La foto è di Mauro Taraborelli e si chiama Seaside decay.
Quella che si vede è una ciminiera. Non una qualsiasi ciminiera, ma quella dell'ex stabilimento Sacelit-Italcementi di Senigallia, industria che per anni ha prodotto manufatti in cemento-amianto.
La ciminiera si erge altissima, caratterizza la zona portuale ed è un segno architettonico che distingue Senigallia da altre città.
Racconta la storia di un’industria che diede occupazione a tante persone e sul lavoro, sull'indipendenza e sulla capacità di reddito si fonda parte del benessere psicologico e sociale di un individuo e quindi la sua salute.
Racconta le numerose vittime dell'amianto e non c'è un cittadino senigalliese che non abbia fatto esperienza di un familiare o di un conoscente colpito dai danni dell'asbesto.
Racconta anche la stagione delle lotte dei lavoratori per affermare il proprio diritto ad un lavoro dignitoso e la sanità pubblica è sforzo collettivo, dove i cittadini possono e devono contribuire ad un ambiente di vita e di lavoro più sicuro, meno dannoso, meno pericoloso.
Racconta infine dei danni alla salute provocati dall'amianto e degli sforzi che sono stati messi in campo per comprenderne la pericolosità e determinarne il bando industriale; è una ciminiera che ha offeso in passato e che ora appare spenta, innocua e pertanto è il simbolo della vittoria della protezione e della prevenzione sul vile interesse economico.
E poi ci sono loro, i gabbiani, eleganti, bellissimi. Riesco a contarne 14, forse 15. Volano insieme, sembrano circondare la ciminiera. Sono loro i veri protagonisti di questa foto. Simboleggano i cittadini di Senigallia, liberi di "alzarsi in volo" per insorgere contro i fattori che pongono a rischio lo stato di salute della popolazione, in fondo è questo il significato del termine tecnico "Salute pubblica" (dall'anglosassone "Public health").
Quella che si vede è una ciminiera. Non una qualsiasi ciminiera, ma quella dell'ex stabilimento Sacelit-Italcementi di Senigallia, industria che per anni ha prodotto manufatti in cemento-amianto.
La ciminiera si erge altissima, caratterizza la zona portuale ed è un segno architettonico che distingue Senigallia da altre città.
Racconta la storia di un’industria che diede occupazione a tante persone e sul lavoro, sull'indipendenza e sulla capacità di reddito si fonda parte del benessere psicologico e sociale di un individuo e quindi la sua salute.
Racconta le numerose vittime dell'amianto e non c'è un cittadino senigalliese che non abbia fatto esperienza di un familiare o di un conoscente colpito dai danni dell'asbesto.
Racconta anche la stagione delle lotte dei lavoratori per affermare il proprio diritto ad un lavoro dignitoso e la sanità pubblica è sforzo collettivo, dove i cittadini possono e devono contribuire ad un ambiente di vita e di lavoro più sicuro, meno dannoso, meno pericoloso.
Racconta infine dei danni alla salute provocati dall'amianto e degli sforzi che sono stati messi in campo per comprenderne la pericolosità e determinarne il bando industriale; è una ciminiera che ha offeso in passato e che ora appare spenta, innocua e pertanto è il simbolo della vittoria della protezione e della prevenzione sul vile interesse economico.
E poi ci sono loro, i gabbiani, eleganti, bellissimi. Riesco a contarne 14, forse 15. Volano insieme, sembrano circondare la ciminiera. Sono loro i veri protagonisti di questa foto. Simboleggano i cittadini di Senigallia, liberi di "alzarsi in volo" per insorgere contro i fattori che pongono a rischio lo stato di salute della popolazione, in fondo è questo il significato del termine tecnico "Salute pubblica" (dall'anglosassone "Public health").
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