sabato 19 giugno 2010
Le prime dichiarazioni del nuovo Direttore di Zona
Pesaresi si presentava sulla carta come un buon esperto di sistemi di cure territoriali. Per questo motivo pensavo che le sue parole sarebbero state differenti. E invece no, è sempre il solito ritornello: "ospedale, ospedale, liste d'attesa... ospedale, ospedale, liste d'attesa." Niente cure domiciliari, niente prevenzione, nessun accenno ai bisogni di salute della popolazione, l'attenzione è incentrata sull'offerta di servizi, ovviamente ospedalieri!
Diamo tempo al tempo e attendiamo che il Direttore abbia modo di insediarsi, di conoscere il territorio e l'organizzazione che andrà a dirigere. Nei prossimi anni saremo sempre qui, pronti a valutare l'operato di chi ha l'incarico di dirigere la sanità locale.
venerdì 18 giugno 2010
Pesaresi è il nuovo Direttore di Zona

I Direttori di Zona amministrano decine di centinaia di milioni di euro l'anno, a tanto ammonta il costo della Sanità regionale. I Direttori di Zona (in assenza di Direttori sanitari zonali) hanno anche responsabilità collegate alla qualità dell'offerta sanitaria. Mi chiedo come sia possibile che da un momento all'altro tutti i Direttori di Zona siano sostituiti, nessuno escluso. Vorrei rifiutare a priori qualsiasi lettura interpretativa, so che non porterebbe da nessuna parte. Però non si può non constatare che dei tre passaggi per la nomina dei Direttori (la definizione delle terne ad opera del Direttore generale dell'Asur, il parere delle conferenze dei sindaci sulle terne e la definizione dei Direttori da parte della Giunta regionale), quello centrale, ovvero il parere espresso dalla Conferenza dei sindaci, sia un passaggio inutile. Molti infatti sono stati i pareri ignorati dalla Giunta Regionale. Si è ignorato il parere dei Sindaci della ZT 4 di Senigallia, della Zt 5 di Jesi, della Zt 6 di Fabriano e l'elenco potrebbe farsi lungo ma mi fermo qui.
Quindi la nomina dei Direttori è risultato essere un atto di esclusiva pertinenza regionale. Si è deciso di non ascoltare il territorio, si è deciso per un brusco taglio con il passato. Le motivazioni riportate dalla stampa sono più che nobili: "Le nomine effettuate dalla Giunta hanno quindi un profilo esclusivamente tecnico e responsabilizzano l’operato dei direttori dell’Asur nel raggiungimento degli obietti gestionali e di qualificazione dei servizi sul territorio. Le scelte operate si muovono all’insegna del cambiamento, reso necessario dalla manovra finanziaria del Governo, dai tagli alla sanità, dalle esigenze di una riorganizzazione gestionale dei servizi sanitari e dalle innovazioni che la riforma sanitaria regionale determinerà attraverso la programmazione per area vasta" (Fonte: Il Resto del Carlino).
Dunque Senigallia avrà un nuovo Direttore di Zona: si tratta di Franco Pesaresi; Bevilacqua sarà il nuovo Direttore della ZT 5 di Jesi.
Complimenti anche ad Alessandro Marini, fino ad oggi Direttore della struttura complessa "Tutela salute anziani" del Distretto Sanitario di Senigallia e da oggi nuovo Direttore della ZT 8 di Civitanova.
lunedì 7 giugno 2010
Associazione "Alzheimer senza paura"

Fondata da 15 soci, l'associazione conta già 50 membri e mira ad allargarsi in tutto l'entroterra. La sede operativa sarà in Via Piave 6 (071 7914617) dove presto sarà attivo anche uno sportello informativo. L'inaugurazione all'auditorium San Rocco venerdì 11 alle 21. Sarà un concerto basato sulla canzoni del '900 dal titolo "Amapola", con la collaborazione dell'associazione "Noncantopercantare".
"Alla base di quest'iniziativa c'è la volontà di mettersi in rete per condividere esperienze e non solo. Per questo presto chiederemo di entrare nell'organizzazione dell'Associazione nazionale Alzheimer- ha spiegato la segretaria, Anna Gobbetti-. Il rischio per i malati di alzheimer è quello di finire ultimi per quanto riguarda il peso sociale. Noi vogliamo evitare proprio questo. Insieme per far emergere una voce più forte."
Ecco la "terna" per la ZT 4 di Senigallia



