altri nomi da citare, nomi di operatori sanitari, tecnici e amministrativi che in varia misura si sono adoperati per l'attuazione del programma di screening nel nostro territorio. Mi dispiace non poter presentare una lista esaustiva di persone (non lo faccio perchè temo di dimenticare qualcuno). Mi dispiace anche perchè tra qualche mese, forse qualche anno, cominceremo ad avere i dati, cominceremo a contare il numero delle persone salvate dal programma di screening e in quel momento nessuno ringrazierà Daniela Cimini, Giorgia Capezzone, Silviana Chiavini etc...
Si ringrazierà piuttosto il gastroenterologo che nel corso dell'attività diagnostica avrà scoperto il cancro e si ringrazierà il chirurgo di turno che avrà asportato la neoplasia, di sicuro si sarà riconoscenti nei confronti dell'oncologo che avrà preso in cura il paziente. Ma nessuno si ricorderà i nomi delle persone grazie alle quali quel tumore è stato scoperto giusto in tempo, prima che fosse troppo tardi. È il destino degli operatori sanitari che come me lavorano nel campo della prevenzione, bisogna farci il callo.
In un recente articolo il New York Times riporta le amare parole del Dott. Frieden, Direttore dei CDC: "Una delle lezioni che ho imparato a New York (n.d.r. è stato Direttore del Dipartimento della Salute dello Stato di New York) è che gran parte dei programmi che hanno il maggiore impatto sulla salute pubblica ottengono poca attenzione. Nel corso degli otto anni passati a New York la percentuale dei fumatori tra i giovani è scesa e gli sforzi per l'attuazione dello screening dei tumori del colon retto sono aumentati. Nulla di tutto ciò ha ottenuto la giusta risonanza".

Ed ora qualche utile informazione per chi vuole saperne di più.
La Segreteria Organizzativa Screening per le Zone Territoriali 4, 5 e 6 è aperta ogni martedì, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17 e ogni giovedì, dalle 9 alle 12 e risponde ai seguenti recapiti telefonici:
per la Zona Territoriale 4 di Senigallia: 071-79092352 (Via Campo Boario, c/o Distretto sanitario);
per la Zona Territoriale 5 di Jesi: 0731-534692 (Via Guerri 9/11 c/o Distretto sanitario);
per la Zona Territoriale 6 di Fabriano: 0732-707725 (Via Brodolini 117, c/o Servizio Igiene e Sanità Pubblica).

Il sito internet dell'Osservatorio Nazionale Screening.

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