1. Maurizio Bevilacqua (attuale direttore della stessa Zt 4 di Senigallia);
2. Franco Pesaresi (direttore Area Servizi alla Persona e alla Famiglia del Comune di Ancona);
3. Nadia Storti (direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria-Ospedali Riuniti di Ancona).
Qualche tempo fa voci di corridoio davano per "spacciati" tutti i Direttori di Zona, che sarebbero stati rimpiazzati, tutti, nessuno escluso. Nulla di più falso. Del resto niente più delle terne dei Direttori di Zona è oggetto delle voci più disparate e di quello che chiamo "gossip-sanità".
Detto questo veniamo ai fatti: nella terna di Senigallia è ancora presente il nome dell'Ing. Bevilacqua, attuale Direttore di Zona. Bevilacqua ha fatto sostanzialmente bene a Senigallia e non vedo perchè dovrebbe essere sostituito. Comunque, fatto interessante, il suo nominativo è presente anche nella terna relativa alla ZT 5 di Jesi.
Non conosco Pesaresi se non per le informazioni sommarie che si trovano in rete (qui il curriculum vitae). È attualmente il Direttore dell'Area Servizi alla Persona e alla Famiglia del Comune di Ancona ma sembra avere ottime esperienze in campo sanitario ed è particolarmente interessante l'esperienza maturata sul versante "cure territoriali" (ADI, Assistenza agli anziani non autosufficienti...): finalmente un Direttore di Zona che non veda solo "Ospedale"?!
mercoledì 2 giugno 2010
Performance dei Sistemi Sanitari Regionali
A tal fine il Ministro Fazio ha affidato nell’ambito del progetto SIVEAS (Sistema nazionale di Verifica e controllo sull'Assistenza Sanitaria), al Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa l’elaborazione, in via sperimentale, di un primo gruppo di indicatori per misurare l’appropriatezza, l’efficienza e la qualità dei servizi sanitari erogati, elaborati a livello regionale, Asl per Asl, Azienda ospedaliera per Azienda ospedaliera.
Per questa prima valutazione sono stati analizzati alcuni aspetti considerati più significativi del sistema sanitario quali il governo della domanda, l’efficienza, l’appropriatezza delle prestazioni mediche e chirurgiche, la qualità clinica, l’efficacia assistenziale delle patologie croniche, l’efficienza prescrittiva farmaceutica, l’efficacia dell’assistenza collettiva e di prevenzione.
Nei documenti sono riportati i risultati con l'interessante metodo del bersaglio, dove al centro si posizionano le migliori performance, mentre più lontano dal centro si rappresentano i risultati di maggiore criticità. Si tratta di vere e proprie fotografie dei punti di forza e di debolezza di ciascun Sistema Sanitario Regionale, fotografie che talvolta immortalano scenari virtuosi e altre volte sono testimonianza impietosa di ciò che non può continuare ad andare così in Italia.
Di seguito due figure che parlano chiaramente: Sistemi "virtuosi" e "pessimi" a confronto. La terza figura è relativa al SSR della nostra Regione, nell'insieme un buon Sistema Sanitario con alcuni punti di debolezza su cui si sta già lavorando per il miglioramento...
Regione Emilia Romagna

Rimando al sito web del Ministero della Salute per l'interessante approfondimento e segnalo il documento nazionale che riporta le performance di tutti i sistemi sanitari regionali. Sfogliando rapidamente le pagg. da 48 a 68 avrete un interessante spaccato della Sanità italiana... buona visione.
mercoledì 19 maggio 2010
Sicurezza stradale... e Senigallia?

giovedì 29 aprile 2010
Alcohol Prevention Day
Nel giorno in cui il mondo è concentrato sulla prevenzione dell'abuso di alcol SpeS pubblica alcuni dati dello Studio Passi relativi alla popolazione marchigiana e all'anno 2009.
Abbiamo già parlato dello Studio Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) e continueremo a parlarne in futuro, perchè si tratta di uno studio importantissimo che ha tutti i pregi già descritti in questo blog qualche tempo fa.
Se i problemi possono essere meglio affrontati essendo consapevoli dell'entità degli stessi, credo che le seguenti evidenze epidemiologiche debbano fare riflettere:
- Circa un quinto degli intervistati (21%) può essere classificabile come
consumatore di alcol a rischio.- In particolare il consumo di alcol in maniera smodata (binge drinking), riguarda l’8% degli intervistati e si associa in maniera statisticamente significativa con la giovane età (18-24 anni) e il sesso maschile, senza un particolare gradiente socio-economico.
- Il 6% degli adulti di 18-69 anni intervistati dichiara di aver guidato sotto l’effetto dell’alcol, cioè dopo avere bevuto nell’ora precedente almeno due unità alcoliche; l’unità alcolica corrisponde a circa un bicchiere di vino o una lattina di birra.
- Questa percentuale sale all’ 11% se si considerano solo le persone non astemie.
- La guida sotto l’effetto dell’alcol è un comportamento riferito più spesso dagli
uomini (15%) che dalle donne (3%), dai più giovani, senza marcate differenze per
livello di istruzione o reddito.- Il 9% degli intervistati riferisce inoltre di aver viaggiato insieme a una persona che guidava sotto l’effetto dell’alcol.
Ricordo che lo studio Passi è un'indagine effettuata attraverso interviste telefoniche e che per questo motivo molti fenomeni potrebbero risultare sottodimensionati rispetto alla realtà.
Ringrazio il Dott. Fabio Filippetti, Coordinatore della Rete Epidemiologica Marchigiana e Referente Regionale per lo Studio Passi (nonchè senigalliese da qualche mese) per i dati trasmessi.